Nel mentre che gli indipendenti fanno la fame e sempre più svizzeri tirano la cinghia
Altro che difendere gli interessi dei cittadini elvetici! I camerieri dell’UE in Consiglio federale continuano scelleratamente a regalare all’estero i soldi del contribuente. Quando questi soldi servono a noi, dato che ci aspetta una crisi economica di proporzioni drammatiche causata dallo stramaledetto virus cinese. Come abbiamo appreso nei giorni scorsi, solo per il mese di aprile il lavoro ridotto costerà alla Confederella, ossia al contribuente, tra i 5 ed i 7 miliardi di franchetti.
Soldi che mancheranno a noi
Il ministro degli esteri italo-svizzero Ignazio KrankenCassis, PLR – quello che dichiara con orgoglio che lui mai dirà “Switzerland first”; quello che si è vantato di aver chiesto al suo collega e connazionale Giggino di Maio di lasciar entrare in Ticino i frontalieri in arrivo dalle zone rosse lombarde; quello che ha offerto al Belpaese posti letto covid in Svizzera senza nemmeno sapere se ce ne sarebbero stati abbastanza per i malati svizzeri; quello che, prima dello scoppio della pandemia, è andato a fare gli inciucetti con la baliva germanica Ursula Von Der Leyen, presidenta della Commissione UE, nel tentativo di sabotare l’iniziativa popolare contro la libera circolazione – adesso si bulla che il Consiglio federale metterà a disposizione ulteriori 400 milioni di Fr per aiuti internazionali.
Non ci vuole un premio Nobel per l’economia per comprendere che queste centinaia di milioni regalati all’estero poi mancheranno per le necessità dei cittadini svizzeri.
Riaprono pure i valichi
E’ incredibile che un ministro PLR – per quanto abbia sempre fatto il funzionario, prima del Cantone poi dei cassamalatari – si comporti come se i soldi pubblici crescessero sugli alberi.
E’ poi a dir poco scandaloso che il Consiglio federale regali 400 milioni all’estero quando si è dimenticato clamorosamente di tanti cittadini elvetici. A partire dagli indipendenti, che devono arrangiarsi con indennità da fame, di 13.60 Fr al giorno! (vedi articolo a pagina 19).
Il bello è che, con tanti artigiani ticinesi che si trovano immersi a bagnomaria nella palta, i camerieri dell’UE in Consiglio federale, nel silenzio assordante del governicchio cantonale, anticipano la riapertura dei valichi doganali dando il via libera all’invasione non solo di frontalieri, ma anche di padroncini. Tutto per chinarsi a 90 gradi davanti alle pretese dei politicanti italici. Quegli stessi politicanti che da PIU’ DI 5 ANNI ci prendono per i fondelli sul “nuovo” accordo sulla fiscalità dei frontalieri, e però continuano ad incassare i ristorni ormai lievitati ad 84 milioni all’anno.
Svizzeri dimenticati
E’ poi il caso di ricordare ai camerieri bernesi di Bruxelles che regalano all’estero i nostri soldi, che gli indipendenti da loro dimenticati di tasse ne hanno pagate eccome. Però ricevono molti, ma molti meno aiuti dei finti rifugiati con lo smartphone, giunti qui solo per mungere.
Ma ci sono anche altre categorie dimenticate. Per colpa della devastante libera circolazione delle persone, tanti ticinesi sono finiti in disoccupazione. Tra questi, un numero assai rilevante ha esaurito le indennità. E non tutti possono appoggiarsi all’assistenza. C’è anche chi, per un motivo o per l’altro, non ha diritto a riceverla. Ad esempio perché proprietario di una casetta invendibile e già ipotecata al massimo (conosciamo un paio di casi concreti di persone in questa situazione). Questi cittadini svizzeri per mangiare sono costretti a farsi aiutare dai genitori, anche in tempi normali. Se però i genitori sono indipendenti che non possono lavorare per colpa del maledetto virus cinese, non possono nemmeno più sostenere i figli in difficoltà.
In casa nostra ci sono cittadini elvetici che fanno la fame, ma il ministro PLR annuncia con orgoglio di aver regalato altri 400 milioni di Fr del contribuente all’estero!
Grazie ex partitone per regalare al Paese questi grandi statisti!
E’ ora di decurtare
E’ evidente, e lo abbiamo detto e ripetuto, che i contributi all’estero di ogni ordine e grado vanno drasticamente ridotti. Così come pure la spesa per i migranti economici. E la marchetta da 1.3 miliardi all’UE va immediatamente azzerata.
Invece di regalare miliardi all’estero, il buon Cassis si preoccupi di rimandare quanto prima al natìo paesello i finti rifugiati presenti in Svizzera a nostre spese. Non abbiamo più soldi per mantenerli.
Lorenzo Quadri