Migranti ammessi provvisoriamente autorizzati ad andare in vacanza nel paese d’origine?

I $inistrati immigrazionisti se le inventano tutte per trasformare la Svizzera nel paese del Bengodi per finti rifugiati con lo smartphone. I ro$$overdi, come sappiamo, nel 2015 volevano fare entrare in Svizzera 100mila siriani (!). Mentre in tempi più recenti hanno preteso – e tuttora pretendono – di spalancare le frontiere a decine di migliaia di afghani senza alcuna distinzione (quanti sono islamisti radicalizzati?).

Non così impossibile

Nell’ultima sessione del Consiglio nazionale i $inistrati hanno cercato – inutilmente, ma hanno cercato – di sabotare la nuova norma che prevede il divieto per gli asilanti ammessi provvisoriamente di recarsi nel paese d’origine.

Ammessi provvisoriamente (permesso F) sono quei migranti che sarebbero in realtà respinti, ma che non è possibile rimpatriare (“sa pò mia!”) perché si troverebbero in pericolo nel paese d’origine. Ma allora, se in questo paese ci vanno spontaneamente, ad esempio per trascorrervi le ferie, vuol dire che non sono in pericolo. Pertanto, il rimpatrio non è poi così impossibile come i diretti interessati asseriscono. Di conseguenza, quelli che sono partiti, poi non devono poter rientrare in Svizzera. Al proposito ci piacerebbe proprio sapere quanti finti rifugiati eritrei vanno in “vacanza” (vacanza da cosa, visto che non lavorano?) nel paese d’origine perché “lì è più bello”. Il bubbone era esploso cinque anni fa, ma poi non se ne è più saputo nulla.

Presa per il lato B

Ebbene, i $inistrati pretendevano di sabotare il divieto, per i migranti ammessi provvisoriamente, di andare nel paese d’origine. Secondo gli immigrazionisti ro$$overdi, dunque, una persona che ottiene di rimanere in Svizzera a spese del contribuente asserendo che nella sua nazione sarebbe in pericolo, deve potersi recare a piacimento proprio in quella nazione. La presa per i fondelli degli svizzerotti è plateale. E dovremmo farcela andare bene?

Tamponi

Del resto, per non farsi mancare niente, i kompagnuzzi volevano addirittura che un finto rifugiato potesse sottrarsi all’espulsione rifiutando di sottoporsi al tampone anticovid necessario per l’imbarco aereo. E hanno starnazzato indignati quando è arrivata la legge che permette di obbligare il migrante economico a farsi “tamponare” in prospettiva del rimpatrio.

La tegola sui Comuni

Ricordiamo inoltre che a breve termine i comuni, compresi quelli ticinesi, si troveranno confrontati con una tegola mica da ridere. Infatti dopo 5 rispettivamente 7 anni (a dipendenza dello status), la Confederella smette di seguire (tramite i vari soccorsi ro$$i) gli asilanti. Quindi li scarica sui cantoni. I quali a loro volta li scaricano sui comuni. Avverrà anche in Ticino. Nel 2015 c’è stato il caos asilo. La sua onda lunga sta dunque per abbattersi sugli enti locali.

Questi finti rifugiati, malgrado vivano qui da vari anni, non lavorano e non sono minimamente integrati né autosufficienti. Dipendono in tutto dai servizi sociali. Pertanto, andranno ben presto ad infesciare quelli dei comuni. Che però sono stati creati per aiutare i cittadini in difficoltà. Non per fare da balia ai migranti economici!

Ricatti morali

Non sta né in cielo né in terra che chi ottiene di rimanere in Svizzera malgrado non ne abbia diritto, e ciò perché un rimpatrio non sarebbe possibile, si rechi poi spontaneamente dove afferma che sarebbe in grave pericolo. Questo appare chiaro anche al Gigi di Viganello. Eppure i $inistrati, proprio per sdoganare una simile aberrazione, si sono lanciati nei soliti ricatti morali. Addirittura, in consiglio nazionale hanno blaterato di disumanità e – colmo dei colmi – hanno perfino tirato in ballo il periodo natalizio. Proprio loro, che il Natale vorrebbero abrogarlo in nome del multikulti (vedi le demenziali disposizioni della Commissione europea a cui i $ocialisti vorrebbero aderire).

Distributore automatico

Secondo i due partiti fotocopia P$ (Partito degli Stranieri) e Verdi-anguria, la Svizzera dovrebbe dunque diventare un distributore automatico di rendite per migranti economici. Ai finti rifugiati va concesso di tutto e di più. Senza dimenticare che i $inistrati vorrebbero pure introdurre la figura dei rifugiati climatici. Sicuramente con l’immigrazione di massa l’impronta ecologica della Svizzera migliora; come no! Altro che “ambiente”, altro che “clima”!

Lorenzo Quadri