Ma guarda un po’: la Lega aveva ragione!

Frontalierato fuori controllo

Cosa aspettano i partiti $torici a sostenere le proposte del nostro Movimento? Oppure per lor$ignori è melio lasciare andare a ramengo il mercato del lavoro ticinese piuttosto che rischiare di dare ragione all’odiata Lega?

Il numero dei frontalieri in Ticino ha ormai raggiunto la quota record di 60mila unità, il che vuol dire che in Ticino un lavoratore su tre è ormai frontaliere. Una percentuale che non esiste da nessuna parte e che da Berna i responsabili della situazione catastrofica tentano di nascondere nelle pieghe delle statistiche federali.

Ovviamente ai 60mila frontalieri occorre aggiungere le 38mila notifiche di padroncini e distaccati, a cui vanno ancora giunti tutti quelli che entrano a lavorare in Svizzera in nero senza annunciarsi da nessuna parte.

Chi ha detto cosa

La Lega si è sempre opposta alla libera circolazione delle persone, ben prevedendo quello che sarebbe successo. I partiti $torici, invece, la libera circolazione delle persone l’hanno voluta ed ancora la sostengono. Ricordiamoci che la maggioranza del Consiglio di Stato, quella composta dagli esponenti di PLR-PPDog-P$, ovvero Sadis, Beltraminelli e Bertoli, nelle scorse settimane è riuscito ad esprimersi a favore della libera circolazione del persone addirittura con la Croazia. Poi si è dovuto arrampicare sui vetri per propinare, a mo’ di fiacca autodifesa, ai cittadini giustamente scandalizzati una serie di “sottili distinguo”, vale a dire metri cubi di aria fritta. Alla libera circolazione delle persone (come a qualsiasi altro oggetto in votazione) si può solo dire Sì o No. Il Consiglio di Stato a maggioranza (ammucchiata antileghista) ha de tto Sì. Ecco come si spiega il fatto che i frontalieri continuino ad aumentare. Ed è perfettamente inutile che i partiti storici, quelli che hanno votato e tuttora votano la libera circolazione delle persone, nel vano tentativo di denigrare la Lega, se ne escano con la fregnaccia del “con la maggioranza leghista in governo i frontalieri aumentano”.

Certo che aumentano, ma di sicuro non per colpa della Lega; perché la maggioranza in governo (come pure in municipio di Lugano) è relativa. Due cu cinque, esattamente come tre su sette, non bastano per avere una maggioranza. L’ammucchiata antileghista blocca tutte le iniziative e proposte con cui la Lega mira a contrastare l’invasione dei frontalieri e dei padroncini per poi dare la colpa della situazione creatasi in Ticino al “partito di maggioranza”… dimenticandosi che la maggioranza sono loro.

Vecchi trucchetti

Il giochetto è vecchio. E, soprattutto, evidente a tutti. La Consigliera di Stato dell’autocertificato partito del buongoverno Laura Sadis, come direttrice del DFE, dovrebbe portare la prima responsabilità nella lotta contro l’invasione da Oltreconfine. Qualcuno ha visto qualcosa? Da lei o dal suo partito? Tutto ciò che ha fatto Sadis in campo di frontalierato è stato produrre un documento sui padroncini per smontare (!) le proposte contenute nello studio commissionato e pagato di tasca propria dal compianto Michele Barra. Che, come direttore del Territorio, non era certo tenuto a commissionare uno studio sui padroncini e men che meno a finanziarlo con i propri soldi: e già questo dimostra in modo inequivocabile quale sia l’impegno dei leghisti in tema frontalierato e quale sia, invece, l’atteggiamento del fu partitone. Il cui presidente, a parte la sciocca boutade del Congresso, è uno di quelli che se ne vanno in giro a recitare il mantra del “dei frontalieri abbiamo bisogno, senza frontalieri crolla l’economia”. Un’autentica fetecchiata.

Che un certo numero di frontalieri in determinati (pochi) settori ci voglia, non l’ha mai contestato nessuno. Solo che – e qui casca l’asino – questi frontalieri “utili” c’erano anche prima della devastante libera circolazione delle persone. Un contingentamento non sarebbe dunque pregiudizievole per loro. La devastante libera circolazione ha invece spalancato le porte ai frontalieri “nocivi”. Quelli che soppiantano i ticinesi nelle assunzioni in settori (ad esempio gli uffici) dove non c’è alcun bisogno di importare manodopera da oltreconfine. Quelli che generano il dumping salariale. Chi sostiene la libera circolazione delle persone non ha, dunque, alcuna volontà di frenare l’invasione dei frontalieri e dei padroncini che soppiantano i residenti e provocano dumping salariale, disoccupazione, casi sociali.

Chi fa e chi no

La Lega ha presentato numerose proposte a tutela dei lavoratori ticinesi. Le ha presentate sia a livello cantonale che a livello federale. Proposte che riguardano ovviamente il contingentamento dei frontalieri, ma anche la loro fiscalità (vanno tassati come secondo le aliquote italiane), l’aumento dei controlli, l’ecotassa, lo stop al rilascio di nuovi permessi G, per i padroncini l’abolizione delle notifiche online, la trasmissione delle notifiche all’autorità fiscale italiana, e così via. Chi ha bloccato? Non certo la Lega. Per questo sorprende un po’ l’articolo pubblicato da Alfonso Tuor su Ticinonews nei giorni scorsi, che accusa tutte le forze politiche di riempirsi la bocca col problema del frontalierato senza proporre soluzioni.  Questo non è certamente il caso della Lega. E’ forse il caso di altri. Tuor compreso, che di soluzioni nel suo scritto non propone, andando così ad aggiungersi al coro delle parole al vento.

Lorenzo Quadri