La legislatura è quasi finita, ma il primo sgravio arriva solo ora. Tutti a votare Sì!

Il nostro Cantone si ritrova attualmente con una delle imposte di circolazione più care della Svizzera. E mica di poco. Tanto per fare un esempio, nel 2017 in Ticino una VW Golf pagava 315 franchi di imposta di circolazione, mentre nel Canton Turgovia solo 84.

Come però sappiamo, per colpa della devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia, in questo sfigatissimo Cantone gli stipendi sono i più bassi della Svizzera. Ed il divario con il resto del paese continua a crescere.

In più, adesso arriva il salasso sull’energia e sui prezzi in generale. Nonché la tranvata sui premi di cassa  malati. La quale colpirà – ancora una volta – soprattutto il Ticino.

Rientrare nella media

Il prossimo 30 ottobre si voterà sull’iniziativa popolare “Per un’imposta di circolazione più giusta!”. Essa chiede di ridurre le imposte di circolazione ticinesi affinché queste ultime, già dal 2023, vengano riallineate alla media nazionale. Sarebbe il primo sgravio fiscale della legislatura, che arriva a pochi mesi dalla sua conclusione! Il che la dice lunga sull’aria che tira nella partitocrazia.

L’iniziativa in questione è stata lanciata dal PPD, nel comitato promotore figurano tuttavia vari esponenti leghisti. In Gran Consiglio il testo conforme, da sottoporre al voto popolare, è stato redatto con il rapporto  Dadò (PPD) – Caverzasio (Lega).

L’iniziativa prevede una nuova base di calcolo per l’imposta di circolazione ed il plafonamento delle entrate ad un massimo di 80 milioni all’anno, contro gli attuali 110. Questo per i cittadini si tradurrebbe in un risparmio di 30 milioni annui.

I salassi

Che il primo e unico sgravio fiscale della legislatura torni a favore degli automobilisti è “cosa buona e giusta”. Questi ultimi vengono tartassati e vessati in ogni modo. In più sono sempre nel mirino della disastrosa direttora del DATEC kompagna Simonetta “Penuria” Sommaruga.

Del caro benzina abbiamo già scritto a più riprese: in Ticino il Movimento giovani leghisti lanciò anche una petizione per chiedere a Berna sconti fiscali sul carburante. La partitocrazia, però, non ne volle sapere. Anche i due rappresentanti ticinesi del PLR in Consiglio nazionale votarono no.

Meno nota la questione del costo dei posteggi. Le tariffe di parcheggio nelle città svizzere sopra i 20mila abitanti sono finite di recente nel mirino di Mr Prezzi. Il quale le ha ritenute fuori misura. Senza mezzi termini, il controllore dei prezzi ha invitato le città a “non tirare troppo la corda” rilevando che le tariffe di parcheggio sono sproporzionate per le fasce di reddito più basse e per le persone che, per diversi motivi, risultano essere vincolate all’uso dell’automobile privata, non trovando un’offerta soddisfacente nei trasporti pubblici”.

I più penalizzati

Nei centri urbani ticinesi le tariffe sono nella media svizzera. Ma attenzione. In Ticino, a causa della conformazione del territorio, le persone che necessitano dell’auto per andare a lavorare sono ben più numerose che altrove: non siamo la città di Zurigo, non abbiamo certo la sua rete di trasporti pubblici! Inoltre, come detto, i ticinesi hanno gli stipendi più bassi della Svizzera, le imposte di circolazione tra le più alte, verranno colpiti più duramente degli altri dalla stangata di cassa malati, eccetera. Di conseguenza, le stratosferiche tariffe di posteggio nei centri urbani ticinesi in proporzione gravano sul groppone dei cittadini in misura maggiore rispetto a quel che accade nel resto del Paese. Questi salassi sono stati voluti per fare cassetta. Ma anche per la solita ideologia del piffero che mira ad espellere i veicoli dai centri.

Mucche da mungere

Tanto per non farsi mancare niente, i conducenti vengono pure trattati come mucche da mungere. Il gettito totale dell’imposta di circolazione (relativa a tutti i tipi di veicoli) è di 145 milioni di franchi all’anno. Ma di questi, solo 110 vengono investiti nella rete viaria. Gli altri 35 finiscono nelle casse generali del Cantone. Sono quindi a disposizione del governicchio, che li può utilizzare come meglio crede. Apperò! Invece di depredare gli automobilisti ticinesi, il CdS dovrebbe chiamare alla cassa i 76mila e passa frontalieri, tramite la “tassa d’entrata” chiesta a più riprese dalla Lega. I permessi G tutti i giorni infesciano, consumano e fanno deperire la nostra rete viaria. Ma il conto lo paghiamo noi.

Un Sì doveroso

Uno sgravio fiscale ai tartassati automobilisti ticinesi è dunque opportuno. Anzi, doveroso. A maggior ragione nelle circostanze attuali. Respingerlo costituirebbe un atto di allarmante autolesionismo. Gli argomenti a suo sostegno sono così numerosi e lampanti che un no può provenire solo da bieca ideologia$inistrata. Ed a questa bieca ideologia bisogna finalmente sbarrare la strada. Se nemmeno un alleggerimento come quello proposto dall’iniziativa dovesse passare, ciò vorrà dire che le imposte esistenti sono tabù. Dunque i tassaioli e gli odiatori degli automobilisti (le due categorie si coprono ampiamente) avranno sempre campo libero nel mettere le mani nelle tasche dei contribuenti. E chissenefrega se i cittadini non sanno più da che parte voltarsi per arrivare a fine mese!

Lorenzo Quadri