La “nuova” legge federale li penalizza pesantemente. E anche le assistenti di farmacia…

 

Tra i giovani farmacisti il malcontento è decisamente palpabile. La causa? La modifica della legge federale sulle professioni sanitarie. Decisa nel 2015, è entrata in vigore ad inizio 2018. E per chi ha ottenuto il libero esercizio dopo tale data, si è ben presto trasformata in un incubo.

I farmacisti “freschi di laurea” vengono infatti suddivisi in due categorie: quelli che stanno seguendo una formazione post-grade e quelli che invece non la stanno seguendo.

La formazione post-grade ha un costo assai elevato: per la sola iscrizione occorrono 25mila Fr. Durante la formazione, il giovane farmacista può svolgere un’attività lavorativa per non più del 50-70% e può supplire il responsabile sanitario di una farmacia al massimo per due mezze giornate alla settimana. Queste limitazioni riducono notevolmente le opportunità d’impiego dei farmacisti in formazione, rendendoli “poco attrattivi” per i titolari di una farmacia.

Assistenti di farmacia “a vita”

Particolarmente critica la situazione dei giovani farmacisti che nonseguono la formazione post-grade (ad esempio perché non possono permettersi di far fronte ai costi che essa comporta). Questi farmacisti, come precisa anche la circolare del 22 dicembre 2017 dell’Ufficio del farmacista cantonale ticinese, possono esercitare “unicamente come collaboratori, sotto la diretta sorveglianza del responsabile sanitario, senza possibilità di assumere supplenze”.Sono quindi destinati a rimanere, di fatto, degli assistenti di farmacia a vita.

Anche a livello di salario, la differenza tra quello di un farmacista laureato ma senza formazione post-grade e quello di un’assistente di farmacia (che non dispone di una laurea, avendo svolto un apprendistato) è minima. Per entrambi, la remunerazione naviga attorno ai 4500 Fr al mese. Una simile paga non può essere considerata soddisfacente per un accademico ticinese. Per i farmacisti frontalieri, invece, è alquanto allettante. Non serve il Mago Otelma per prevedere l’ennesimo assalto alla diligenza.

E le assistenti attuali?

Nel discorso si inseriscono anche le odierne assistenti di farmacia. Infatti, se in futuro il loro ruolo verrà di fatto svolto da dei laureati, le assistenti di farmacia si troveranno giocoforza confinate a compiti che non comportano la manipolazione di farmaci (quindi mansioni legate ad esempio al banco di profumeria, o alle ordinazioni). Risulteranno quindi fortemente limitate rispetto a quella che è la pratica attuale. Quale futuro può avere questo ramo professionale in Ticino? Si ricorda che le assistenti di farmacia sono attualmente circa 800, quindi non stiamo parlando di quattro gatti.

Chi scrive ha dunque presentato, nella sessione parlamentare appena conclusa, un’interpellanza sul tema al Consiglio federale, chiedendo che vengano apportati dei correttivi: e questo a tutela sia dei giovani farmacisti che delle assistenti di farmacia.

I primi infatti hanno investito tempo, sforzi e denaro – anche denaro pubblico: allo Stato la formazione costa – per  conseguire la loro formazione. Col rischio di trovarsi nella condizione di non poterla mettere debitamente a frutto.

Le seconde rischiano di sparire come figura professionale in caso di applicazione rigorosa delle nuove norme.

Lorenzo Quadri