Tra i superiori dell’innominabile c’è chi fa politichetta moraleggiante contro il PSE

Incredibile ma vero: per una volta, la RSI non ha trattato coi guanti gli amici dell’area politica giusta ($inistra). Il servizio di Falò sull’innominabile funzionario-abusatore del DSS, andato in onda giovedì sera, non ha fatto sconti.

L’identità del funzionario in questione è un segreto di pulcinella. Trattasi di Marco Baudino, già alto papavero del P$. Il suo nome non può essere pronunciato non già per tutelare le vittime, ma per parare il fondoschiena al partito $ocialista.

$ocialista l’”innominabile” e $ocialisti pure i suoi ex superiori: quelli che, invece di intervenire, hanno guardato dall’altra parte. Tutti esponenti, con tanto di cariche politiche, del P$ sedicente “difensore delle donne”. Si fosse trattato di leghisti, altro che anonimato “a tutela delle vittime”: sarebbero stati sbattuti tutti in prima pagina con nome, cognome, fotografia e numero di scarpe.

Ogni nefandezza

Tre delle vittime di Baudino hanno accettato di parlare davanti alle telecamere di Falò. Le testimonianze sono drammatiche. Le tre giovani, minorenni ai tempi dei fatti, hanno dovuto subire ogni sorta di nefandezze. Incluse le richieste esplicite di rapporti sessuali ad una ragazzina di 14 anni. L’unico provvedimento preso dal ro$$o DSS è stata la modifica del mansionariodell’innominabile, così da non metterlo più a diretto contatto con i giovani. Un’operazione-imboscamento squallida e manifesta.Ricorda i maneggi operati da certe curie di triste fama per “coprire” i preti pedofili.

Colmo dei colmi: a Baudino è stata assegnata una giovane stagiaire “vulnerabile” che infatti ha ben presto cominciato a subire violenze.

I superiori tacciono

La testimonianza resa a Falò dalle vittime inchioda i ro$$i superiori di Baudino. Nessuno dei quali ha accettato di farsi intervistare.

Non c’è mai stato alcun tipo di controllo”; “Se chi doveva farlo, fosse intervenuto davvero, mi sarei evitata (un calvario)”; “Non è possibile che, nell’ambiente lavorativo, nessuno si fosse accorto di nulla”. Queste alcune delle affermazioni delle tre donne.  Il collettivo femminista “io l’8 ogni giorno”, nella sua presa di posizione scrive: “La narrazione (delle vittime) fa venire i brividi e non lascia scampo a chi sapeva e vedeva e ha fatto finta di nulla e continua ancora oggi indisturbato a fingere di non sapere”.

E allora è bene tenere a mente tre cose:

1) Il tandem PLR-P$ in Gran Consiglio ha rottamato l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta su quanto fatto – o piuttosto: non fatto – dall’amministrazione cantonale nel caso del funzionario-violentatore. La decisione, evidentemente, è stata presa in virtù dell’appartenenza partitica degli (ex) dirigenti interessati. Deputate PLR hanno festeggiato (!) questo insabbiamento con sguaiate esultanze.
2) Se Baudino fosse stato licenziato in tronco, come avrebbero imposto le circostanze, avrebbe ottenuto 4000 Fr all’anno in meno di rendita pensionistica. Invece è stata scelta la disdetta ordinaria. Pure la pensione d’oro all’abusatore di minorenni paghiamo, grazie ai funzionari $ocialisti!
3) Tra i superiori di Baudino figurava il kompagno Martino Rossi, ex capogruppo P$ in Consiglio comunale di Lugano, ai tempi dei fatti direttore della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie. Quello che, dopo aver affossato la Tredicesima AVS agli anziani luganesi, ha tentato di fare lo stesso con la nuova Foce e l’aeroporto. Quello che sbrocca su fb perché l’attuale capogruppo P$ ha pubblicato un articolo sull’odiato Mattino a sostegno del PSE. Il “Neinsager”$ocialista è oggi in prima fila, assieme a Fulvio Pelli ed agli sfascisti bellinzonesi del Mp$, nel sabotaggio del Polo sportivo di Lugano. Martino Rossi sul caso Baudino tace e rifiuta le interviste a Falò. Per contro, è assai loquace nell’invitare a votare no al PSE tramite messaggi in cui si riempie (virtualmente) la bocca con lo sport e con i giovani. Questo anche dopo il servizio di Falò. Magari il buon Martino avrebbe fatto meglio a pensare di più ai giovani quando era superiore di Baudino. E magari, alla luce di quanto emerso, sarebbe opportuno un profilo molto più basso. Ma proprio rasoterra. Tradotto: andare a nascondersi.

Lorenzo Quadri