Kompagni e liblab a manina contro l’inchiesta parlamentare. Altro che difendere le donne!

Camionate di sabbia sugli abusi sessuali “in salsa P$” (la definizione non è del Mattino). A risicata maggioranza, come noto, il Gran Consiglio ha deciso di non istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) sulle “prodezze” dell’allora funzionario del DSS Marco Baudino, P$ (quello il cui nome andrebbe tenuto segreto perché è un esponente del partito giusto) e del suo allora superiore Ivan Pau Lessi, sempre PS, a cui si rimprovera di non aver dato il dovuto seguito alle segnalazioni delle giovani molestate da Baudino.

Dato che sono “dei loro…”

Avanti con le camionate di sabbia su una vicenda odiosa, che però qualcuno ha tutto l’interesse a relegare quanto prima nel dimenticatoio. A cominciare dal P$, partito sedicente difensore delle donne, giustizialista e forcaiolo come nessun altro, ma sempre e solo quando gli fa comodo. Ecco dunque che i kompagni si producono nell’ennesima giravolta a 180 gradi: niente CPI, dato che gli inchiestati sono “dei loro”. Si fosse trattato di esponenti leghisti…

Fa poi specie vedere che le deputate di $inistra, quelle che presentano grottesche interrogazioni sulle “tutine da ginnastica sessualizzanti”, poi si oppongono alle inchieste sugli abusi sessuali.

Stato di diritto?

Le giustificazioni addotte per il njet alla CPI, ancora una volta, fanno ridere i polli. $inistrati e liblab parlano di condanne preconfezionate e di strumento inadeguato. Evitare il ridicolo almeno una volta sembrava troppo? Loro, i kompagni, sono dei veri virtuosi della condanna preconfezionata. La panna montata sul presunto caso “permessi”, che è proprio di questi giorni, lo dimostra in modo plateale.

Quanto alla presunta inadeguatezza dello strumento della CPI: anch’essa viene ipocritamente evocata a seconda della convenienza del momento. Ci può senz’altro essere motivo di ritenere che le Commissioni parlamentari d’inchiesta (ovvero: deputati che giocano a fare i piccoli Sherlock Holmes) siano di per sé delle “cagate pazzesche” (cit. Fantozzi). Chi scrive è su questa linea. Ma visto che le CPI esistono e per altre vicende sono state istituite senza tanti patemi d’animo, non si può improvvisamente giudicarle inadeguate solo perché i funzionari oggetto dell’inchiesta sono $ocialisti. Alla stampa di regime si ricorda che le CPI fanno parte di quello “Stato di diritto” invocato ad oltranza ed a sproposito per incensare la decisione parlamentare.

PLR e P$ ancora a manina

Ancora una volta, a manina con il P$ a decretare l’insabbiamento troviamo il PLR. Ormai il tandem ex partitone e kompagni è diventato una costante, che interessa i temi più disparati. A dimostrazione che il PLR è ostaggio dell’ala radikale.  Addirittura la notizia dell’affossamento della CPI ha scatenato applausi da stadio in aula. Alcuni liblab si esaltavano ancora il giorno dopo per il brillante (?) risultato conseguito. Ossignùr!

Intanto, tra le varie signore che manifestano di viola vestite a sostegno della dignità delle donne, solo il collettivo “Io lotto ogni giorno” ha stigmatizzato, per senso del dovere, la scelta di metter via senza prete una vicenda di sordidi abusi sessuali. Ma guardandosi bene dall’indicarne i responsabili. Tutte le altre, citus mutus. Chiaro: c’è di mezzo il ro$$o partito di riferimento, per cui…

Lorenzo Quadri