Minacce al rapper decerebrato e al WKND: gli autori sono due imbecillotti isolati

Ma guarda un po’! Nelle minacce alla discoteca WKND contro l’esibizione del rapper coglionazzo “Bello Figo”, l’estrema destra non c’entra.

Il rapper in questione, giustamente sconosciuto ai più, è un immigrato ghanese che si inventa “canzoni” (oddio, canzoni…) di stupidità rara; immaginando, il poveretto, di essere “provocatorio”. Ed infatti tutta la sua capacità di grande provocatore si riduce all’evocare atti sessuali di vario tipo ogni tre parole.

L’estrema destra non c’entra

Ebbene, è emerso che gli autori delle minacce all’esercizio pubblico luganese non sono un gruppo di estrema destra, bensì due imbecillotti che hanno agito per conto loro. Una cappellata monumentale, di cui avranno modo di pentirsi amaramente. Perché quello commesso è un reato che prevede una pena detentiva fino a tre anni (anche se ovviamente nessuno andrà in prigione per i volantini). Quindi non è un reato bagattella. E questo serva a chiarire in modo definitivo che non si “difendono i nostri valori”, come pretendevano gli stampatori di volantini con le svastiche, con comportamenti e simboli che calpestano questi stessi valori. Chi partorisce simili iniziative aberranti, dei valori che pretende di difendere non ha capito un tubo.

La Caporetto dei kompagni

Detto questo, la vicenda si è risolta in una vera e propria Caporetto per la sinistruccia luganese  che era partita in tromba con la politicizzazione spinta della vicenda. L’interpellanza al municipio, addirittura classificata come “urgente” dagli autori, ha come primo firmatario il presidente della sezione P$ di Lugano Raoul Ghisletta. Ed è partita il giorno stesso dei fatti. A dimostrazione della fregola di cavalcare partiticamente l’accaduto. Piatto ricco mi ci ficco, si sono detti i kompagni. L’obiettivo era quello non solo di montare la panna, ma di arrivare fino al burro Floralp.

E va da sé che a reggere la coda alla gauche caviar c’era la sua stampa di servizio in grande spolvero, a partire dalla quella finanziata col canone più caro d’Europa, che ha dato alla vicenda la massima enfasi possibile. Per inventarsi ciofeche sulla presunta minaccia dell’estrema destra, teoria poi clamorosamente smentita, la Pravda di Comano ha avuto tempo e spazio. Per andare alla consegna delle firme del referendum finanziario obbligatorio, invece, no.

La speranza delusa

In Ticino dunque, secondo i kompagnuzzi con annessa stampa di servizio, dilagherebbero l’estremismo di destra ed il razzismo. Allarme! Scandalo! È la colpa di chi è? Ma naturalmente degli odiati populisti che provocano il “degrado” e blablabla! Perché evidentemente era lì che si voleva andare a parare…

E poi la speranza, ardente, ossessiva, patologica, che gli autori delle minacce fossero in qualche modo riconducibili alla Lega o in subordine all’Udc. Fosse emerso un qualsiasi coinvolgimento degli odiati “nemici”, hai voglia le interpellanze, le lettere sui giornali, gli editoriali sulla stampa di regime! Sarebbe bastata una parentela di quinto grado a scatenare furiosi onanismi cerebrali sull’ambiente familiare del reo, al fine di giustificare la tesi che la $inistruccia brama ardentemente di accreditare (cumulando però continue frustrazioni): ossia che leghisti e nazisti è la stessa cosa.

Che smacco!

Invece, lo smacco. E che smacco! Dietro alle minacce al WKND non c’è nessuna associazione estremista di destra. Non solo. Il collegamento politico c’è, ma non è quello sperato. Infatti il giovane che si è costituito è figlio di un deputato in Gran Consiglio ma, orrore!, trattasi di esponente di un partito storico.  Da notare che, se il giovane bischero fosse stato figlio di un deputato leghista, quest’ultimo sarebbe stato sbattuto in prima pagina con gigantografia, nome, cognome e numero di scarpe. Qui invece…

Come i pifferi di montagna

Il castello di carte dei kompagni, dei moralisti a senso unico e dei loro reggicoda mediatici, dunque, è crollato miseramente. Come i pifferi di montagna, partirono per suonare ma vennero suonati. Ed infatti sono improvvisamente ammutoliti. L’unico risultato del loro frenetico agitarsi nel costruire fittizie “emergenze di estrema destra” è stato quello di attirare l’attenzione sui casi precedenti di minacce ad organizzatori di eventi. E queste minacce precedenti, ma guarda un po’, vengono dall’estrema sinistra. Curiosamente però di interpellanze al proposito la gauche caviar mica ne ha presentate.

Lorenzo Quadri