Preventivo 2022, i ro$$overdi tentano la rapina ed il DECS il colpo di mano sui livelli

Da inizio legislatura il legislativo cantonale non ha tirato assieme un tubo: i soldatini della partitocrazia sono in campagna elettorale permanente

Da domani il Gran Consiglio disquisirà (in ritardo) sul Preventivo cantonale 2022. Il Messaggio governativo contempla un deficit di 135 milioni di franchi (che dovrebbero però scendere attorno ai 110 a seguito del tesoretto della BNS).

Con il loro rapporto di minoranza, i due partiti-fotocopia P$ e Verdi-anguria vorrebbero aumentare il moltiplicatore cantonaledi tre punti percentuali. In altre parole, costoro pretendono di mettere le mani nelle tasche dei contribuenti, per un ammontare di circa 45 milioni di franchetti all’anno. Siamo quindi allo “spendi e tassa” più spinto. Contenere la spesa pubblica? Non sia mai! Per i kompagni le uscite del Cantone, già completamentefuori controllo, devono continuare a galoppare! Avanti con lo Stato assistenzialista! Non è un mistero che i $inistrativagheggiano addirittura l’introduzione del reddito di cittadinanza per i lazzaroni sul fallimentare modello italico.

Spendere i soldi altrui

Ed intanto il Ticino, proprio per i suoi eccessi tassaioli, già si trova sul fondo della classifica della competitività fiscale tra Cantoni. Il rischio concreto è quello di perdere i migliori contribuenti, e quindi di svuotare le casse pubbliche. A metterci una pezza sarebbe chiamato il solito ceto medio.

E, davanti all’avidità del fisco cantonale, non c’è moltiplicatore comunale basso che tenga. In un confronto a livello nazionale, perfino i Comuni ticinesi con il moltiplicatore più convenienterisultano poco competitivi, proprio a seguito dei salassi operati dal Cantone. E’ dunque a tale livello che occorre intervenire! Altro che continuare a gonfiare uffici e prestazioni statali e ad inventarsi di sana pianta nuovi presunti bisogni (?) a cui “naturalmente” bisogna (?) dare risposta, spendendo a piene mani i soldi degli altri!

A proposito: è un po’ che non si sente più parlare del famoso risanamento della Cassa pensioni dei dipendenti dello Stato. Chissà come mai?

Il colpo di mano

Altro tema di discussione a Palazzo delle Orsoline sarà il tentativo di colpo di mano del ro$$o DECS sull’abolizione dei livelli in terza media (operato sempre nell’ambito del Preventivo 2022).

Anche il Gigi di Viganello ha capito che il Dipartimento targato P$ sta facendo rientrare dalla finestra con la tattica del salame (una fetta alla volta) la “Scuola che verrà”. Malgrado quest’ultima sia stata asfaltata dal popolo nel settembre 2018.

Sulla questione dei livelli in terza media, il DECS ha indotto una consultazione altamente sospetta di essere taroccata par ottenere il responso (positivo) desiderato. Tanto per dirne una: è subito emerso che il parere di un singolo è stato conteggiato come quello di un’associazione; il che ovviamente non sta né in cielo né in terra.

Non solo: il Dipartimento $ocialista – alla faccia della “trasparenza” con cui i kompagni continuano a riempirsi la bocca, ma solo quando fa comodo a loro – ha negato ai membri della Commissione formazione e cultura del Gran Consiglio le informazioni necessarie a verificare la reale consistenza dell’esito della consultazione. Ad esempio i testi delle varie prese di posizione rientrate, o la sintesi delle risposte dei collegi docenti. Si tratta forse di segreti di Stato?

In altre parole: il ro$$o Dipartimento sostiene di avere delle solide maggioranze, però imbosca le “pezze giustificative”. Ohibò, c’è forse qualcosa da nascondere? Non sarà che le maggioranze in questione sono state ottenute tramite manipolazioni, magheggi ed interpretazioni creative dei risultati?

C’è da sperare che il Gran Consiglio non permetterà al DECS dicontinuare a farsi beffe della volontà popolare!

Bilancio deludente

E’ poi facile prevedere che nei primi giorni della prossima settimana a Palazzo delle Orsoline si assisterà alla solita fiera dei bla-bla e dei protagonismi.

Da inizio legislatura, peraltro, il parlamenticchio cantonale non ha tirato assieme un tubo. Perché i soldatini della partitocrazia sono ormai in campagna elettorale permanente. E dunque conta solo mettere fuori la faccia, “profilarsi”, sbroccare sui social, rincorrere le telecamere, stalkerare i giornalai per farsi citare negli articoli. Il tutto nella speranza di riottenere la cadrega alle prossime elezioni. I problemi del Paese sono l’ultimo dei pensieri.

Lorenzo Quadri