Gli automobilisti ticinesi sono i più tartassati della Svizzera: e in tempo di crisi…
Ohibò, è forse in arrivo il primo sgravio fiscale della legislatura?
La legislatura cantonale si avvicina ormai alle fasi conclusive. Ma forse il 20 giugno, grazie anche alla Lega, arriverà il primo sgravio fiscale del quadriennio. Meglio tardi che mai! Oltretutto – incredibile ma vero – a beneficio degli automobilisti.
Nei giorni scorsi è stato firmato nella Commissione della gestionedel parlatoio cantonale il rapporto redatto da Fiorenzo Dadò e Daniele Caverzasio sull’iniziativa popolare “Per un’imposta di circolazione più giusta”, lanciata dal PPD nel 2017. Il citato rapporto, purtroppo, l’hanno sottoscritto solo 8 commissari su 17, quindi una minoranza: si tratta degli esponenti della Lega, del PPD e dell’UDC.
I coefficienti taroccati
Gli antefatti, in sintesi, sono i seguenti. Nel 2014 è entrato in vigore il nuovo sistema di calcolo dell’imposta di circolazione basato sulle emissioni di CO2 e non più sulla categoria energetica del veicolo. Tuttavia, a causa del sempre minore impatto ambientale delle vetture, il gettito dell’imposta si è ridotto sensibilmente. E quindi il governicchio ha pensato “bene” di taroccare i coefficienti di calcolo per compensare il calo delle entrate e fare cassetta. Ciò è avvenuto tramite una modifica di regolamento (quindi il governicchio ha fatto tutto da solo). Risultato della taroccatura: il 1° gennaio del 2017 le imposte di circolazione sono schizzate verso l’alto. Circa 17mila dei 135mila automobilisti ticinesi, si legge nel rapporto Dadò-Caverzasio, si sono trovati confrontati con un aggravio addirittura del 100%.
Fatto sta che oggi le imposte di circolazione ticinesi sono le più care della Svizzera. Ad esempio, nel 2017 una VW Golf in questo sfigatissimo Cantone pagava 315 Fr, mentre nel Canton Turgoviasolo 84. A Zurigo (ro$$overde) ne pagava 218; eccetera.
Per una vettura familiare come una Skoda Octavia, l’imposta di circolazione ticinese ammonta a 652 franchi contro una media nazionale di 441 Fr. Le differenze, insomma, non sono di poco conto: si tratta di centinaia di franchi all’anno.
L’imposta media di circolazione pagata in Ticino è di 502 franchi annui, ben al di sopra della media svizzera.
Senza destinazione
Altra questione: il gettito dell’imposta di circolazione – che in totale ammonta ogni anno a circa 140 milioni, 110 dei quali provengono dalle automobili – non ha una destinazione particolare. Non confluisce in un “borsino” dedicato alle strade sul modello della Confederella. Alcuni Cantoni si stanno dotando di fondi per la mobilità. Il nostro no.
In Ticino l’automobilista rimane quindi di principio una mucca da mungere per ottenere entrate da utilizzare a piacimento. Ad esempio per mantenere migranti in assistenza.
30 milioni di sgravio
Dopo l’inoltro dell’iniziativa popolare “Per un’imposta di circolazione più giusta”, il governicchio ha apportato alcuni correttivi, ritenuti però insufficienti. Pure non soddisfacenti vengono valutate le proposte governative per l’attuazione dell’iniziativa citata.
Il rapporto Dadò-Caverzasio prevede ora una nuova modalità di calcolo semplificata per l’imposta di circolazione: si parte da un minimo di 120 Fr all’anno al quale va aggiunta una quota variabile calcolata unicamente in base alle emissioni di CO2 del veicolo. Il gettito totale annuo dell’imposta per le auto deve ammontare – come chiede l’iniziativa popolare – al massimo ad 80 milioni di franchi (l’importo del 2016). In totale lo sgravio per gli automobilisti ammonta dunque a circa 30 milioni all’anno.
$inistrati contro i meno abbienti
Come detto, in Commissione della Gestione il rapporto è stato sottoscritto dagli esponenti di Lega, PPD ed UDC. Contrari, “ovviamente”, i $inistrati ro$$overdi. Costoro godono come ricci per l’impennata del prezzo della benzina: figuriamoci se sono d’accordo di sgravare gli odiati automobilisti, ed in particolare quelli del ceto medio e basso! Già, perché sono questi ultimi a possedere vetture più vecchie che consumano di più: quindi sono i più colpiti sia dalle imposte di circolazione “pompate” che dal caro-benzina! $inistrati contro i meno abbienti! Altro che difendere il reddito, altro che difendere i lavoratori! Le priorità dei kompagnuzzi ormai sono la lingua “gender-inclusiva”, il multikulti, le frontiere spalancate, le naturalizzazioni facili, l’invenzione di sempre nuovi balzelli e tasse, il sostegno all’islamizzazione della Svizzera, e avanti da una boiata all’altra senza soluzione di continuità!
Sbroccate ro$$overdi
Come prevedibile, i $inistrati già sbroccano per la prospettata diminuzione delle entrate cantonali di 30 milioni all’anno. Chiaro: loro sognavano (prima della votazione cantonale del 15 maggio,che li ha ASFALTATI) di depredare i cittadini per ulteriori 220 MILIONI di Fr (quasi un quarto di MILIARDO) ogni anno a suon di aggravi fiscali. Ben si può immaginare quale possa essere la loro scomposta reazione davanti all’ipotesi di sgravi fiscali (già solo a sentire queste due paroline, i kompagnuzzi diventano cianotici) e per di più a vantaggio dei vituperati automobilisti!
L’ex partitone fa melina
E i liblab cosa fanno? Temporeggiano. Nicchiano. Fanno melina. “Attendono chiarimenti”. Imbarazz, tremend imbarazz!
E’ chiaro che aspettiamo al varco i soldatini dell’ex partitone. Vogliamo proprio vedere se il PLR si schiererà ancora una volta dalla parte dei tassaioli ro$$overdi rifiutando uno sgravio fiscale a sostegno dei tartassati automobilisti!
Siccome inoltre sull’iniziativa popolare – se non verrà ritirata – dovranno decidere i cittadini ticinesi, non ci vuole il Mago Otelma per prevedere che, se per colpa dei tassaioli in Gran Consiglio il rapporto Dadò-Caverzasio dovesse venire respinto dal plenum, i responsabili del njet verrebbero asfaltati alle urne in un secondo tempo.
Nomi e cognomi
Sul fatto che una riduzione dell’imposta di circolazione “monstre”sia necessaria, non ci piove.
Il Ticino ha le imposte di circolazione più alte della Svizzera, ma gli stipendi più bassi. La forchetta salariale con il resto del Paese si allarga sempre più a seguito dell’invasione da sud voluta dalla partitocrazia. Dobbiamo inoltre fare i conti con gli aumenti di prezzo delle materie prime e con il caro benzina. Il ministro delle finanze Ueli Maurer non si sogna di tagliare le accise sul carburante farneticando che gli svizzeri “si possono permettere il rincaro”! Ma al buon Ueli è dato di volta il cervello? Ed in più ci aspetta l’anno prossimo la stangata sui premi di cassa malati.
E’ chiaro che il Mattino, quando il parlamenticchio cantonale voterà sugli sgravi sull’imposta di circolazione (nella seduta del 20 giugno), pubblicherà nome e cognome di chi si sarà espressocontro.
Lorenzo Quadri