Via Sicura: la maggioranza dei partiti $torici non vuole nessuna, seppur modesta, retromarcia
Gli isterismi politikamente korretti contro gli automobilisti proseguono. E non solo da parte della $inistra, ma anche dal cosiddetto centro.
La commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale, nella sua ultima seduta, ha infatti esaminato un’iniziativa parlamentare del deputato PPDog Fabio Regazzi che propone una revisione del fallimentare programma via Sicura. Una revisione invero modesta: si trattava infatti di rivedere non già le pene massime previste, bensì quelle minime.
Il punto di partenza
Il bidone via Sicura, in base al quale un eccesso di velocità senza alcuna conseguenza viene punito più duramente di una rapina, meriterebbe a dire il vero di venire rovesciato come un guanto. Perché porta a risultati scandalosi. Del resto, a Berna, l’Udc e la Lega l’avevano detto, rifiutandosi di votarlo. Ma naturalmente erano tutte balle populiste. Quando di populista qui c’è solo via Sicura. Non che il punto di partenza fosse di per sé sbagliato: si trattava infatti di punire più severamente i delinquenti, in genere appartenenti a ben note etnie, che fanno corse in autostrada (o anche sulle strade cantonali) per sentirsi “fighi”. Le condanne talebane avrebbero dovuto essere limitate, dunque, a singoli casi estremi. Ma la politica federale si è allontanata anni luce dal punto di partenza. L’ha stravolto alla grande. E quindi si è giunti ad una criminalizzazione generalizzata. Nel solo anno 2014 le condanne per presunta pirateria della strada sono state 300. Altro che “pochi casi isolati di pazzi criminali”. E’ evidente – ed i contrari alla ciofeca Via Sicura l’hanno capito subito – che era proprio lì che si voleva arrivare: strumentalizzare i pirati della strada (in genere appartenenti a ben note etnie) per bastonare ancora una volta gli automobilisti brutti e cattivi. Usi il veicolo privato invece dei mezzi pubblici politikamente korretti? Guai a te! Sei una paria; farai fronte alle conseguenze. A meno, naturalmente, che tu sia frontaliere. Perché allora sei straniero; di conseguenza, nessuno può dirti alcunché perché sarebbe un “razzista e fascista”.
Illegalità
Uno dei tanti colmi di “Via Sicura” è che proprio gli spalancatori di frontiere non vogliono che il giudice possa valutare caso per caso se la gravità del comportamento dell’automobilista colto in castagna giustifica le pene talebane di Via Sicura: loro le vogliono applicare “a prescindere”. E ci sono fior di giuristi che al proposito parlano di violazione della separazione dei poteri (il legislativo che scippa il ruolo al giudiziario) ed anche di non conformità con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Che smacco! Proprio i politikamente korretti che si riempiono la bocca con la CEDU per denigrare i presunti razzisti e fascisti, sono poi i primi a violarla quando fa comodo! Ennesimo caso di morale a senso unico.
Due piccoli esempi concreti:
- Un poliziotto che insegue in auto un delinquente, superando in modo importante i limiti di velocità, viene condannato lui.
- Un automobilista che viaggia a 140 in autostrada in una tratta dove normalmente si viaggia a 120 km/h ma sono stati introdotti gli 80 Km/h per l’ozono, dal profilo penale viene trattato più o meno come uno stupratore.
Quelli che rifiutano la valutazione caso per caso degli automobilisti – perché ci vogliono pene talebane – sono poi gli stessi che la pretendono per i delinquenti stranieri. Perché “non si deve” espellere. E su quali siano i criteri da seguire nella valutazione caso per caso dei delinquenti stranieri, sono decisamente illuminanti le posizioni della kompagna consigliera nazionale Cesla (si chiama proprio così) Amarelle (quanti passaporti?): “la Svizzera non ha il diritto (sic) di espellere un terrorista se questo rischia la vita nel paese d’origine”. I terroristi godono di maggiore considerazione degli automobilisti! Eccola qua, la politica dei moralisti a senso unico.
Esito deludente
L’esito della votazione nella Commissione dei trasporti è stato, tuttavia, deludente. Niente di nuovo sotto il sole. La proposta Regazzi di modesta – sottolineiamo: modesta – revisione del bidone Via Sicura è stata malamente bocciata. L’hanno respinta a chiara maggioranza perfino gli uregiatti, malgrado siano dello stesso partito del proponente. Ah già, ma sono anche dello stesso partito della Doris che ha varato la ciofeca Via Sicura… così, tanto per chiarire da che parte stanno.
Il colmo
Ma le barzellette non sono finite. Via Sicura nasce da un’iniziativa popolare che è poi stata ritirata a seguito dell’approvazione del progetto da parte delle Camere federali. Quindi c’è chi ha avuto la bella pensata di argomentare che sarebbe contro la volontà popolare (quale, visto che di votazioni non ce ne sono mai state?) modificare Via Sicura. Ohibò. Il colmo è che tale brillante osservazione è stata fatta da un membro di comitato dell’iniziativa del vicolo cieco, ossia quell’iniziativa che vuole cancellare la volontà popolare espressa il 9 febbraio perché contraria all’ideologia degli spalancatori di frontiere. Proprio vero che in certi (troppi) casi la faccia e le natiche sono gemelle omozigote…
Lorenzo Quadri