Caos asilo: a Lampedusa è l’Apocalisse, ma Baume Schneidèèèr (P$) non muove foglia
Secondo i $inistrati, come noto, non c’è alcun “caos asilo”. Men che meno un allarme migratorio. Loro, i kompagnuzzi immigrazionisti, berciano solo sul clima. O anche – quale variante sul tema: vedi l’iniziativa popolare in discussione in questi giorni a Berna – sull’”allarme biodiversità”.
E’ il colmo: gli immigrazionisti Verdi-anguria vogliono l’esplosione dell’immigrazione, la quale crea a sua volta (tra la lunga lista di conseguenze negative) cementificazione, traffico, inquinamento, necessità di infrastrutture e – ovviamente – di cibo. E dunque causa consumo di territorio: per costruire abitazioni e strade, per produrre generi alimentari (agricoltura, allevamento) ed elettricità (parchi solari, innalzamento dighe, ecc). Poi però i Verdi-anguria blaterano alle superfici che mancherebbero alla “biodiversità”. Quando i primi a farle mancare sono loro, con le loro politichette. Non solo in ambito migratorio, ma anche in quello energetico. La magnificata offensiva solare, così come pure la fallimentare Strategia energetica 2050, implicano che il Paese, a partire dalle Alpi, venga tappezzato di pannelli fotovoltaici. Alla faccia della “biodiversità”.
5000 in un giorno
Tornando al caos asilo: Lampedusa da tempo, ma in particolare in questi giorni, vive una situazione drammatica. In un paio di giorni si sono contati 10’000 sbarchi (tutti giovani uomini); solo martedì, gli arrivi sono stati oltre 5000. Sul posto è l’Apocalisse. Il ministro delle infrastrutture Salvini ha dichiarato che gli sbarchi sono “un atto di guerra”. Ha ragione. Ma d’altra parte l’attuale governo italico, malgrado le promesse, di sovranista non ha nulla. E’ un governo “conservatore”, come ce ne sono – e ce ne sono stati – tanti altri, in balìa della fallita UE e della NATO. La situazione sul fronte sbarchi ne è una delle conseguenze. E chiaramente, in seguito, i finti rifugiati magrebini con alta propensione alla delinquenza arrivano da noi.
Nessuna reazione
Come noto, l’Italia dallo scorso dicembre non applica l’accordo di Dublino. Il che – stante anche la situazione di cui sopra – dal suo punto di vista è certamente comprensibile. Meno lo è che gli svizzerotti non reagiscano. E sono gli unici a non farlo. E intanto, come rilevava nei giorni scorsi sul CdT l’avv. Renzo Galfetti, a Chiasso ci sono in pianta stabile 600 asilanti: vale a dire quasi il 10% della popolazione della cittadina di confine, che è di 7000 abitanti!
Seppur a scoppio ritardato, nei giorni scorsi Germania e Francia sono scese dal pero. La Germania, con governo ro$$overde (!), ha sospeso il meccanismo di solidarietà: quindi non accetterà più finti rifugiati in arrivo dal Belpaese. Ieri ha poi deciso di riattivarlo: vedremo per quanto tempo…
Parigi, dal canto suo, ha blindato i confini, inviando rinforzi alla frontiera con l’Italia. Saranno così raddoppiati gli effettivi, sia delle unità mobili che di quelle che perlustrano le montagne di notte.
Se Parigi può…
Il motivo di questi provvedimenti? Il fatto, appunto, che la Penisola non applica più l’accordo di Dublino. Ah, ecco. E come ha reagito, invece, la Confederella davanti a questa iniziativa italica? Lo sappiamo. Lo scorso maggio la kompagna Elisabeth Baume Schneidèèèr, P$ (quella “eletta perché simpatica”) si è recata a Roma. Non solo non ha ottenuto un tubo (come previsto) ma ha addirittura promesso 20 milioni in regalo all’Italia, aspettandosi che quest’ultima li utilizzerà per “ampliare le proprie capacità ricettive”, cosa che – secondo Baume Schneidèèèr ed i suoi burocrati – tornerebbe a vantaggio della Svizzera. Ma sa po’? E’ chiaro che i soldi degli svizzerotti verranno impiegati per tutt’altri scopi! Anche perché, se accrescesse le proprie capacità ricettive, l’Italia verrebbe ancora di più presa d’assalto dai finti rifugiati e lasciata nella melma dall’UE. Pertanto, i 20 milioni assurdamente promessi devono rimanere in Svizzera. Vanno investiti per blindare le nostre frontiere sul modello francese! Se Parigi “può”, perché noi non potremmo?
Disturbare i frontalieri?
Una risposta è arrivata indirettamente proprio dalla kompagna Baume Schneidèèèr. Costei ha dichiarato che “se si annuncia il potenziamento dei controlli ai confini, allora bisogna farlo davvero. Ma ciò avrebbe conseguenze negative anche sulla mobilità transfrontaliera e sull’accesso dei frontalieri”. Cosa, cosa? E noi ci dovremmo tenere il caos asilo – di più: dovremmo aspettare con le mani in mano che Chiasso si trasformi nella Lampedusa della Svizzera – per paura di disturbare (?) l’invasione di frontalieri? Qui qualcuno ha davvero perso il patàn!
A parte che i finti rifugiati magrebini sono facili da distinguere dai frontalieri, in quanto “maggiormente pigmentati”: se, blindando le frontiere in funzione anti-clandestini, ostacoliamo anche l’arrivo dei permessi G e diventiamo meno attrattivi per questi ultimi, prendiamo due piccioni con una fava!
Ricordiamo alla kompagna Baume Schneidèèèr che al Ticino di frontalieri ne servono 20 mila, 30mila ad esagerare; mentre adesso ce ne sorbiamo 80MILA in continuo amento! Ringraziamo la partitocrazia immigrazionista. La stessa che è peraltro responsabile anche del caos asilo!
#votalegaoiltriciclotifrega
Lorenzo Quadri