La strage in Norvegia è l’ennesimo disastro per il quale sappiamo chi ringraziare
E ci risiamo! Nuovo attentato islamista in Europa. Nel caso concreto nella cittadina di Kongsberg, nel sudest della Norvegia, dove un terrorista islamico armato di arco e frecce si è messo a scagliare dardi su passanti a caso, uccidendo cinque persone e ferendone tre.
Il killer è un cittadino danese convertito all’islam e radicalizzato. Ecco i bei risultati del multikulti e dell’immigrazionismo voluti dalla casta (partitocrazia, media di regime, intellettualini da tre e una cicca,…)! E’ grazie a simili ideologie – imposte con ricatti morali e denigrazioni – che in Europa, Svizzera compresa, sono arrivate frotte di islamisti e di radicalizzatori. Se pensiamo che i $inistrati vorrebbero far entrare indiscriminatamente nel nostro Paese decine di migliaia di afghani – quanti gli estremisti islamici? – e che l’attuale presidente dei Verdi-anguria, tale Balthasar Glättli (Balthasar chi?) nel 2015 pretendeva addirittura che la Confederella accogliesse (a spese del solito sfigato contribuente, ça va sans dire) addirittura 100mila siriani, ci rendiamo ben conto che al peggio non c’è davvero limite.
Gli islamisti presenti in Europa vengono lasciati agire pressoché indisturbati. Anche quando sono già noti alle forze dell’ordine. Come nel caso concreto del terrorista danese. Perché non si può (“sa po’ mia!”) discriminare!
Alla triste lista delle vittime dei terroristi islamici in Europa si è aggiunto il deputato inglese Sir David Amess, pugnalato a morte venerdì in una chiesa da un 25enne somalo radicalizzato.
Non siamo un’isola felice
La Svizzera non è certo un’isola felice. Gli attentati terroristici di matrice islamica avvengono anche noi. Vedi a Morges, dove ci è scappato il morto. Vedi a Lugano. Drammi su cui, naturalmente, stampa di regime e partitocrazia hanno fatto calare ben presto il silenzio.
Entrambe le volte gli autori erano persone note per essere radicalizzate. Eppure rimanevano libere di andare in giro “come se niente fudesse”. Si è visto con quali risultati.
I $inistrati immigrazionisti, quelli che vogliono riempire la Svizzera di islamisti, erano perfino contrari alla nuova leggina antiterrorismo all’acqua di rose, che per fortuna è stata approvata dal popolo lo scorso 13 giugno. I kompagnuzzi si preoccupavano infatti di non limitare le libertà… di pericolosi estremisti, quasi sempre migranti in arrivo da “altre culture”! Niente di strano: è sempre la gauche-caviar a blaterare che la Svizzera non può (“sa po’ mia!”) espellere i terroristi islamici, se questi si troverebbero in pericolo nel paese d’origine. E quindi ci teniamo in casa delle bombe ad orologeria!
Squilibrati?
Naturalmente, nel tentativo di giustificare l’ingiustificabile, gli immigrazionisti ed i loro giornalai di servizio cercano di cambiare le carte in tavola descrivendo i terroristi islamici come “squilibrati”. L’obiettivo è evidente: sminuire la scomoda matrice religiosa dei crimini. Ma chi credono di prendere per il lato B? Certo: chi va in giro ad accoltellare i passanti, o ad infilzarli con arco e frecce, tutte le rotelle a posto non le ha. Idem chi si lancia sulla folla con un camion. E allora? Questi “squilibrati”, se non si fossero convertiti all’estremismo islamico, non sarebbero diventati dei terroristi. E non avrebbero ucciso nessuno.
“Centro” allo sbando
Nei giorni scorsi la maggioranza della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) ha dato seguito ad un’iniziativa parlamentare che chiede la custodia di sicurezza per le persone sospettate di sostenere il terrorismo. Ad ordinare la misura sarebbe il giudice dei provvedimenti coercitivi.
I sostenitori della proposta sono convinti che la custodia di sicurezza avrebbe potuto impedire gli attentati di Morges e di Lugano. E che le cose stiano davvero così, è ovvio. L’iniziativa è stata approvata per 15 voti contro 10. Non ci vuole molta fantasia per immaginare l’area politica dei 10 contrari. Dettaglio degno di nota: poiché il fronte ro$$overde nella CPS-N (come nelle altre commissioni del Consiglio nazionale) dispone di 8 soldatini e non di 10, ne consegue che a votare contro la custodia di sicurezza per gli islamisti ci sono stati anche due esponenti del sedicente “centro”. Complimenti!
Associazioni autorizzate
La stessa CPS-N ha però respinto la proposta di mettere fuori legge associazioni che diffondono l’islam radicale, come Hamas ed il sedicente Consiglio centrale islamico della Svizzera (CCIS). I vertici di quest’ultimo sono peraltro già stati condannati per propaganda a favore di Al Qaeda. Però la partitocrazia non vuole smantellare il CCIS. Così come non vuole vietare i finanziamenti esteri alle moschee ed ai “centri culturali” islamici. Una richiesta su cui la Lega insiste da anni.
Intanto in Francia, dal 2015 ad oggi, sono già state chiuse 45 moschee che diffondevano l’islam radicale. Da noi invece la priorità è sempre quella di “non discriminare”. Forse qualcuno non è in grado di comprendere che con il buonismo-coglionismo non si combatte il terrorismo islamico. Lo si alimenta soltanto.
Avanti con le espulsioni
E che nessuno, davanti a stragi come quella di Kongsberg, ci venga a tirare fuori la svergognata fregnaccia che per prevenire il terrorismo islamico bisogna “puntare di più sull’integrazione”:
perché gli ridiamo in faccia. Per prevenire il terrorismo islamico bisogna puntare sulle ESPULSIONI e sulle frontiere chiuse! La responsabilità dello Stato, infatti, non è certo quella di “non aver saputo integrare” soggetti che integrabili non sono. La sua responsabilità è di aver accolto troppa foffa!
Lorenzo Quadri