Carte false per regalare 45 milioni alla Croazia

Proseguono i regali scriteriati all’estero, ed infatti il Consiglio federale ribadisce la ferma (?) volontà di versare un contributo di coesione di 45 milioni di Fr alla Croazia, neo-stato membro (peraltro già pentito) della fallita Unione europea.
Qualcuno potrebbe dire che 45 milioni non sono poi tanti se si pensa che abbiamo dato mezzo miliardo alla Polonia, e senza alcuna contropartita! Anzi, per tutto ringraziamento qualche tempo fa un ministro polacco invitava i suoi concittadini a non andare in vacanza in Svizzera. Un qualsiasi altro governo, davanti ad un affronto di questo tipo, avrebbe bloccato il versamento di ogni contributo. Ma naturalmente non gli svizzerotti ligi al dovere.

Senza motivo
Non ci vuole molta fantasia per immaginare che i 45 milioni da regalare alla Croazia, e da regalare senza alcun motivo plausibile, fanno parte degli 800 milioni scippati al Militare dalla maggioranza del Consiglio federale, composta da spalancatori di frontiere e rottamatori della Svizzera.
Perché “regalati senza alcun motivo plausibile”? Perché non solo la Svizzera non fa parte della fallita Unione europea, anche se i sette scienziati del Consiglio federale si comportano come fossimo un paese membro, alla faccia della volontà popolare; ma soprattutto perché questi contributi di coesione vengono versati ai nuovi Stati membri UE a seguito della devastante libera circolazione delle persone: dovrebbero infatti servire a creare possibilità occupazionali in loco attenuando (?) così il flusso migratorio verso l’Europa occidentale.
Ci piacerebbe proprio vedere se c’è qualcuno che controlla il modo in cui vengono usati i contributi in questione, e, soprattutto, con quali risultati. Ma chissà perché sospettiamo già la risposta…

Niente libera circolazione
A questo punto sorge un problema. Ovvero la votazione del 9 febbraio sull’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”. Come noto il Consiglio federale sta facendo di tutto e di più per sabotare e ritardare la messa in vigore della nuova norma costituzionale. E l’indebito regalo alla Croazia rientra proprio in queste azioni di sabotaggio della volontà e della sovranità popolare in nome del servilismo nei confronti degli eurobalivi, con l’obiettivo di andare avanti come se “niente fudesse”.
Gli è che, a seguito della votazione del 9 febbraio, la devastante libera circolazione delle persone con la Croazia non può entrare in vigore. Poiché applicare alla Croazia la devastante libera circolazione delle persone negli stessi termini – ovvero, senza alcun limite – con cui essa è in vigore con i precedenti Stati membri UE, contravviene al nuovo articolo 121 a della Costituzione federale. Sarebbe dunque anticostituzionale. E non è possibile concludere trattati internazionali contrari alla Costituzione. Per questo all’indomani della votazione, la kompagna Sommaruga aveva correttamente dichiarato che la libera circolazione delle persone con la Croazia “non s’ha da fare”. E niente libera circolazione uguale niente contributi di coesione, quindi niente 45 milioni del contribuente svizzerotto, poiché le due cose sono interdipendenti. Questo si sono premurati di sottolinearlo, con intenti ricattatori, gli stessi eurofalliti quando in Svizzera si votò, anche grazie alla Lega, sui miliardi di coesione all’UE.

Retromarcia
 Poi però, come spesso (sempre) accade, il Consiglio federale ha fatto vergognosamente retromarcia non appena i burocrati di Bruxelles, non eletti da nessuno, hanno sollevato un sopracciglio.
Sicché  ha escogitato dei sotterfugi illegali per applicare comunque la libera circolazione delle persone alla Croazia, alla faccia del voto del 9 febbraio. E, ritenendo di non aver ancora calato le braghe a sufficienza, i sette scienziati vogliono ora anche pagare a Zagabria la paccata di milioni di coesione; naturalmente sottraendoli alla nostra sicurezza.
Osiamo sperare che tutti abbiano capito che lor$ignori si stanno facendo beffe della volontà popolare.
Lorenzo Quadri