Prendiamo esempio dagli inglesi! Cancelliamo la fallimentare libera circolazione!
Ohibò, in Gran Bretagna il premier Boris Johnson, e quindi la Brexit, ha trionfato alle elezioni, al di là di tutte le previsioni.
Johnson ha ottenuto la maggioranza assoluta in parlamento (365 seggi su 650), mentre i $inistrati europeisti di Jeremy Corbyn sono stati letteralmente asfaltati, staccando il peggior risultato degli ultimi ottanta e passa anni.
Quindi la Brexit è ormai blindata. Si farà al 31 gennaio senza se né ma, dopo tre anni e mezzo di tira e molla.
La casta furiosa
Le cerchie della casta eurolecchina di tutta Europa, Svizzera compresa, sono furibonde. Indizio significativo: la Pravda di Comano, nell’edizione principale del TG di venerdì sera, ha dedicato il servizio di apertura di ben 12 minuti alle solite fregnacce pro-isterismo climatico relegando le elezioni britanniche come quarta notizia. Penoso, come sempre. I telegiornali del Belpaese, compresi quelli di reti di $inistra, hanno fatto ben altro.
La vendetta della democrazia
L’establishment inglese, naturalmente favorevole alla fallita UE, ha passato gli ultimi tre anni e mezzo a denigrare gli elettori che hanno osato votare per la Brexit nel giugno 2016, ed i partiti ed i politici che la sostengono. Come ha scritto un portale inglese, giovedì è arrivata la “vendetta della democrazia”. I cittadini hanno premiato chi vuole attuare la volontà popolare.
Inutile dire che le previsioni catastrofiste sulle conseguenze della Brexit con cui la stampa di regime ha tentato, invano, di fare il lavaggio del cervello al popolazzo – sia nel Regno Unito che nel mondo – non si avvereranno. Noi svizzeri lo sappiamo meglio di chiunque altro. A sentire la partitocrazia spalancatrice di frontiere ed i suoi lacchè mediatici, dopo il No allo SEE del 6 dicembre 1992 la Confederella sarebbe dovuta andare a ramengo. Invece…
E’ chiaro che in Gran Bretagna come in Svizzera i problemi con la fallita UE sono in sostanza due:
1) la libera circolazione delle persone;
2) la pretesa dei funzionarietti di Bruxelles, non eletti da nessuno, di dettare legge agli Stati membri, scavalcando la democrazia ed i diritti popolari.
I problemi sono gli stessi in Gran Bretagna come in Svizzera. Purtroppo gli esiti elettorali no. E non possiamo che invidiare gli inglesi.
12 dicembre vs 20 ottobre
Giovedì i cittadini britannici hanno plebiscitato chi vuole attuare la volontà popolare sulla Brexit, punendo i traditori. In Svizzera invece cosa è successo il 20 ottobre? Alle ultime elezioni federali hanno vinto i rottamatori della volontà popolare. Sono infatti cresciuti – grazie all’isterismo climatico e a chi l’ha gonfiato come una rana a scopo di propaganda elettorale, a partire dalla radioTV di sedicente servizio pubblico foraggiata col canone più caro d’Europa – i verdi-anguria: verdi fuori e ro$$i, ovvero spalancatori di frontiere, dentro. Quelli che vogliono la devastante libera circolazione delle persone senza limiti; quelli che hanno affossato la preferenza indigena votata dal popolo; quelli che sbavano per firmare lo sconcio accordo quadro istituzionale che ci ridurrebbe ad una colonia di Bruxelles; quelli che pretendono di regalare i miliardi del contribuente all’UE senza se né ma. Ricordiamo tanto per gradire che un’osannata (?) esponente verde, che “naturalmente” la stampa di regime ha gonfiato come una mongolfiera, in una trasmissione televisiva ha definito la Gran Bretagna di Johnson “la barzelletta dell’Europa”.
Eurolecchini
Il mercato del lavoro ticinese è devastato dalla libera circolazione delle persone voluta dal triciclo PLR-PPD-P$$, Verdi-anguria ovviamente compresi. Il popolo ha votato la preferenza indigena ed i contingenti. La partitocrazia ha azzerato la volontà popolare. Però alle elezioni vengono premiati quelli che strillano istericamente che “la Terra brucia” (infatti le temperature sono sotto zero): i quali sono spalancatori di frontiere, eurolecchini, demolitori della volontà popolare.
Uscire si può
La Brexit dimostra che uscire dalla fallita UE si può. Senza nessuna catastrofe economica. Perché gli accordi commerciali, che sono di interesse reciproco, tra Gran Bretagna e Stati membri UE si sottoscrivono comunque! Il che, è ovvio, varrebbe anche per la nostra realtà. La favoletta che senza la devastante libera circolazione delle persone, o senza lo sconcio accordo quadro istituzionale, l’economia svizzera non potrà più esportare nell’UE è una clamorosa BALLA. Perfino l’ex vicepresidente della Banca nazionale svizzera Jean-Pierre Danthine ha dichiarato che la libera circolazione delle persone non è indispensabile all’economia.
Vogliamo la Swissexit!
In maggio i cittadini svizzeri voteranno sull’iniziativa per la disdetta della libera circolazione delle persone. Avremo dunque anche noi la possibilità di attuare la nostra Swissexit. Di tornare padroni in casa nostra. Se questo, malgrado l’incoraggiante esempio inglese, non dovesse accadere, andremmo incontro ad un futuro ben triste.
La Gran Bretagna, Stato membro (addirittura fondatore!) dell’UE se ne va e riprende le redini del proprio destino. La Svizzera, mantenendo la libera circolazione delle persone e magari addirittura sottoscrivendo prossimamente lo sconcio accordo quadro, si SVENDE ai balivi di Bruxelles senza neppure essere Stato membro. Il processo esattamente e tragicamente inverso. Se però questa è la volontà dei cittadini, poi non ci si lamenti più dei 70mila frontalieri uno per macchina, degli eurofunzionarietti che ci dettano le leggi e dei giudici stranieri che le applicano in casa nostra.
Lorenzo Quadri