La vicina Penisola si scandalizza per il voto elvetico del 9 febbraio, ma lei ha già fatto la stessa cosa! E naturalmente, senza che gli eurofalliti abbiamo emesso un cip!! Solo con la Svizzera i vari Barroso-Bavoso e compagnia brutta si credono in diritto di alzare la voce! Perché sanno che il Consiglio federale più vergognosamente debole della storia cala le braghe anche davanti ad un pugno di biechi burocrati privi di qualsiasi legittimazione democratica!!
Ma guarda un po’. La vicina ed ex amica Penisola starnazza alla grande sul voto elvetico in generale e ticinese in particolare dello scorso 9 febbraio. Come noto, la norma costituzionale approvata dal popolo prevede che vengano introdotti dei contingenti per i frontalieri. E questo non fa piacere oltreconfine.
Infatti, come ammesso apertamente anche dalla stampa locale, il Ticino è la valvola di sfogo della tragica crisi occupazionale lombarda. Ed in Lombardia i poveri sono triplicati nel giro di pochi anni.
Peccato che questo ruolo di valvola di sfogo avvenga, come noto, a danno dei ticinesi. I quali, tre domeniche fa, hanno mandato un segnale inequivocabile: e l’hanno mandato sia a nord (Berna) che a sud.
Reazione scandalizzata dell’Italia ed in particolare di alcuni suoi esponenti politici. Ad esempio l’inconsistente europarlamentare Lara Comi, eletta per meriti “misteriosi” ma che nulla hanno a che vedere con capacità politiche od intellettuali, manifestamente assenti.
Costei, sia detto per inciso, ha anche dichiarato che gli svizzeri dovranno accettare tutto quello che ordineranno (!) gli eurofalliti: quando finalmente ci decideremo a chiudere le frontiere per un paio di giorni, tanto per vedere l’effetto che fa, ci penserà la Comi a spiegare l’accaduto ai suoi elettori frontalieri. Che forse farebbero meglio, alle ormai prossime elezioni europee – da qui l’agitazione da pollaio della Comi – a puntare su un altro cavallo.
L’inconsistente eurodeputata non è certo l’unica ad adottare le farneticanti posizioni di cui sopra: vari esponenti politici e mediatici della vicina Penisola bancarottiera hanno pensato, cosa che peraltro accade spesso, di raccontare qualche ciancia sul voto del 9 febbraio senza nemmeno sapere di cosa stessero parlando. Vedi il caso dello scrittore Roberto Saviano, come pure di articoli pubblicati su varie testate tra cui il Corrierone della Sera.
Nella vicina Penisola dunque si blatera, si blatera e si blatera ma, come spesso accade, un conto è ciò che si predica, tutt’altra storia è come si razzola.
Ed infatti proprio l’Italia che s’indigna (uhhhh! Che pagüüüraaa!, avrebbe detto il Nano) contro i contingenti elvetici per frontalieri, fa esattamente la stessa cosa con i frontalieri croati e sloveni. Ad approfondire la tematica il portale l’Inkiesta.it, ripreso da Ticinonline.
Quindi: l’Italia s’inalbera contro i contingenti elvetici quando però lei questi contingenti già li applica ai frontalieri croati! Ma guarda un po’! Ennesimo esempio di coerenza!
Sicché, mentre gli eurofalliti lanciano i propri strali contro la Svizzera e gli Svizzeri rei di aver espresso un voto democratico, si scopre che l’Italia, STATO MEMBRO UE, ha già fatto la stessa cosa con i frontalieri croati.
Ma naturalmente da Bruxelles non è giunto un solo cip di protesta. Né il presidente della Commissione UE Durao Barroso-Bavoso (le cui posizioni, negli Stati membri UE, contano come il due di briscola: solo in Svizzera hanno peso), né altri biechi burocrati privi di qualsivoglia straccio di legittimazione democratica hanno aperto bocca. Gli eurofalliti fanno la voce grossa solo con la Svizzera. Questo perché il Consiglio federale più scandalosamente debole che si ricordi, con la sua politica delle braghe calate, ha trasformato il nostro Paese nello zerbino del mondo, su cui tutti si sentono legittimati a sputare sentenze. Anche chi, come la vicina Penisola, si scandalizza per i contingenti ai frontalieri italiani, quando lei i contingenti li ha già introdotti per i frontalieri croati e sloveni.
Lorenzo Quadri