Ve li diamo noi tre anni d’attesa! Contingenti subito! E blocco immediato dei permessi G nel terziario
Il numero dei frontalieri è ancora aumentato. E’ stata infranta la soglia dei 60mila. In effetti, secondo i dati dell’ufficio federale di statistica, siamo a quota 60’305. Una soglia che non è certo solo psicologica, ma è ben reale, dal momento che i frontalieri sono delle persone fisiche e non degli stati mentali.
Come se non bastasse i settori professionali che hanno conosciuto la maggior crescita sono quelli del terziario ed in particolare degli impiegati d’ufficio. I frontalieri nel terziario sono ormai quasi il 60%.
E qui crolla miseramente la fandonia degli spalancatori di frontiere politikamente korretti, colpevoli della distruzione del mercato del lavoro ticinese e quindi del futuro di questo Cantone. Fandonia peraltro ripetuta, ovviamente in funzione pro-sacoccia, Oltreconfine. Ovvero, la storiella che l’economia ticinese avrebbe bisogno di frontalieri e crollerebbe senza di loro. Panzane vergognose e grandi come un grattacielo. L’economia ticinese non ha di sicuro bisogno di oltre 60mila frontalieri. L’economia ticinese non ha assolutamente bisogno di frontalieri negli uffici, nelle assicurazioni, nelle fiduciarie e nelle banche. Soprattutto non ha bisogno di frontalieri nell’amministrazione cantonale; ed invece ce ne sono oltre 250, il che è un vero scandalo.
Annunci trionfali
Dall’altra parte del confine come al solito si esulta per quanto sono fessi gli svizzerotti che permettono che i “loro” vengano lasciati a casa a vantaggio di stranieri. La Provincia di mercoledì, ad esempio, annunciava trionfalmente che i frontalieri comaschi aumentano al ritmo di 1300 unità all’anno.
Non diversa la situazione a Varese dove, è bene ricordarlo, quasi un giovane su due non ha lavoro. Ci spiace per questi disoccupati, giovani e meno giovani, ma il Ticino non può continuare a fare da valvola di sfogo per la disastrosa crisi italiana di cui non si vede la fine. Non ne abbiamo la possibilità . Non ci sono posti di lavoro per tutti: ticinesi e frontalieri. E allora a rimanere a casa devono essere i frontalieri. Non c’è altra soluzione.
Contingenti subito
Questo ennesimo aumento, che non sarà di certo l’ultimo, non può essere accolto con fatalismo. Abbiamo o non abbiamo plebiscitato l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”? E allora questa iniziativa deve venire attuata e non certo aspettando tre anni come vorrebbero fare a Berna con l’appoggio dei partiti $torici.
Abbiamo un’emergenza frontalierato che si aggrava ogni giorno che passa. Abbiamo un articolo costituzionale (!) che impone (!) il contingentamento di frontalieri e padroncini; ma gli spalancatori di frontiere, questo articolo lo vogliono congelare ad oltranza. Perché solo a sentire la parola “contingenti” lor$ignori diventano cianotici. E poi si sa che i $indakati ro$$i, e quindi la $inistra, e quindi gli autocertificati (senza averne alcun titolo) custodi della morale, con i frontalieri ci campano…
Però, diversamente dai contingenti, per il moltiplicatore cantonale ossia il giocattolo per mettere le mani nelle tasche della gente, altro che pausa d’attesa: quello il partito delle tasse lo vuole utilizzare subito!
Il minimo…
In tutti questi anni di devastante libera circolazione delle persone almeno una cosa, se non siamo completamente gnucchi, dovremmo averla imparata. Che le rassicurazioni da Berna sono delle immani prese per i fondelli.
A fronte dell’ulteriore aumento dei frontalieri in violazione della Costituzione federale, il minimo che si può fare è:
– blocco immediato del rilascio di nuovi permessi G nel settore del terziario amministrativo, poichĂ© è manifesto che lì i frontalieri non rispondono ad alcuna esigenza dell’economia ticinese, ma semplicemente soppiantano i residenti;
– blocco dei ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri, per arrivare alla disdetta della Convenzione del 1974 e quindi all’applicazione ai frontalieri di aliquote fiscali italiane, come la Lega chiede da anni;
– pretendere che i contingenti vengano applicati assai prima che tra tre anni come vorrebbero fare i partiti $torici ed il Consiglio federale!
Lorenzo Quadri