Ma il direttore del DSS Beltraminelli, invece di bloccare l’invasione da sud, vuole far emigrare i ticinesi. E sui divorziati, la Lega aveva ancora una volta ragione
Ma guarda un po’: “improvvisamente” si scopre che, negli ultimi cinque anni, il numero di persone che dipendono dall’assistenza sociale in Ticino è cresciuto del 43%.
Nel 2009 erano 5’849, mentre nel 2014 sono state in media 8’342, con una punta di 8’621 nel mese di novembre. E l’anno scorso il Cantone ha dovuto spendere in totale circa 113 milioni di franchi per l’assistenza. Lo riporta il GdP di venerdì.
Aumenti spropositati
Ci troviamo dunque confrontati con un’esplosione in piena regola del numero delle persone in assistenza: evidente conseguenza della devastante libera circolazione delle persone senza limiti e quindi dell’invasione da sud. Non ci voleva un Nobel per l’economia per arrivarci: con 62’500 frontalieri (almeno 20mila dei quali non fanno affatto lavori per cui non si trovano ticinesi), e decine di migliaia di padroncini, distaccati e compagnia “bella”, era chiaro che i residenti sarebbero rimasti a piedi.
A ciò si aggiunge poi il fenomeno dell’immigrazione nello Stato sociale, con svariati permessi B in assistenza. Alcuni di essi hanno pure il termine di partenza scaduto. Però, presentando ricorsi su ricorsi (e nümm a pagum anche l’avvocato d’ufficio) sono ancora qui, a carico del contribuente.
Divorziati
Ennesima scoperta dell’acqua calda: «il 40% dei beneficiari d’assistenza è divorziato – dichiara il Beltrasereno direttore del DSS al GdP -. Oltre ai problemi di tipo psicologico che fanno seguito alla decisione dei genitori di dividersi, vi sono dunque molte implicazioni finanziarie».
Ma va, ma chi l’avrebbe mai detto? Peccato che, quando i leghisti Quadri, Guerra e Minotti chiedevano che, ad oltre un decennio dall’introduzione del nuovo diritto del divorzio, il Cantone effettuasse un’indagine per valutarne le conseguenze economiche, sociali e psicologiche erano tutte balle populiste. Il Beltra è andato davanti al parlamento a dire che non c’era alcuna necessità di intervento perché “l’è tüt a posct”. Guai a dar ragione alla Lega! Adesso, a qualche mese di distanza, contrordine compagni. Inversione di rotta a 180 gradi: è allarme divorziati in assistenza! Ma sa po’?
I giovani emigrino
Ancora più allarmante la conclusione cui arriva il direttore PPD del DSS presentando la sua brillante ricetta contro l’assistenza giovanile: i giovani emigrino.
Qui qualcuno non ha capito da che parte sorge sole. Siamo invasi da frontalieri e padroncini grazie alla devastante libera circolazione delle persone voluta dai partiti $torici – tra cui il PPD del Beltra – e il ministro della socialità cosa dice? Forse di bloccare l’invasione? Macché! “Venghino” pure i frontalieri ed i padroncini, cacciamo i nostri! Che i giovani ticinesi emigrino! No limits!
Lorenzo Quadri