Estensione della libera circolazione senza limiti alla Croazia: “grazie”, partiti $torici!

Il Consiglio federale ha violato la volontà popolare e con essa la Costituzione. Infatti, ha approvato l’estensione dell’accordo della libera circolazione delle persone senza limiti alla Croazia. Però dal 9 febbraio 2014 la limitazione della libera circolazione è iscritta nella Costituzione. Ed infatti, all’indomani della votazione, il Consiglio federale aveva sospeso l’estensione della libera circolazione delle persone al nuovo Stato membro UE. Perché, disse allora il governo, non c’erano più le condizioni per farlo. Ed infatti le cose stavano proprio così: a seguito del “maledetto voto”, la libera circolazione delle persone senza limiti è diventata anticostituzionale.

E’ cambiato qualcosa?
Forse che nel frattempo è cambiato qualcosa? No di certo. Però adesso il consiglio federale, calando le braghe davanti alle pressioni UE, vuole la libera circolazione senza limiti alla Croazia, illudendosi in questo modo di ottenere in cambio l’accesso a dei fondi di ricerca UE. Non solo: il Consiglio federale è pure pronto a versare i 45 milioni di Fr di contributo di coesione alla Croazia. Perché, per quello, i soldi ci sono. Davvero non c’è limite al peggio. Non solo ci si piega ai Diktat degli eurofalliti. Si versano contributi di coesione all’UE che ci sanziona per un voto democratico.

L’unica decisione giusta
Con la sua proposta di estendere la libera circolazione alla Croazia, il Consiglio federale ha dunque cancellato una delle poche, per non dire l’ unica, decisione giusta da 14 mesi a questa parte. E nei giorni scorsi la maggioranza della Commissione di politica estera del Consiglio nazionale, come c’era da attendersi, gli ha dato ragione. I soldatini marciano! Questo è, chiaramente, un tradimento della volontà popolare ad opera dei partiti $torici che ci vogliono svendere all’UE.

Il bello, o piuttosto il brutto, è che ancora una volta la Svizzera cala le braghe senza ottenere nulla in cambio. Non c’è infatti alcuna certezza che, una volta pagata la mazzetta di 45 milioni alla Croazia e concessa la libera circolazione violando la Costituzione, poi effettivamente l’UE “smollerà” i fondi per la ricerca.
Insomma, è proprio vero che la lezione non si impara mai. Già sul segreto bancario si sono calate le braghe in cambio di nulla. Qui succederà la stessa identica cosa. E’ poi inaudito che lo stato violi la Costituzione, però pretenda dai cittadini il rispetto della legge.

Tattica del salame
Il consiglio federale quindi, è manifesto, tenta di prendere per i fondelli i cittadini con la consueta tattica del salame. Prima propone un’applicazione del 9 febbraio che non limita in alcun modo l’immigrazione: infatti s’inventa dei contingenti che non verranno mai raggiunti. Poi, tramite uno scandaloso voltafaccia, cede al ricattino dell’Unione europea e cala le braghe con la Croazia. Insomma: di applicare la volontà popolare a Berna non ne vogliono proprio sapere. Però – colmo dei colmi – il Segretario di Stato Jacques De Watteville (quello che va a negoziare a Roma parlando in inglese), già tirapiedi dell’ex ministra del 4% Widmer Schlumpf, ha anche la tolla di venire a dire che il Ticino dovrebbe cancellare la richiesta del casellario giudiziale, come pure l’albo artigiani. Perché così, dice il Jacques, l’Italia ci aiuterà con l’UE nel portare a casa le limitazioni della libera circolazione votate del popolo (sic). Eh già, perché proprio il Belpaese, che voleva inserire nei nuovi accordi sulla fiscalità dei frontalieri una clausola ghigliottina anti-9 febbraio, ci aiuterebbe a concretizzare il “maledetto voto”. Un voto che è stato plebiscitato in Ticino proprio per contenere l’invasione di frontalieri e padroncini, che è invece di grande importanza per la Penisola. Delle due l’una: o De Watteville pensa che siamo fessi noi, oppure è fesso lui. Ecco, queste sono le punte di diamante della diplomazia elvetica. E ricordiamo che De Watteville manterrà il mandato negoziale con l’UE anche dopo il suo pensionamento, previsto per quest’estate.

La speranza a questo punto è che, se l’estensione della libera circolazione delle persone alla Croazia verrà votata dalla maggioranza del Parlamento, ci sarà un referendum…
Lorenzo Quadri