Avanti così! Pene ridicole e niente espulsione dalla Svizzera per i miliziani dell’Isis!
Avanti così! A suon di sentenze balorde, i giudici del Tribunale federale stanno trasformando la Svizzera nel paese del Bengodi per i miliziani dell’Isis e di analoghe associazioni criminali. Stiamo parlando di terroristi islamici, mica di ladri di ciliegie. Proprio nel preciso momento in cui il terrorismo islamico – e quell’aggettivo, islamico, lo sottolineiamo per benino – semina il panico in Europa, vedi l’attentato di Westminster, vedi l’attentato mancato ad Anversa, i legulei di Losanna almanaccano sui diritti dei terroristi islamici. Naturalmente in nome del sacro dogma del “non si espelle nessuno alla faccia della volontà del popolo becero” e delle “pene buoniste”. Nel giro di un paio di giorni si sono viste due decisioni da far rizzare i capelli in testa ai calvi.
Ai jihadisti si riduce la pena
Il Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona ha condannato due uomini iracheni a quattro anni e otto mesi di carcere per partecipazione ad un’organizzazione criminale, nel concreto l’Isis (ma come: immigrazione non era uguale a ricchezza? Ma come: gli stranieri che delinquono non erano tutta una balla della Lega populista e razzista?).
Il TPF non è propriamente un covo di leghisti. Ed infatti quattro anni ed otto mesi sono ancora una pena mite. Altrove simili soggetti li sbattono in cella e buttano via la chiave. Giustamente. Eppure i due jihadisti iracheni non hanno nemmeno la decenza di volare basso. Macché: presentano ricorso contro la sentenza (gli avvocati glieli paga il contribuente?) ed il Tribunale federale in quel di Losanna che fa? Dà loro ragione e intima al TPF di emettere una condanna ancora più all’acqua di rose!
Abuso dell’ospitalità
L’aspetto obbrobrioso della vicenda è che il Tribunale federale non annulla la decisione del TPF perché i due iracheni non sono colpevoli o hanno delle attenuanti. Macché. La colpevolezza è confermata in pieno. Ma il calcolo della pena massima possibile, sentenziano i legulei di Losanna, a Bellinzona non è stato eseguito in modo corretto. Scrivono, tranquilli come un tre lire, i giudici politically correct: “La corte penale ha considerato a torto (sic!) come fattore aggravante, che i due imputati avevano abusato dell’ospitalità della Svizzera”.
Ma è il colmo! Qui ci sono delinquenti stranieri che arrivano nella Svizzera paese del Bengodi e per tutto ringraziamento impiantano cellule terroristiche di matrice islamica (ri-sottolineiamo l’aggettivo). Però l’abuso dell’ospitalità della Svizzera (fessa) non può essere considerato un’aggravante! Tale aggravante non è stata inserita nella sentenza da dei beceri leghisti, populisti e razzisti, ma da dei giudici di una corte penale federale. E si suppone che questi ultimi conoscano la legge. Sicché, se hanno inserito l’abuso dell’ospitalità come aggravante (bravi!) vuol dire che ciò è giuridicamente sostenibile. Invece, ecco che arrivano i luminari del TF a dire che “sa po’ mia”!
Con queste sentenze del cavolo, diventeremo un polo d’attrazione per terroristi islamici e sapremo chi ringraziare.
Seconda prestazione
E il peggio deve ancora venire, perché non contento dell’esaltante prestazione di cui sopra, il TF ha pensato bene di farne subito un’altra. Al centro ci sono ancora i jihadisti iracheni. La Fedpol ne ha disposto l’espulsione, uno di essi è pure intenzionato a tornare spontaneamente in Iraq. Ma, ancora una volta, nel faraonico palazzo di Losanna gli azzeccagarbugli politically correct si mettono per traverso. Il miliziano dell’Isis deve rimanere in Svizzera, altro che espulsioni razziste! Deve rimanere in Svizzera perché – udite udite – se l’ennesimo pericoloso delinquente straniero che ci siamo messi in casa tornasse al suo paese, sarebbe a rischio di incarcerazione o di tortura. E noi dovremmo preoccuparci se un terrorista islamico (non un ladro di galline!) viene incarcerato o torturato nel suo paese? Ma stiamo scherzando? E per evitargli questo rischio – che il diretto interessato è disposto a correre: è lui che intende partire – ce lo teniamo in Svizzera libero di organizzare attentati che possono costare la vita a decine di onesti cittadini? (Come si è visto, non c’è mica bisogno di un arsenale bellico per seminare morte, basta un’automobile lanciata in una zona pedonale affollata). Per tutelare un criminale mettiamo in pericolo la sicurezza interna? E oltretutto, rafforziamo ulteriormente la deleteria immagine di una Svizzera buonista-coglionista, covo ideale per miliziani dell’Isis?
Qualcuno ha perso la trebisonda
Qui qualcuno ha proprio perso la trebisonda. Ma il popolo non aveva votato l’espulsione dei delinquenti stranieri? Ed invece, non solo non vengono espulsi i delinquenti comuni, ma ci teniamo in casa pure i terroristi islamici!
Evidentemente, per evitare ulteriori sconci, urge cambiare qualche legge. E magari qualche giudice. E magari anche disdire qualche convenzione internazionale a tutela dei criminali che – ça va sans dire – gli svizzerotti fessi sono gli unici ad applicare. Pedissequamente. Contro i propri interessi vitali. Ma forse la sicurezza dei terroristi è più importante di quella della Svizzera, nevvero luminari di Losanna?
Lorenzo Quadri