Come volevasi dimostrare: gli accordi, sottoscritti dalla Svizzera nel 2005, sono un bidone

E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato dal giornale francese Le Figaro in Francia, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Italia e Germania. E noi cosa aspettiamo ad uscire da Schengen, dopo 10 anni di clamorosi flop?

Il quotidiano francese Le Figaro ha commissionato un sondaggio in vari paesi europei. Tema: gli accordi di Schengen. L’istituto demoscopico che ha collaborato con il giornale ha intervistato 1000 persone in ciascuna nazione. Gli Stati coinvolti sono: Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Italia e Germania. Tramite il portale Mattinonline si può accedere al link dell’inchiesta.

Quale sarà mai il risultato? Non ci vuole molta fantasia per immaginarlo: in tutti i Paesi coinvolti nell’indagine, la maggioranza degli intervistati si è espressa contro gli accordi di Schengen. Il tasso di njet più alto lo si trova in Francia, con il 67% dei contrari. Seguono Gran Bretagna (63%), Paesi Bassi (59%), Italia (56%) e Germania (53%). La bocciatura, quindi, è senza appello. Particolarmente significativo il risultato francese. I fallimentari accordi di Schengen vengono letteralmente asfaltati dalla popolazione. E sì che in Francia c’è un governo di $inistra. E qualcuno l’avrà pur votato…

Contro il volere dei cittadini

Il sondaggio dimostra quindi, ben più di tanti discorsi, che l’abolizione dei controlli ai confini è l’equivalente della corrazzata Potemkin di fantozziana memoria: “una cagata pazzesca”.

Tale operazione, completamente sballata, continua a venire imposta ai cittadini contro la loro volontĂ .

Nella fallimentare Unione europea dei funzionarietti boriosi che credono di poter comandare senza essere stati eletti da nessuno, il popolo non ha più la possibilità di decidere su un tema di importanza capitale quale è la sicurezza dei confini! Come se, improvvisamente, in un condominio arrivasse l’ordine dell’amministrazione di lasciare tutte le porte aperte. I condomini si adeguerebbero ad una simile disposizione? Ma no di certo!

SolidarietĂ  europea?

Il sondaggio di Le Figaro dĂ  anche indicazioni interessanti sulla “solidarietĂ  europea”. Alla domanda: “siete favorevoli o contrario che i migranti che arrivano a migliaia sulle coste italiane vengano ripartiti nei vari Stati UE e che il vostro paese ne accolga una parte?”, il 68% degli intervistati britannici ha risposto njet. La stessa risposta è arrivata dal 64% dei francesi, mentre nei Paesi bassi la percentuale scende al 53%. Favorevoli, ovviamente, gli italiani, e anche i tedeschi. Il quadro che ne esce è dunque chiaro: l’Italia lascia spalancate le porte del Mediterraneo? Che si arrangi a gestire i clandestini. Altro che i “dobbiamo aiutare l’Italia” della kompagna Simonetta Sommaruga e del suo subito-sotto Mario Gattiker!  Brillanti come sempre, i bernesi che fanno colazione a pane e volpe: noi dobbiamo “aiutare l’Italia”; ma quest’ultima registra tre clandestini su dieci. Non se l’è inventato il Mattino populista e razzista. Sta scritto nell’ennesima lettera mandata dal governo ticinese al Consiglio federale in occasione della sciagurata decisione, presa dalla maggioranza del CdS, di continuare a versare i ristorni dei frontalieri. Lettera che sarĂ  giĂ  finita in fondo in un cassetto, assieme a tutto il resto della corrispondenza in arrivo da sud. Noi “dobbiamo aiutare l’Italia” e quest’ultima ringrazia denunciandoci agli eurobalivi per presunta violazione degli accordi bilaterali!

10 anni di flop

La Svizzera ha aderito ai fallimentari accordi di Schengen da 10 anni. La votazione sul tema si tenne infatti nel giugno  2005. Il Ticino, ancora una volta lungimirante, silurò i trattati con un 62% di No. Tra l’indignazione un tanto al chilo dei notori spalancatori di frontiere, che starnazzavano al “Ticino chiuso e retrogrado”. Come noto, oltre ad essere un fallimento totale dal profilo della sicurezza – non si è mai visto che la sicurezza possa aumentare togliendo i controlli – i trattati in questione sono una catastrofe dal punto di vista finanziario: sarebbero dovuti costare 7 milioni di Fr all’anno; ne costano 100.

Gli accordi di Schengen sono quindi un flop clamoroso che dura da 10 anni. Gli stessi cittadini dei Paesi UE non ne vogliono più sapere. Cosa aspettiamo a sospenderne l’applicazione con effetto immediato? Un periodo di prova di 10 anni non è abbastanza lungo? Va bene essere bernesi, ma…

Lorenzo Quadri