Due esempi in due giorni: la casta dei magistrati ha rottamato la volontà popolare

L’espulsione dei delinquenti stranieri è stata votata dal popolo. Per determinati reati essa è (dovrebbe essere) obbligatoria. Poi però la partitocrazia immigrazionista ha pensato bene di introdurre la possibilità, per i giudici, di fare delle eccezioni: i cosiddetti casi di rigore. Il risultato? Ogni flatulenza diventa un caso di rigore. Si tratta, ovviamente, di una scelta politica contro la volontà popolare sgradita. Ed infatti meno della metà dei delinquenti stranieri che dovrebbero venire espulsi poi lo sono veramente. Per non farsi mancare niente, una parte dei già pochi espulsi si stabilisce appena fuori dalla ramina. O anche a Campione d’Italia (un caso clamoroso è emerso nelle scorse settimane). E poi, grazie alle frontiere spalancate e senza controlli volute dal Triciclo PLR-PPD-P$ più Verdi-anguria, rientra in Svizzera a piacimento. Così anche le poche espulsioni pronunciate si trasformano in una farsa.

In più, ci si mette anche la fallita UE. La quale continua a pretendere dagli svizzerotti la sottoscrizione di un accordo quadro istituzionale. Tale ciofeca, nella mente degli eurobalivi, deve prevedere anche la ripresa della direttiva europea sulla cittadinanza. Essa renderebbe di fatto impossibile buttar fuori dalla Svizzera i delinquenti che sono cittadini di uno Stato membro UE.

La volontà popolare di espellere gli stranieri che commettono reati gravi (non stiamo parlando di furti di ciliegie al mercato) è dunque stata rottamata dalla partitocrazia. Anche per il tramite dei magistrati che essa ha incadregato nei tribunali. Ma avanti, continuate a votare per il Triciclo…

Primo caso

In soli due giorni sono giunti due esempi plateali della situazione indicata sopra. Uno di questi avvenuto in Ticino.  

Venerdì le assise criminali di Locarno hanno pronunciato la condanna nei confronti di un rifugiato siriano 19enne residente nel Luganese. Costui lo scorso anno ha aggredito un coetaneo in Piazza Grande a Locarno per motivi assolutamente futili. Solo per un colpo di fortuna (il calcio sferrato alla testa della vittima quando questa era a terra non è andato a segno) la violenza non è sfociata in tragedia. Nel frattempo la “risorsa da integrare” si è resa colpevole anche di rapina e di infrazione alla legge federale sugli stupefacenti. Com’era già il mantra della casta? “Immigrazione uguale ricchezza”? 

Ebbene, il giovane rifugiato delinquente è stato sì condannato ad una pena detentiva (e ci mancherebbe anche). Ma non all’espulsione. I reati commessi la prevedono. Però non è stata pronunciata. Perché? “Per dargli una possibilità”. Ah, ecco. Agli asilanti che ringraziano per l’ospitalità ricevuta commettendo reati gravi, lo Stato offre infinite possibilità. E naturalmente li mantiene con i nostri soldi, con i quali gli paga pure “percorsi psicoterapeutici” che di certo non sono a basso costo (si sta forse creando un altro “caso Carlos”?). Ogni commento ulteriore è superfluo.

Secondo caso

Seconda vicenda, questa volta nel Giura bernese.  Cinque uomini albanesi, un padre ed i suoi figli, hanno tenuto in schiavitù quattro donne: le mogli dei figli, fatte arrivare minorenni dal paese d’origine e poi segregate in casa per anni e pure abusate sessualmente. Gli imputati – così ha dichiarato il presidente del tribunale – seguivano la cultura (?) patriarcale del paese d’origine. 

Risultato: gli uomini sono stati sì condannati. Ma a pene detentive sospese. Quindi non andranno neppure in prigione. E “naturalmente”, ancora una volta, niente espulsione. Questa sentenza-farsa è stata pubblicata sui giornali venerdì, che era la giornata contro la violenza sulle donne. Proprio un bel modo per celebrarla! Ma naturalmente le esagitate femministe ro$$overdi non hanno nulla da dire. Chiaro: gli aguzzini non sono mica svizzeri “chiusi e razzisti”. Sono migranti in arrivo da “altre culture” (islamiste). E costoro “devono entrare tutti”. Col risultato di mettere in pericolo le donne, che le kompagne ro$$overdi affermano di voler difendere, quando invece fanno l’esatto contrario. Perché femminismo ed immigrazionismo sono incompatibili. 

Come detto, anche in questo caso, malgrado la gravità dei reati commessi, non ci saranno espulsioni. Gli abusatori non andranno neppure in prigione. Resteranno qui liberi e beati, ridendosela a bocca larga degli svizzerotti fessi, i quali vengono traditi dai loro magistrati che non applicano le leggi votate dal popolo elvetico per dare infinite “possibilità” ai delinquenti stranieri!

Solo gli automobilisti…

Lo spettacolo offerto dalla “giustizia” è davvero desolante. Buonismo-coglionismo con i delinquenti stranieri, che ottengono di rimanere in Svizzera a carico del contribuente, costretto a mantenere con i soldi delle proprie imposte tutta la foffa d’importazione. Solo agli sfigati automobilisti incappati nelle maglie di Via Sicura le leggi vengono applicate con il massimo rigore. 

Poi ci si chiede come mai i cittadini non hanno più fiducia nella magistratura e nelle istituzioni in generale. Chissà come mai, eh? Chissà grazie a chi?

Lorenzo Quadri