Visita a Taiwan: politicanti $inistrati danneggiano la Svizzera per gonfiarsi l’ego

I ro$$overdi continuano a danneggiare la Svizzera. Costoro schifano la neutralità e fanno tutto il possibile per rottamarla definitivamente. Così da allineare la Svizzera alla fallita e corrotta UE, alla quale sognano di farci aderire. Questi $inistrati guerrafondai – che vogliono abolire il nostro esercito ma mandare armi all’Ucraina – dovrebbero però rendersi conto che la fine della neutralità avrà un costo importante. Anche economico. Perché evidentemente occorrerà potenziare l’esercito. Altro che il servizio civile che tanto piace ai kompagnuzzi. La NATO, a cui costoro vogliono strusciarsi, chiede ai suoi stati membri di investire nel militare il 2% del PIL. Nel caso della Confederella si tratterebbe di quasi 16 miliardi di franchi all’anno. Contro i 5 attuali, che la gauche-caviar cerca oltretutto di tagliare con ogni pretesto, per regalare ancora più soldi all’estero.

Nessun ruolo

Nei giorni scorsi 5 consiglieri nazionali – due $ocialisti, due Verdi-anguria ed un Udc (che avrebbe fatto assai meglio a “sparmirsi”) – hanno pensato bene di recarsi a Taiwan per conto loro, in quanto membri del gruppo interparlamentare di amicizia Svizzera-Taiwan. Questi gruppi interparlamentari non hanno alcun ruolo istituzionale, non ricevono finanziamenti statali (ci mancherebbe altro) e contano come il due di picche. Però possono fare danni diplomatici, soprattutto  là dove il clima è già teso.

Ego a mongolfiera

Ad andare in giro a fare disastri danneggiando la neutralità svizzera sono sempre i soliti soldatini $inistrati. Anche perché costoro, al contrario di altri, hanno “il temp che pecia”. Sempre più spesso non lavorano: fanno i parlamentari di professione. Il loro ego è gonfiato come un dirigibile. E quest’autunno ci saranno le elezioni federali.

Lo scorso aprile, l’allora presidenta del Consiglio nazionale, la Verde-anguria Irène Kälin (Irène chi?), nota principalmente per aver dichiarato che l’islam dovrebbe diventare religione ufficiale in Svizzera, si è recata in visita a Kiev. Di propria iniziativa e portandosi dietro un paio politichetti amici nel ruolo di portaborse. Ai tempi nessun presidente di parlamento, nemmeno dei paesi NATO, era andato nella capitale ucraina. Risultato dell’operazione: ennesima sconfessione della neutralità svizzera, ma ottima visibilità per la presidenta Verde-anguria (prime pagine sui giornali).

Questi $inistrati demoliscono l’interesse pubblico per la propria propaganda personale. Ma avanti, votateli…

Il danno

Il desolante circo si è ripetuto con la visita a Taiwan dei kompagni di merende membri del citato “gruppo d’amicizia”. Come detto, questo gruppo non ha in realtà alcun ruolo istituzionale. Ma è facile crearlo strumentalmente, tale ruolo. Così i cinque deputati sfigatelli in fregola di visibilità ottengono spazio mediatico. I tapini credono di giocare alle piccole Nancy Pelosi (si ricorderà la contestata visita a Taiwan della mummificata ex speaker della Camera). Il prezzo sono nuove tensioni di cui non c’era proprio bisogno. Ad andarci di mezzo è, ancora una volta, la neutralità elvetica. Pori nümm.

Qualcuno deve mollare la cadrega

La Russia, per ovvi motivi, non riconosce più la neutralità della Svizzera. Che un governicchio federale ed una partitocrazia allo sbando rottamino uno dei capisaldi del nostro Paese è già scandaloso più che a sufficienza: sicché, tutti a firmare l’iniziativa popolare per il ritorno alla neutralità integrale!

Adesso, dopo la prodezza dei cinque “signori nessuno”, la neutralità è compromessa anche con la Cina. E nemmeno per una scelta politica deleteria del Consiglio federale il quale comunque, piaccia o no (a noi non piace) ha facoltà di compierla. Bensì per l’iniziativa di cinque soldatini che contano meno del due di briscola, e quindi non sono assolutamente nella posizione di impegnare il Paese!

Di conseguenza:

  • Il governicchio federale deve sconfessare pubblicamente e su tutta la linea la cappellata dei cinque turisti per caso, sottolineando che essa non ha alcuna valenza istituzionale: è stata solo una gita privata.
  • I cinque soldatini che, per la loro smania di apparire, hanno danneggiato la neutralità svizzera, devono dimettersi all’istante.
  • Occorre una riflessione sul futuro dei gruppi interparlamentari di amicizia. Se il risultato della loro esistenza è che in tempi di tensioni internazionali la politica estera e la neutralità cadono in balia del primo deputato mitomane e con il “buon tempo” che sale su un aereo e svolazza in capo al mondo ad incontrare politicanti stranieri, è chiaro che questi gruppi interparlamentari vanno aboliti. In condizioni normali non servono ad un tubo, se non ad organizzare qualche aperitivo conviviale: del resto, nascono con tale scopo. Se pensano di allargarsi e di arrogarsi ruoli che assolutamente non sono di loro spettanza, diventano pericolosi per il paese. Dunque vanno chiusi senza indugio. Anche perché c’è da temere che il “caso Taiwan” faccia scuola.
  • Quante tonnellate di CO2 hanno emesso i politichetti ro$$overdi per volare a Taiwan per gonfiarsi l’ego? E poi sono gli stessi che vorrebbero vietare ai cittadini di prendere l’areo? Ma andate a scopare l’Oceano Pacifico!

 

Lorenzo Quadri