Prima conseguenza dell’accordo quadro: ci imporranno la direttiva UE sulla cittadinanza!

I politicanti che blaterano di “linea rossa” stanno semplicemente prendendo i cittadini per il lato B. L’epilogo è già scritto!

Il Consiglio federale, come pure il triciclo PLR-PPD-P$$, smania per sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale, che trasformerebbe la Svizzera in una colonia della fallita UE. Il PLR ha addirittura definito tale aberrazione “l’accordo della ragione” (sic!). La gauche-caviar ro$$overde è stata la prima a mettersi a starnazzare che “bisogna firmare subito”: non per nulla, vuole l’adesione all’UE.

Evidentemente con l’unico obiettivo di infinocchiare il popolazzo, la partitocrazia ha rimandato la decisione sull’osceno trattato coloniale a dopo le elezioni federali. Così da poter svendere la Svizzera CONTRO la volontà dei cittadini, senza poi rischiare di perdere cadreghe.

Molti più diritti

L’accordo quadro istituzionale ci imporrà anche l’adozione della direttiva UE sulla cittadinanza. La quale è uno sviluppo della devastante libera circolazione delle persone. Dove “sviluppo”, l’ha capito anche il Gigi di Viganello, significa “estensione”. Nel suo stesso documento esplicativo, il Consiglio federale lo mette nero su bianco: si sta parlando di riconoscere agli immigrati dei diritti che vanno chiaramente al di là di quel che prevede la libera circolazione.

E questa “estensione” si concretizza poi nell’assalto alla diligenza dello stato sociale svizzero da parte di persone, immigrate dall’Unione europea, che non arrivano da noi per lavorare; arrivano per farsi mantenere.

Infatti, in regime di direttiva UE, qualsiasi cittadino di uno Stato comunitario, senza attività lucrativa, che abbia soggiornato nel nostro paese per più di tre mesi, potrà ricorrere all’aiuto sociale, senza dover temere l’espulsione per questo motivo. Se non in casi eccezionali. Eccezioni che “ovviamente” i legulei spalancatori di frontiere dei tribunali mai si sogneranno di invocare.

Soggiorno illimitato

Non è finita: i lavoratori UE che vengono licenziati durante il primo anno di soggiorno in Svizzera potranno beneficiare di sei mesi di aiuto sociale. Lo straniero licenziato dopo più di 12 mesi di lavoro in Svizzera, otterrà addirittura l’accesso illimitato alle nostre prestazioni sociali. Dopo 5 anni trascorsi nel nostro paese, anche in caso di dipendenza continua dall’assistenza, il diritto di soggiorno permanente non potrà più  essere rifiutato.

Non c’è bisogno di spiegare quali saranno le conseguenze finanziarie di simili abomini. Il contribuente rossocrociato dovrà pagare miliardi per mantenere frotte di immigrati nel nostro Stato sociale; senza mai poterli espellere! Intanto a noi i politicanti della casta diranno che dobbiamo andare in pensione ad 80 anni perché le casse dell’AVS sono vuote!

Frontalieri

Ricordiamoci poi che c’è sempre in ballo – e presto ci pioverà addosso – la richiesta degli eurobalivi che a pagare la disoccupazione dei frontalieri non sia più il paese di residenza, come ora, bensì quello dove il frontaliere lavorava. Anche questa imposizione costerebbe alle nostre casse pubbliche svariate centinaia di milioni ogni anno. E’ evidente che Berna, confrontata tale pretesa, calerà le braghe ad altezza caviglia nel giro di un nanosecondo.

I delinquenti stranieri…

Altra conseguenza della direttiva UE sulla cittadinanza sarà l’impossibilità di espellere i delinquenti stranieri, se questi sono cittadini comunitari, tranne che in casi eccezionali. E per l’utilizzo di tali eccezioni, vale quanto scritto sopra. Ciò malgrado l’espulsione dei delinquenti stranieri sia stata votata dal popolo ed iscritta nella Costituzione. Ma il triciclo PLR-PPD-P$$, pur di compiacere i suoi padroni UE, è disposto a cancellare la volontà popolare ed a gettare nel water la nostra Costituzione. Del resto, lo ha già fatto rottamando il “maledetto voto” del 9 febbraio 2014. Lo ha trasformato in quella ciofeca denominata  “preferenza indigena light”, in vigore da giugno 2018 e che non serve proprio ad UN TUBO: ed infatti quest’anno, nel giro di soli tre mesi, in Ticino il numero di frontalieri attivi nel terziario è aumentato di ben 2000 unità!

La presa per i fondelli

Alla storiella che la direttiva UE sulla cittadinanza sarebbe una “linea rossa invalicabile” non ci crede nessuno. Se anche Berna dovesse abbozzare qualche flebile resistenza di facciata, giusto per salvare le forme, da Bruxelles arriverebbe fulmineo il ricatto: quello di disdire tutta la libera circolazione. E naturalmente la partitocrazia si chinerà subito a 90 gradi, strillando istericamente che “bisogna salvare la libera circolazione”. E così la direttiva UE diventerà realtà in men che non si dica! I politicanti che vorrebbero farci credere il contrario, tentano solo di prenderci per il lato B.

Lorenzo Quadri