Finalmente una bella notizia! Adesso, via i brozzoni da Lugano! Nessuna sede alternativa!

Prima la manifestazione in Piazza Riforma, poi l’okkupazione dell’Istituto Vanoni. Ieri i Molinari hanno passato il segno. E a tarda sera è scattata l’operazione di polizia alla topaia sul Cassarate.

Ora la legalità riconquistata a caro prezzo va preservata! Tolleranza zero nei confronti di eventuali ritorsioni dei brozzoni!

I sedicenti autogestiti pensavano evidentemente di prendere l’autorità per i fondelli ancora una volta. Si credevano intoccabili ed al di sopra di ogni regola. Immaginavano di tenere in ostaggio la Città all’infinito. Ebbene, è andata buca.

La manifestazione di ieri in Piazza Riforma era l’ennesima provocazione. Negli ultimi tempi, i brozzoni hanno maldestramente tentato di presentarsi come un gruppo pacifico, ingiustamente osteggiato (?) dal “municipio fascista”. Peccato che Carnevale sia passato da un pezzo.

La loro natura intollerante, violenta e vandalica è da tempo dimostrata al di là di ogni dubbio. Vedi quanto accaduto alla stazione FFS ed in Piazza Molino Nuovo. Vedi i proclami su sassi, bastoni e catene.

Cade la maschera

Ieri pomeriggio la maschera è caduta. Al termine della manifestazione in centro, svoltasi in modo relativamente tranquillo, i brozzoni hanno pensato bene di okkupare illegalmente lo stabile, al momento disabitato, di proprietà dell’ex Istituto Vanoni in quel di Molino Nuovo.

Ma il delirio di onnipotenza stavolta è costato caro.

Era ora!

Come sappiamo, la defatigante procedura giuridica di disdetta della Convenzione farlocca che da 20 anni permette (?) l’insediamento all’ex Macello dei molinari è giunta al termine già da un po’. Tutti questi formalismi, quando i brozzoni se ne sbattono di ogni regola, avevano un motivo: non dare appigli al governicchio per rifiutare l’impiego dalla polizia cantonale nello sgombero dell’ex Macello.

Una volta spazzati via gli ostacoli giuridici allo sgombero, l’operazione si sarebbe potuta compiere in qualsiasi momento. E il momento finalmente è arrivato!

Un paio di punti…

L’okkupazione dell’ex Vanoni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sicché lo sgombero è scattato. Ieri in tarda serata la polizia è intervenuta in forze sia all’ex Macello che all’Istituto Vanoni, con il supporto di agenti in arrivo dal Canton Vaud.

Al momento di andare in stampa l’operazione era ancora in corso. Vedremo dunque l’evolversi della situazione nelle prossime ore e giorni. Un paio di cosette devono essere chiarissime:

1) Nei confronti di eventuali atti vandalici e violenze che i brozzoni sgomberati, rispettivamente i loro supporters giunti da Oltreramina, dovessero mettere in atto, bisognerà applicare la tolleranza zero!
2) Ai cosiddetti autogestiti non deve essere permesso (ovviamente) di rioccupare l’ex Macello; e nemmeno di insediarsi in altri stabili!

Dialogo rifiutato

Ieri pomeriggio i brozzoni, anche prima dell’okkupazione abusiva dell’ex Istituto Vanoni, quando la manifestazione in centro aveva ancora una parvenza “pacifica” (certo, come no…), hanno ribadito il proprio rifiuto di ogni dialogo con il Municipio.

Le condizioni elencate per accettare una sede alternativa sono un’ulteriore presa per i fondelli: «Rinunciare al PSE. Abolizione della polizia. Apertura delle frontiere. Sgombero di ogni multinazionale e banca a Lugano. Distruzione della videosorveglianza. Distruzione del carcere della stampa. Lo sgombero del Municipio entro 20 giorni. La conversione delle cassette del Mattino della Domenica in cassette per la distribuzione di materiale contro il razzismo».

Altro che sedi alternative!

Avendo i molinari ribadito in tutte le salse che di sedi alternative non ne vogliono, semplicemente non avranno.

Adesso che finalmente il Municipio è riuscito a liberare la topaia sul Cassarate, dovrebbe mettere a disposizione – sempre degli stessi soggetti – altri stabili? Ma anche NO!

La Città non deve niente ai brozzoni. La Città ha già tollerato la loro presenza per quasi vent’anni. La festa è finita.

Molinari via dall’ex Macello e via anche da Lugano! Che vadano ad insediarsi in qualche Comune con maggioranze politiche gauche-caviar: saranno di certo bene accetti.

O vuoi vedere che $inistrati e radikalchic sono favorevoli all’autogestione – che nel caso concreto è semplice anarchia – ma solo in casa d’altri?

A proposito di Mattino…

Per finire, un paio di puntualizzazioni sui farneticanti proclami sul Mattino pronunciati ieri dagli sgomberati:

1) Gli attacchi al domenicale sono l’ennesima dimostrazione che i brozzoni vogliono tutte le libertà per sé, ma pretendono di ridurre al silenzio chi la pensa diversamente loro: questi sono fascisti ro$$i! Altro che tolleranti!
2) Se il Mattino fosse “razzista”, dove sono le condanne?
3) Per i prossimi atti vandalici compiuti contro le cassette del Mattino, sapremo chi ritenere responsabili.

 

Lorenzo Quadri