Nuovo trucchetto della kompagna Simonetta per rendere l’islam religione di Stato 

 

E ti pareva! Nei giorni scorsi la Segreteria di Stato della Migrazione (SEM), che fa parte del Dipartimento della ministra del “devono entrare tutti” kompagna Simonetta Sommaruga, se ne è uscita con la “lieta novella”. Dice infatti la SEM: un progetto pilota nel centro per finti rifugiati di Zurigo, che prevede di fornire a questi ultimi assistenza spirituale islamica, funziona! E naturalmente, prosegue la SEM, questo presunto strepitoso successo va esteso a livello nazionale, e finanziato con i soldi del solito sfigato contribuente (quello costretto a mantenere tutti i finti rifugiati non integrabili, compresi gli estremisti islamici, e a beccarsi pure del razzista).

Sperimentazione farlocca

La domanda, a questo punto, nasce spontanea. Fino a quando la kompagna Sommaruga ed i suoi reggicoda intendono prenderci per i fondelli? L’andazzo lo ha capito anche il Gigi di Viganello. Quella compiuta a Zurigo è l’ennesima sperimentazione farlocca. Il suo obiettivo è dire che il progetto deciso su base ideologica – che prevede di rendere la Svizzera sempre più accogliente per i migranti economici, anche tramite islamizzazione – è uno strepitoso successo e quindi va generalizzato!

Soldi del contribuente

Ma poiché alla faccia di lamiera di certi personaggi non c’è davvero limite, non solo si dice che gli imam per asilanti funzionano a meraviglia, ma si fa candidamente notare che, per estendere questa splendida pensata, serve una base legale; e soprattutto, servono i soldi del contribuente per formare le guide spirituali musulmane. Dove la ministra del “devono entrare tutti” intenda andare a parare è fin troppo evidente: l’obiettivo è l’introduzione di imam di Stato pagati con i nostri soldi. Ed evidentemente, se ci sono gli imam di Stato, l’islam deve logicamente venire riconosciuto religione ufficiale in Svizzera.

Come viene sdoganata la truffaldina operazione? La parolina magica è sempre la stessa: sarebbe necessaria (?) per l’ “integrazione”! E chi sarà mai, pensano la ministra del “devono entrare tutti” ed i suoi strapagati burocrati da tre e una cicca, quel becero populista e razzista che oserà mettersi per traverso davanti ad una misura che serve (dicono loro!) all’integrazione?

Ebbene cara kompagna Simonetta, questa ennesima boiata multikulti farai meglio a levartela subito dalla testa!

La Svizzera è cristiana

Tanto per cominciare, che gli imam per asilanti servano all’integrazione è l’ennesima fetecchiata, visto che è assai più probabile che producano l’effetto contrario, ossia la radicalizzazione. I pochi veri profughi che giungono in Svizzera continueranno a ricevere, se del caso, assistenza spirituale cristiana; perché questo è un Paese cristiano. Solo così potranno integrarsi. E, se non sono contenti, andranno a chiedere asilo ad uno Stato musulmano, visto che ce ne sono di estremamente ricchi!  Per contro per i migranti economici, che sono la grande maggioranza degli asilanti, il problema dell’integrazione non si pone nemmeno. Perché queste persone non vanno integrate, bensì rimandate a casa loro.

Invece la kompagna Simonetta vorrebbe tenerli tutti qui e fornire – oltre alle prestazioni sociali facili – anche gli imam pagati dalla collettività. In questo modo avrà la scusa per mettersi a formare ufficialmente in Svizzera degli imam. Così l’islam viene statalizzato e le radici cristiane della Svizzera rottamate in nome del fallimentare multikulti!

Ma davvero i burocrati del Dipartimento Sommaruga e la Sommaruga stessa credono che la gente sia così fessa da non vedere questi giochetti?

Di formare imam per gli asilanti non se ne parla neanche. Men che meno a nostre spese. Col fischio che siamo d’accordo di creare le condizioni per diventare sempre più attrattivi per finti rifugiati non integrati e non integrabili. Mentre i paesi dell’Europa dell’Est dicono chiaramente di non volere forti comunità musulmane in casa loro, noi, grazie alla Simonetta e compagnia cantante, andiamo nella direzione esattamente opposta!

Basi legali

Quanto alle basi legali, stiamo aspettando, e da un pezzo, quelle per mettere fuori legge associazioni salafite quali “La vera religione”, che sono qui a radicalizzare. Ed aspettiamo anche quelle per rendere più difficile ai migranti economici l’accesso alle prestazioni sociali. Perché, nel caso i camerieri bernesi dell’UE non se ne fossero ancora accorti, la Svizzera sta diventando il paese del bengodi per jihadisti dal momento che questa foffa può venire qui e farsi allegramente mantenere dall’assistenza; e così ha disposizione tutto il proprio tempo per dedicarsi alla propaganda pro-Isis.

Se poi vogliamo parlare di finanziamenti: è urgente vietare quelli esteri a moschee e centri culturali islamici, poiché ce ne sono di sostenuti da associazioni e paesi stranieri che li foraggiano per diffondere l’islam radicale in Svizzera. Anche se la kompagna Simonetta, è chiaro, non ne vuole proprio sapere! E se fosse d-d-d-discriminatorio??

Lorenzo Quadri