Le stragi devono finire: il CdS disponga subito l’abbattimento dei predatori pericolosi

Darsi una mossa prima che a qualcuno venga in mente di fare da sé o di mettere una taglia sul lupo

Visto che in questo sfigatissimo Cantone di problemi non ce n’erano già a sufficienza, adesso ci si mette anche il lupo.

Il grande predatore sta facendo strage di ovini nelle valli, ma anche a sud del Ticino. L’ira e la preoccupazione degli agricoltori che subiscono le predazioni sono di recente sfociate nella plateale protesta di piazza con le carcasse delle pecore morte trasportate davanti a Palazzo delle Orsoline.

Il problema lupo non è più circoscritto alle valli discoste, ma interessa tutto il territorio.

In Svizzera il numero dei lupi aumenta del 30% ogni anno. La situazione si sta facendo incandescente. La patata bollente riguarda tutti, già solo per il fatto che senza i contadini non si mangia. A ciò si aggiunge il loro ruolo nella cura del territorio enella salvaguardia delle nostre tradizioni.

Politichetta mainstream

Il lavoro del contadino è duro e difficile, specialmente in Ticino. Il numero delle aziende agricole si è parecchio ridotto. Tuttavia cisono dei giovani che hanno deciso di abbracciare questa scelta di vita (è molto di più di una semplice professione) con entusiasmo e spirito innovativo.

Ma nella contingenza attuale c’è chi pensa di gettare la spugna.Sarebbe un disastro.

Ed è indecoroso che la politichetta mainstream di $inistra, nel tentativo di difendere l’indifendibile, continui puntare il dito contro i contadini – coloro che subiscono le predazioni! – accusandoli di non prendere le necessarie misure per proteggere illoro bestiame.

Nella grande maggioranza degli alpeggi ticinesi queste misure non sono nemmeno possibili (c’è uno studio apposito a dimostrarlo). I cani da protezione possono inoltre aggredire gli escursionisti.

Basta cavilli

Essendo in ballo la sopravvivenza di un settore economico, il governicchio cantonale deve scendere subito dal pero. Altro che ulteriori approfondimenti giuridici, altro che perdersi in cavilli: di tempo per fare i baffi alle formiche non ce n’è. Se aspettiamo burocrati e legulei, i contadini ticinesi possono chiudere baracca.

La soluzione è semplice: il governicchio deve decidere la “regolazione” (leggi: abbattimento) dei lupi problematici. Altre opzioni non ce ne sono.

Gauche-caviar da salotto urbano

La Confederazione è impegolata nella vetusta Convenzione di Berna del 1979 che garantisce al lupo una tutela pressoché assoluta. Un documento d’altri tempi, quando sembrava che l’animale fosse in via d’estinzione. Adesso quelli in via d’estinzione sono gli agricoltori. Quindi, la Convenzione va disdetta (magari assiema a quella, ancora più vetusta, sulla fiscalità dei frontalieri).

A fine settembre 2020, le élite ro$$overdi dei centri urbani hanno affossato la modifica della legge federale sulla caccia che avrebbe permesso di regolare a fini preventivi la popolazione di lupi. I$inistrati rendono la vita impossibile ai contadini, poi però pretendono i prodotti “bio”.

Al primo bambino aggredito…

Il lupo viene difeso ad oltranza da animalisti gauche-caviar da salotto cittadino, imbesuiti dall’ideologia buonista-coglionista. Ed infatti sono gli stessi che vogliono fare entrare in Svizzera tutti i delinquenti e gli approfittatori stranieri e che non vogliono espellere nessuno.

Costoro un contadino l’hanno visto forse in fotografia, credono che il lupo sia un chihuahua da borsetta un po’ cresciuto e non un pericoloso predatore, e tifano per lui sostanzialmente per motivi di razzismo estetico: se il lupo assomigliasse ad un ragno gigante, di supporter salottieri non ne avrebbe.

Curioso che questi animalisti radikalchic non provino alcuna empatia per gli agnellini sgozzati a morsi. Ah già, ma la colpa è dell’agricoltore che avrebbe dovuto essere presente di persona 24 ore su 24 a difendere le proprie greggi.

Aspettiamo solo che un lupo aggredisca un bimbo. I $inistratideluxe dovranno renderne conto. I lupi che mangiano i bambini non li hanno inventati Charles Perrault e i fratelli Grimm.

Morale della favola

Adesso il governicchio cantonale fa il piacere di tirar su le calzette e di disporre l’abbattimento dei lupi che costituiscono un pericolo. Questo prima che a qualcuno venga in mente o di fare da sé o di mettere una taglia sul lupo.

Poi vedremo se gli strapagati burocrati ro$$overdidell’amministrazione federale gonfiata come una rana avranno qualcosa da ridire. Dovesse accadere, li si manderà a Baggio a suonare l’organo.

Lorenzo Quadri