Ma chi l’avrebbe mai detto! E dire che dovevano essere tutte balle della Lega populista e razzista
Esplode il numero degli impiegati d’ufficio e di commercio
Ormai non sembra più nemmeno una notizia: sembra un ritornello. Nel 2013 in Ticino i frontalieri sono ancora aumentati, e segnatamente sono aumentati di 3300 unità, l’anno precedente di 4000, quindi in due anni 7300 frontalieri in più.
Attualmente nel nostro Cantone i frontalieri sono 60mila; 15 anni fa erano 26mila, quindi meno della metà. Questo significa che attualmente ci ritroviamo, a voler essere largheggianti, con 25mila frontalieri in esubero.
Particolarmente interessante è notare che il 56% dei frontalieri lavora nel terziario, nei negozi e negli uffici. Ossia in quei settori dove i frontalieri soppiantano i residenti. E questo non ci stancheremo mai di ripeterlo. Il 9 febbraio i cittadini svizzeri non hanno votato contro l’immigrazione in assoluto, ma contro l’immigrazione di massa. Anche in regime di contingentamento, i frontalieri che servono all’economia continueranno ad esserci. Ci sono sempre stati. C’erano ben prima che arrivasse la devastante libera circolazione delle persone. E’ a quelli che si sostituiscono ai residenti che si è voluto dire basta.
I nemici del Ticino
In Ticino la percentuale di lavoratori frontalieri è quasi del 30% del totale. A livello nazionale, del 10%. Nel Canton Grigioni del 5%. Perché citiamo i Grigioni? Perché la ministra delle finanze di quel Cantone, la rubiconda Barbara Janom Steiner, è esponente del partitino della ministra del 5% ed ha brigato attivamente per accomodare la catastrofe Widmer Schlumpf in Consiglio federale, per poi occuparne la cadrega a Coira (promoveatur ut amoveatur, dicevano i latini: promuovere per rimuovere). Dall’alto del suo 5% di frontalieri, Janom Steiner aizza la Consigliera federale non eletta , per motivi misteriosi, a non disdire la vetusta Convenzione con l’Italia sui ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri. Questo inciso tanto per fornire qualche informazione in più su chi sono, e su dove sono, i nemici del Ticino.
+ 72.5%
Altro dato che vale la pena rilevare: nell’ultimo quinquennio, secondo le cifre indicate dall’Ufficio federale di statistica (poco sospetto di fare del catastrofismo in quest’ambito, anzi…), i frontalieri sono aumentati del 72,5% (!!!) nel settore “impiegati d’ufficio e di commercio”. Ma naturalmente, quando la Lega ed il Mattino dicevano che, con la devastante libera circolazione delle persone, i frontalieri avrebbero soppiantato i Ticinesi nelle assunzioni, erano tutte balle della Lega populista e razzista.
Fa poi ridere i polli il commento pseudo rassicurante con cui si è voluta condire la notizia: ossia che nell’assunzione di frontalieri ci sarebbe un rallentamento. Ovvio che c’è un rallentamento: i posti a disposizione sono già stati colonizzati tutti!
“Ambienti economici”?
Nei giorni scorsi si è appreso che “ambienti economici” starebbero brigando per escludere i frontalieri dai contingenti.
Questi “ambienti economici”, se davvero coltivano simili intenzioni proditorie, sono usciti di capoccia: il contingentamento dei frontalieri è esplicitamente contenuto nel testo d’iniziativa votato dalla maggioranza del popolo e dei Cantoni. E’ evidente che al proposito – anche in considerazione dei dati citati sopra – non si tollererà nessuno scherzo. Altrimenti in Ticino sarà protesta di piazza: perché non si prende per i fondelli il 70% dei votanti. Poi vediamo come i citati “ambienti economici” si divertono…
Lorenzo Quadri