Un evento tragico, come è stato lo schianto di un bus carico di scolari in un tunnel a Sierre, riporta con prepotenza l’attenzione sulla sicurezza all’interno delle gallerie.
Qualche ora prima dell’incidente, a nome del Comitato 2 tunnel, i deputati federali Filippo Lombardi, Fabio Regazzi e Lorenzo Quadri, co-presidenti del Comitato, e il direttore della Camera di commercio Luca Albertoni, hanno consegnato (a bordo della storica diligenza del San Gottardo) 21 mila firme a favore della realizzazione di un secondo traforo autostradale a Gottardo per evitare al nostro Cantone tre anni di isolamento durante i lavori di rifacimento della galleria attuale. Da notare che il secondo traforo verrebbe realizzato senza aumento di capacità, quindi nel pieno rispetto dell’articolo costituzionale sulle Alpi.
Da notare che, il giorno dopo l’incidente, 14 associazioni ambientaliste non trovavano di meglio che perorare la causa della chiusura triennale del Gottardo e, di conseguenza, del proseguimento ad oltranza, anche per il futuro, con la galleria bidirezionale, vale a dire una trappola mortale lunga 16 Km. Complimenti per il senso di responsabilità. A certa gente nemmeno l’attualità insegna nulla.
Per ora si è parlato principalmente delle conseguenze economiche deleterie che deriverebbero da tre anni di chiusura del traforo autostradale del San Gottardo. Ma questa chiusura sarebbe un disastro anche ambientale. Anche con il traforo di base AlpTransit del Ceneri in funzione, sulla ferrovia non c’è neppure lontanamente la capacità sufficiente per caricare i camion sul treno (si parla di 1.4 milioni di transiti all’anno). Il risultato dell’operazione, che finirà per costare un miliardo, sarà la devastazione del territorio a Biasca ed Airolo per creare le stazioni di trasbordo per camion rispettavimente auto, e l’intasamento del Cantone di camion da Biasca in giù. Altro che tutela dell’ambiente.
Né si può continuare a raccontare la storiella della popolazione ticinese che sarebbe contraria al raddoppio perché, ai tempi della votazione sull’iniziativa Avanti, non solo non si disse che sarebbe stato necessario chiudere il tunnel autostradale del Gottardo per tre anni a seguito dei lavori di risanamento, ma anzi un’ipotesi di questo genere venne esclusa.
A lungo termine
Un altro aspetto fondamentale a favore del secondo tunnel al Gottardo è quello dello scenario a lungo termine, ossia di cosa succederà una volta risanato il traforo attuale. Scavando una seconda galleria si otterrebbe un tunnel in ogni senso di marcia, ognuno ad una corsia. Il vantaggio sotto il profilo della sicurezza sarebbe evidente. Almeno si eviterebbe il rischio di uno scontro frontale tra due pullman, o tra un pullman e un camion. Con conseguenze ancora più tragiche rispetto a quanto accaduto a Sierre. Un rischio che invece, senza completamento, sarebbe sempre dietro l’angolo.
Non c’è quindi alcun argomento valido a favore dell’isolamento triennale del nostro Cantone, che comporterebbe un danno irreparabile all’economia ticinese, e a favore del mantenimento di un tunnel bidirezionale di 16 km.
Lorenzo Quadri