La partitocrazia ha trasformato le nostre tasche in self service per gli eurobalivi!
La decisione del Consiglio federale di regalare 1.3 miliardi all’UE grida vendetta! A proposito: come ha votato il neo-ministro del “tasto reset”? Non sarà che, essendo il buon KrankenCassis per metà cittadino comunitario (italico), si trova in conflitto d’interessi?
Lo scandaloso miliardo di coesione alla fallita UE sta facendo discutere. Giustamente discutere. Tra l’altro, come già detto, la storiella del “miliardo” è una balla solenne. Una mistificazione – l’ennesima – per fare fessi gli svizzerotti. Infatti la cifra è di un miliardo e un terzo. Tentare di giocare al ribasso parlando di “un miliardo” è una taroccatura. Ben dimostra quanto siano bugiardi i camerieri bernesi dell’UE. E non ci si venga a raccontare la fregnaccia che si tratta di una formula per arrotondare la cifra. Perché allora si sarebbe dovuto arrotondare ad un miliardo e mezzo!
Decisione che grida vendetta
Ci mancherebbe che questa decisione del Consiglio federale, che grida vendetta, non facesse discutere. L’Udc vorrebbe fare in modo di sottoporla al voto popolare; un’eventualità che evidentemente “fa venire fredda la camicia” ai camerieri dell’UE. Non ci vuole troppa fantasia per indovinare l’esito di una tale votazione. Purtroppo, però, l’ipotesi di una chiamata alle urne è remota. In effetti, la partitocrazia ha già contrabbandato la base legale per queste svergognate marchette ai padroni di Bruxelles. Naturalmente effettuate con i nostri soldi. Poi a noi si dice che bisogna tirare la cinghia, andare in pensione a 70 anni, eccetera eccetera.
Apperò: per regalare miliardi all’UE, la “base legale” i soldatini della partitocrazia l’hanno creata. Quando invece di tratta di combattere l’estremismo islamico, l’immigrazione nello stato sociale, eccetera… “sa po’ fa nagott! Non c’è la base legale!”. Ma andate a Baggio a suonare l’organo!
Tattica del salame
Capita la tattica del salame? Sul primo contributo di coesione c’è stata una votazione popolare. Per scongiurarne un’altra che con tutta probabilità asfalterebbe i camerieri dell’UE, questi ultimi non hanno esitato a barare. Prima hanno fatto passare in parlamento la base legale “in astratto” (Legge federale sulla cooperazione con gli Stati dell’Europa dell’Est). Inutile dire che solo i deputati di Lega ed Udc hanno votato contro. La partitocrazia triciclata, invece… Poi, in un secondo tempo, ecco che l’astratto diventa concreto. E si traduce nella maxi-supposta da 1.3 miliardi.
In questo modo, gli spalancatori di frontiere hanno spalancato anche le nostre tasche. Le hanno trasformate in un self service per i balivi dell’UE.
Gli squallidi sotterfugi
Gli 1.3 miliardi sono solo l’inizio. Non ci si illuda infatti che l’emorragia di miliardi svizzeri a beneficio degli eurofalliti (che se la ridono a bocca larga) sia destinata a finire qui. Ma quando mai! Consumato il primo “tesoretto”, da Bruxelles ne pretenderanno altri. Ed i loro sguatteri in quel di Berna correranno a pagare, con i calzoni abbassati ad altezza caviglia. Morale: questi bambela del Consiglio federale, terrorizzati dai cittadini (chissà come mai, eh?) non hanno nemmeno il coraggio di agire onestamente nei loro confronti. Si inventano i trucchetti, i sotterfugi, affinché il popolazzo “chiuso e gretto” debba solo pagare, tacere e farsi dettare legge dai balivi UE.
Ormai questi politicanti da tre e una cicca hanno ridotto la Svizzera a zimbello d’Europa.
Contributi inutili
Da notare che il primo miliardo di coesione non è servito assolutamente ad un tubo. Non ha in nessun modo limitato l’immigrazione verso la Svizzera; infatti, siamo stati invasi e lo siamo tuttora. E nemmeno ci ha attirato una qualsivoglia benevolenza da parte degli eurobalivi. Costoro non si sono fatti scrupoli nel partire all’assalto della piazza finanziaria svizzera. E nemmeno nel sanzionarci per un voto democratico, quello del 9 febbraio. Solo per citare due esempi. Né il primo miliardo di coesione ha limitato alcuna “disparità” all’interno dell’UE. Infatti è servito a finanziare 210 progetti. Il che fa una media di 4.7 milioni di Fr a progetto. Ciò significa che si è proceduto con la politica dell’aiuto ad innaffiatoio: quella che notoriamente non serve ad un tubo. Speriamo almeno che tra i progetti finanziati ci sia anche il muro ungherese contro i finti rifugiati con lo smartphone. Perché è l’unica opera da cui l’Europa (intesa come continente) trae dei vantaggi.
Arrampicate liblab
Adesso l’Udc tenta di recuperare la referendabilità dello sconcio regalo all’UE, ma il treno sembra ormai partito. Dal canto loro, i liblab vorrebbero scambiare gli 1.3 miliardi con la fine della clausola ghigliottina; quella disposizione che, in caso di disdetta di uno dei disastrosi accordi con l’UE, potrebbe portare (non è comunque un automatismo) alla decadenza anche di tutti gli altri. Quindi gli 1.3 miliardi, secondo il partito del ministro degli esteri (l’italo-svizzero KrankenCassis) andrebbero convertiti in un pizzo in piena regola. Nella migliore tradizione corleonese. Inutile dire che gli eurobalivi non saranno comunque mai d’accordo. I liblab in effetti vogliono solo presentarsi come quelli che, prima di aprire i cordoni della borsa, chiedono qualcosa in cambio.
Ma come mai l’ex partitone tira in ballo proprio la clausola ghigliottina? Evidentemente, i liblab sanno che la devastante libera circolazione delle persone ciurla nel manico. Anzi, anche loro la danno ormai per spacciata. E allora tentano di usare i miliardi del contribuente per evitare che la (prevedibile) fine della libera circolazione trascini nel baratro anche tutti gli altri accordi con l’UE. Solo così si può spiegare la richiesta del PLR. Comunque ex partitone: e votare contro la base legale per i contributi di coesione invece di venire adesso a raccontare inutili storielle, sembrava brutto?
Lorenzo Quadri