Cittadini ridotti in miseria, ma il Triciclo ancora sogna di mungerli in nome del “clima”
Da settimane il governicchio federale fa terrorismo di regime con lo spauracchio dei black out invernali. Ai proprietari delle magnificate auto elettriche è stato detto che le dovranno tenere in garage ed utilizzare i mezzi pubblici. Ma qualcuno si immagina che, se mancherà la corrente, la cadenza dei treni non verrà per lo meno dimezzata?
Senza vergogna chi sta all’origine dello sfacelo, ossia la ministra dell’energia kompagna Simonetta “Penuria” Sommaruga (P$) – che non ha freddo ai piedi essendo un’esponente dell’alta borghesia – si permette di consigliare al popolazzo di fare la doccia in gruppo, cosa che non succedeva nemmeno in guerra. E’ chiaro che chi proferisce simili bestialità deve fare una sola cosa: le valigie!
Come abbiamo avuto più volte modo di ribadire, la situazione di PALTA in cui la Svizzera ora si dibatte è dovuta da un lato alla strategia energetica 2050, fallimentare ed ideologica, dall’altro agli effetti-boomerang delle sanzioni alla Russia. Per queste scelte ci sono dei responsabili. Se quest’inverno le luci saranno spente ed i termosifoni freddi, saranno costoro a doverne rendere conto.
Cappellate a raffica
E’ evidente che il mondo è cambiato, le priorità sono state stravolte. Ma a Berna i soldatini della casta, completamente disconnessi dalla realtà, ancora blaterano di emissioni zero nel 2050. Come se niente fudesse! Ma è mai possibile che questi politicanti non si rendano conto che le paturnie da tempi di vacche grasse sono state superate dagli eventi e vanno semplicemente accantonate?
In Consiglio nazionale infatti nella sessione attualmente in corso si tornerà a disquisire sulla cosiddetta iniziativa dei ghiacciai. Già il titolo è farlocco, una vera truffa. Piaccia o no, i ghiacciai scompariranno comunque. Anche se le emissioni di CO2 degli svizzerotti dovessero venire azzerate oggi. A questa iniziativa viene contrapposto (dal parlatoio) un controprogetto che è praticamente uguale all’iniziativa; per cui sai che grande passo avanti. Esso prevede una sequela di fonchiate che la metà basta. Ad esempio, obiettivi intermedi di questo tenore: entro il 2040 le emissioni dovranno essere ridotte del 75%, nota bene senza tenere conto dell’aumento demografico ossia dell’immigrazione incontrollata voluta dalla casta. Qui qualcuno deve essere caduto dal seggiolone da piccolo. La tassa sul CO2 con l’inizio dell’anno di disgrazia 2022 è stata pompata da 96 a 120 Fr alla tonnellata: questo perché l’obiettivo di riduzione delle emissioni nel 2020 rispetto al 1990 non è stato raggiunto per un pelo (31% in meno invece del 33%). Se l’obiettivo non è stato raggiunto, la causa è l’immigrazione scriteriata. In vent’anni gli abitanti della Svizzera sono aumentati del 21%: una crescita che non ha uguali.
E adesso la partitocrazia pretende di riproporre la stessa boiata! E quindi noi, oltre a subire l’invasione voluta dalla partitocrazia, veniamo pure rapinati a suon di ecobalzelli perché i migranti fanno aumentare le emissioni di CO2, dato che anche loro si spostano in auto e scaldano casa! Ma non se ne parla proprio!
Il mondo è cambiato
L’ideologia green, portata avanti dai fanatici ro$$overdi (molti dei quali in questo business ci tettano dentro in prima persona ed alla grande, alla faccia del conflitto d’interessi) è FINITA. Perché i suoi presupposti non ci sono più. Appartengono al passato. La politichetta può solo prenderne atto.
Gianclaudio Torlizzi, esperto di materie prime e fondatore di T-Commodity, in una recente intervista ha parlato chiaro. L’ideologia green “si basa su principi cardine decisi antecedentemente alla pandemia, in un mondo ancora globalizzato, che permetteva l’acquisto a basso costo di materie prime ed energia da Asia e Russia. Ad oggi questo non esiste più”.
Su queste colonne lo abbiamo ricordato in più occasioni. Le componenti dei pannelli solari vengono dalla Cina. La magnificata transizione green ci renderebbe dunque dipendenti da Pechino. E quando la Cina attaccherà Taiwan, accadrà esattamente quel che sta succedendo adesso col gas russo. Non ci vuole un premio Nobel per arrivarci!
Ostaggio dei fanatici
E’ altresì noto che la Svizzera produce meno dell’uno per MILLE della CO2 globale. In tempo di crisi nera, con cittadini ed aziende che lottano per la propria sopravvivenza, imporre sacrifici e costi immani per ottenere risultati irrilevanti è un’operazione del tutto insensata.
Chi pretende di portare avanti ad oltranza le proprie paturnie ideologiche contro ogni ragionevolezza, o è rintronato o è fanatico. E i cittadini svizzeri dovrebbero rimanere ostaggio di rintronati e fanatici? Grazie, partitocrazia!
Chi finanzia gli “incentivi”?
Fa poi specie, ma i $inistrati ci hanno da tempo abituati al disprezzo dei diritti popolari, che a poco più di un anno dal njet delle urne alla rovinosa nuova legge sull’energia, la casta (ro$$overdi in primis) con il controprogetto all’iniziativa dei ghiacciai tenti grossolanamente di far rientrare dalla finestra quello che il popolo ha fatto uscire dalla porta. “Ma nel controprogetto non ci sono balzelli, bensì incentivi”, blaterano i politicanti. Come no. E gli incentivi miliardari chi li finanzierebbe, se non il contribuente? Ad esempio: è previsto che i Comuni svolgano un ruolo esemplare (?) nel programma di sostituzione degli impianti di riscaldamento. E i soldi necessari dove li troverebbero? Delle due l’una: o tagliano su altre spese (magari sulle scuole, sugli anziani, sulla socialità) oppure alzano il moltiplicatore. I sussidi miliardari sono solo il primo capitolo. La Confederella verrebbe anche gravata di nuovi compiti. Il che significa, è chiaro, più burocrati e più burocrazia. Il tutto a spese del contribuente!
Non c’è più trippa per gatti
Altro che paturnie climatiste. Nei prossimi anni, l’ente pubblico dovrà sostenere cittadini ed aziende onde evitare un disastro sociale ed economico. Dovrà anche buttare all’aria la strategia energetica 2050, poiché la rinuncia al nucleare è, semplicemente, impossibile. E le zero emissioni di CO2 nel 2050? Scordarsele. Gas, petrolio e pure carbone saranno indispensabili ancora per un bel pezzo. No all’iniziativa dei ghiacciai (che con i ghiacciai non c’entra un tubo: questi ultimi vengono semplicemente strumentalizzati per infinocchiare il popolazzo). E no anche al controprogetto. Non c’è più trippa per gatti. Il fanatismo climatico va messo nel dimenticatoio.
Lorenzo Quadri