Calata di braghe sul Diktat disarmista, ecco il messaggio di Bruxelles agli svizzerotti

 

Ringraziamo il triciclo PLR-PPD-P$$!

Qui ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere! I funzionarietti della fallita ma sempre più arrogante UE non hanno perso tempo. La scorsa domenica, la maggioranza dei votanti elvetici, con l’unica eccezione dei ticinesi – il nostro Cantone è ormai rimasto l’ultimo baluardodella Svizzera – ha calato le braghe davanti al Diktat disarmista di Bruxelles. In altre parole, la maggioranza si è bevuta le fregnacce del triciclo PLR-PPD-P$$. Quello che non lascia trascorrere un giorno senza svendere la Svizzera. E tutto per reggere la coda alle lobby economiche, dominate dai manager stranieri delle multinazionali, ai quali del nostro paese non gliene potrebbe fregare di meno. Certo che, se i nostri (?) politicanti sono succubi di simili lobby e di simili personaggi…

Sempre la scorsa domenica, è stata approvata anche la RFFA, ossia la “riforma fiscosociale federale”. Anche questa riforma è stata resa necessaria da una calata di braghe davanti all’UE, sul tema degli statuti fiscali speciali delle imprese che realizzano la maggior parte dei propri utili all’estero. Statuti che Bruxelles non accetta più. Per lo meno, in questo caso, è stata trovata una soluzione che permette all’AVS di incassare 2 miliardi all’anno, e che porterà beneficio fiscale alle Piccole e medie imprese svizzere.

La dichiarazione dell’UE

Cosa accomuna  i due temi votati la scorsa domenica? Che il risultato di entrambe le consultazioni dovrebbe risultare gradito agli eurobalivi (quello sul Diktat disarmista solo a loro; quello sulla RFFA è accettabile anche per noi). E come esprimono questi parassiti blu stellati il proprio gradimento? Con dichiarazioni del seguente tenore: “siamo soddisfatti ma non facciamo passi indietro sull’accordo quadro”.E l’iscrizione della Svizzera sulla lista grigia dei paradisi fiscali, che sarebbe dovuta decadere in automatico con l’approvazione della RFFA? Naturalmente non è cambiato nulla! Perché, sfottono i balivi di Bruxelles, la cancellazione “dipende dai paesi membri”. Siamo a posto!

Liste “multicolor”

E’ forse il caso di ricordare che il Belpaese mantiene iscritta la Svizzera su una delle sue liste “multicolor” da quasi un ventennio a causa del segreto bancario. Che però non esiste più da anni in conseguenza dell’ennesima calata di braghe. Ringraziamo a tal proposito l’ex ministra del 5% Widmer Puffo che ha sfasciato la piazza finanziaria ticinese generando migliaia di disoccupati. E al proposito, ça va sans dire, $inistrati e $indakalisti vari non hanno nulla da dire. Loro pensano solo ai dipendenti dello Stato e del Parastato: vedi Officine FFS.

Il segreto bancario non c’è più. Però la Svizzera rimane sulla lista dei “cattivi”. E noi, da fessi patentati, continuiamo a versare i ristorni. 84 milioni all’anno. Quando il Lussemburgo, a Francia e Germania, versa ZERO.

Ma quali “negoziazioni”?

Il desolante copione si ripete sempre uguale. Gli svizzerotti si chinano a 90 gradi. E l’unico risultato che ottengono è quello di accrescere l’arroganza dei funzionarietti dell’UE. I quali prendono atto del voto di domenica ed immediatamente insistono per la firma dello sconcio accordo quadro istituzionale, escludendo nuove trattative.

Che sarebbe andata a finire così, del resto, era chiaro anche il Gigi di Viganello. E’ inutile che la partitocrazia calabraghista, per prendere per i fondelli la gente, continui a ripetere la storiella delle nuove negoziazioni. Sull’accordo quadro non ci sarà nessuna ulteriore trattativa. L’orrido trattato coloniale può essere solo o approvato o respinto così com’è, nella sua versione nota da vari mesi. In politica non esiste il “Sì, ma”. Esistono solo il Sì ed il No. Il triciclo PLR-PPD-P$$ ha detto Sì.  La fanfaluca delle nuove negoziazioni è solo un diversivo; una scusa per prendere tempo nell’imminenza delle elezioni federali.

La partitocrazia ha già calato le braghe ad altezza caviglia. Ma fino alle elezioni di ottobre è costretta – per non rischiare di venire penalizzata dalle urne – a menare il can per l’aia.

Peccato che a sbugiardare la truffa provvedano proprio i funzionarietti di Bruxelles, reiterando che non ci saranno nuove trattative. Questi loschi personaggi non intendono concedere nulla alla Svizzera. Vogliono solo comandare in casa nostra. Per questo non bisogna aprire nessuno spiraglio. Ed invece i politicanti del triciclo spalancano porte e portoni!

Tanto per chiarire

A chi non l’avesse ancora capito, ricordiamo cosa comporterà lo sconcio accordo quadro istituzionale voluto dalla partitocrazia e dal ministro degli esteri PLR KrankenCassis:

  • Ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE.
  • Giudici stranieri (quelli della Corte europea di giustizia).
  • Direttiva UE sulla cittadinanza, quindi a) esplosione dell’immigrazione nel nostro Stato sociale, e nümm a pagum: e poi hanno ancora il coraggio di venirci a dire che non ci sono soldi per l’AVS? E b) non si espelle più nessun delinquente straniero se questo è cittadino UE.
  • Fine delle misure accompagnatorie alla libera circolazione delle persone.
  • Obbligo di versare periodicamente contributi di coesione miliardari, senza poter emettere un cip.
  • Invasione di TIR UE da 60 tonnellate e fine del divieto di transito notturno.
  • Liberalizzazione della rete ferroviaria elvetica.
  • Fine delle banche cantonali con garanzia dello Stato.
  • Eccetera eccetera.

A tutto questo, la partitocrazia  PLR-PPD-P$$ dice Sì. Ma avanti così, continuate a votare per il triciclo…

Lorenzo Quadri