rontiere spalancate
Come volevasi dimostrare, va tutto a catafascio!
Il Consiglio nazionale ha dedicato una “sessione straordinaria” agli accordi di Schengen-Dublino. Per sessione straordinaria si intende in effetti una discussione su un tema particolare, discussione che viene effettuata su richiesta di un numero sufficiente di deputati. Poi in genere l’esito di questa sessione è un nulla di fatto. Ed è stato il caso anche questa volta. E se gli Accordi di Schengen-Dublino sono oggetto di sessione straordinaria, vuol dire che il problema esiste. Si tratta, per la serie “ma tu guarda i casi della vita”, proprio di uno dei tanti problemi che la Lega aveva identificato subito; ma naturalmente erano tutte balle populiste e razziste.
Precedenti penali secretati
Inutile girare attorno alla torta. Libera circolazione delle persone e accordi di Schengen-Dublino vogliono dire frontiere spalancate. Spalancate fino a che punto, lo abbiamo visto di recente con lo shockante esempio di Raffaele Sollecito, cittadino italiano indagato per l’omicidio Kercher assieme ad Amanda Knox, e felice detentore di un permesso B per risiedere in Ticino (a Lugano). A seguito della devastante libera circolazione delle persone non è più possibile chiedere sistematicamente al paese d’origine dell’aspirante residente o a Stati terzi, informazioni sulla situazione giudiziaria di cittadini UE (vedi articolo a pagina 11). Al proposito c’è infatti un’apposita direttiva degli eurobalivi, confermata dall’Ufficio federale della migrazione. Per contro, invece, agli Svizzeri l’estratto del casellario giudiziario può essere chiesto eccome. C’è quindi una chiara disparità di trattamento. I cittadini elvetici risultano essere più controllati di quelli in arrivo dalla fallita UE!
Costi decuplicati
E’ chiaro che, in questo modo, si spalancano le porte alla criminalità straniera. Infatti lo stesso Consiglio di Stato, rispondendo all’interrogazione Caverzasio sul caso Sollecito, ammette di non essere in grado di dire quanti cittadini stranieri UE indagati nel paese d’origine (o in paesi terzi) magari per reati gravi – quindi stiamo parlando di gente pericolosa – si siano trasferiti da noi a seguito della delirante clausola di cui sopra. Non a caso chi scrive ha presentato nei giorni scorsi una mozione al Consiglio federale per chiedere l’abolizione di tali dissennate procedure. Come ciliegina sulla torta ricordiamo che gli accordi di Schengen ci sarebbero dovuti costare 7 milioni all’anno, invece costano dieci volte di più. 70 milioni all’anno per “aprirci” alla delinquenza straniera, proprio un bell’affare!
Asilanti: esplodono costi e reati
Naturalmente quello del libero ed incontrollato accesso della criminalità straniera al nostro paese è solo uno dei problemi derivanti dall’attuale situazione di frontiere spalancate a seguito della libera circolazione delle persone e degli Accordi di Schengen/Dublino, voluta da tutti i partiti $torici.
L’altro problema, altrettanto evidente e noto, è quello dell’asilo. Non solo negli ultimi anni siamo stati presi d’assalto dai finti asilanti a seguito della cosiddetta “primavera araba”, peraltro ben presto degenerata in inverno dell’estremismo islamico, con tutte le conseguenze del caso, vedi la situazione a Chiasso. Il trend è destinato a continuare. Le previsioni della Confederazione al proposito parlano chiaro. Per il 2014 i costi dell’asilo vengono stimati a 1.43 miliardi di Fr, vale a dire circa 500 milioni in più rispetto al 2009! E scusate se sono pochi!
Da notare che, come scrivevamo nelle scorse settimane su queste colonne, il costo medio per un asilante è di 110 Fr al giorno, ossia oltre 3300 Fr al mese, ossia ancora più del salario mensile di vari ticinesi.
E il problema, va da sé, non è solo di tipo finanziario ma anche di sicurezza. Infatti i richiedenti l’asilo oltre ad aumentare, delinquono sempre di più. In Ticino gli asilanti sono in media 1450 all’anno, ossia lo 0.4% della popolazione, tuttavia nel 2012 hanno commesso il 15.1% dei reati, contro l’11.8% nel 2012.
Ovvero: lo 0,4% della popolazione commette il 15% dei reati! La sovrarappresentazione è quindi plateale. Sicché, altro che perseguitati politici. Qui abbiamo a che fare, semplicemente, con dei delinquenti. Le cifre lo dimostrano al di là di ogni dubbio e di ogni bla bla politikamente korretto. Ma naturalmente guai a dirlo, non si vorrà mica passare per populisti e razzisti?
Lorenzo Quadri