Stop ai giudici stranieri di Strasburgo! Rispettare la volontà popolare sulle espulsioni!

Ecco cosa ci si guadagna a sottomettersi ai giudici stranieri. La CEDU (Corte europea dei diritti dell’uomo) di Strasburgo ha sanzionato la Confederella, accusata di aver violato il diritto alla vita privata di un anziano delinquente iraniano. L’uomo, arrivato in Svizzera nel 1969, titolare di un permesso di domicilio (permesso C) dal 1979, è stato condannato a più riprese per vari reati, per un totale di ben cinque anni di reclusione, tra il 1988 ed il 2004. Si tratta dunque di un delinquente pluri-recidivo: avrebbe dovuto essere espulso da un pezzo.  Però – chissà per quale strano motivo – i vari tentativi di espulsione non sono mai andati a buon fine. L’allontanamento dal Paese è stato pronunciato solo nel 2018 quando ormai il manigoldo d’importazione era ultrasettantenne.  Ciononostante, l’iraniano non ha mai lasciato la Svizzera. Semplicemente, è diventato un  “sans papier”. Quando si dice: la presa per i fondelli!

Adesso arrivano i legulei di Strasburgo a blaterare che l’espulsione del 2018 non era lecita, poiché non teneva conto del fatto che l’uomo avesse vissuto in Svizzera per 49 anni, che non avesse più legami col suo paese d’origine, che avesse relazioni “strette” (cosa vuol dire?) con i due figli che abitano qui, e avanti con le fregnacce.

Diritti acquisiti

E’ il colmo. Le precedenti espulsioni del losco figuro non sono mai andate a buon fine, verosimilmente per colpa di qualche leguleio immigrazionista. Di conseguenza il criminale iraniano, secondo la CEDU, acquisterebbe un diritto a restare. Di fatto, viene premiato anche se continua a commettere reati! Il motivo? Quello indicato sopra: avrebbe trascorso troppo tempo in Svizzera, e dunque non avrebbe più legami col paese d’origine, eccetera. 

Qui qualcuno dev’essere caduto dal seggiolone da piccolo.  Non ce ne importa una fava dei legami che il delinquente straniero ha o non ha con la sua nazione d’origine. Il suo paese è quello. È quindi lì che deve tornare, avendo dimostrato a più riprese di non meritare di rimanere nel nostro. E invece l’aver (in un modo o nell’altro) concesso all’iraniano una seconda, terza, quarta opportunità si è trasformato in un boomerang per la Confederella. La quale si è così “bruciata” la possibilità di allontanare lo straniero criminale. Ringraziamo gli immigrazionisti ed i buonisti-coglionisti! 

Ennesima dimostrazione che le espulsioni dei delinquenti d’importazione devono avvenire subito e senza eccezioni. Altro che “seconde e terze opportunità”!  

Sans papier: la presa in giro

Il bello (si fa per dire) è che, malgrado alla fine l’espulsione sia arrivata – quella del 2018, che però i legulei di Strasburgo contestano – di fatto l’iraniano non se ne è mai andato. Ha continuato a vivere in Svizzera clandestinamente, come sans papier. L’ennesima presa per i fondelli! Non si creda infatti che, alle nostre latitudini, i sans papier vivano come latitanti, braccati, costretti a nascondersi, senza diritti. La realtà è ben diversa. A livello nazionale i sans papier sono circa 100mila. Ed essi possono beneficiare dell’AVS, dell’AI, della copertura di cassa malati. L’affiliazione a queste assicurazioni sociali dipende infatti dalla presenza sul territorio, e non dallo statuto di soggiorno. Addirittura, nella sessione speciale delle Camere federali, la partitocrazia in Consiglio nazionale è riuscita bocciare una mozione che chiedeva che ai sans papier non venissero più versate rendite d’invalidità! Mentre un’altra mozione con la richiesta di “limitare il diritto di affiliarsi alle assicurazioni sociali e a percepire le relative prestazioni (in particolare AVS e assicurazione malattia) alle persone con statuto di soggiorno regolarizzato” è stata tolta dal ruolo a fine dicembre 2022, perché non trattata entro i due anni dalla presentazione.

Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. I kompagni vanno in giro a blaterare che gli stranieri con permesso C verrebbero allontanati dalla Svizzera se ricevono prestazioni sociali. Invece, non vengono fatti sloggiare neppure se commettono reati a ripetizione e passano anni ed anni in galera!

Come se non bastasse troppe espulsioni, quando vengono pronunciate, restano sulla carta. Lo straniero non se ne va.

Fuori subito

La sentenza della CEDU sul pluri-condannato iraniano dimostra semplicemente che la Svizzera deve disdire la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Così da uscire dalla giurisdizione dei legulei di Strasburgo. La CEDU serve solo a sventare, con pretesti del piffero, le espulsioni di delinquenti stranieri. Alla faccia della volontà popolare e della nostra Costituzione. In materia di rispetto dei diritti umani la Svizzera non ha lezioni da prendere. Semmai ne ha da dare.  

Invece la partitocrazia non solo vuole mantenerci succubi della CEDU ma sogna di sottometterci anche alla Corte europea di Giustizia, con sede in Lussemburgo, tramite sconci accordi istituzionali con la fallita UE. Altri giudici stranieri! Ma è chiaro che non se ne parla neanche! 

#swissexit

#votalegaoiltriciclotifrega

Lorenzo Quadri