Rischiamo di rimanere al freddo e al buio, ma i ro$$overdi pensano alla lingua “gender”

I $inistrati ro$$overdi hanno messo la Svizzera nella palta con la fallimentare strategia energetica 2050.

I kompagni sognano la benzina a 5 franchi al litro, il voto agli stranieri, le frontiere spalancate a tutti i finti rifugiati e naturalmente l’immigrazione incontrollata. Vogliono sempre più tasse e divieti, bramano l’islamizzazione della Svizzera e l’abolizione dell’esercito. Non ancora contenti, tramano perfino per portare il Paese nella fallita UE, alla faccia della volontà popolare, e si schierano sistematicamente contro gli svizzeri.

Come sentiamo ormai da settimane, “grazie” alle rovinose politiche energetiche di $inistra ed alle sanzioni-boomerang contro la Russia, il prossimo inverno anche la Confederella rischia di essere colpita da una grave “penuria” energetica (termine diventato di moda).

Per le sanzioni, la Svizzera paga il prezzo più alto. Infatti non ne subisce solo gli effetti materiali, ma anche quelli istituzionali avendo perso la propria storica neutralità. Essa è infatti stata rottamata dal governicchio federale, il quale ha calato le bragheal primo cip in arrivo da Bruxelles e Washington. Intanto, due terzi del mondo non ha inflitto alcuna sanzione a Mosca!

E mentre la Svizzera si trova immersa a bagnomaria nella palta, di cosa si preoccupano i ro$$overdi (oltre che di rapinare i cittadini con sempre nuove tasse e balzelli)?

Solo un paio di recenti esempi tra i tanti possibili.

 

Gli asterischi

Tale Céline Widmer (Céline chi?), consigliera nazionale $ocialista del Canton Zurigo, ha presentato un postulato in cui chiede che l’amministrazione federale applichi il linguaggio “trans-inclusivo”. In sostanza, la postulante vuole che la Confederella utilizzi gli asterischi nei testi ufficiali. Sentite le epichefregnacce che scrive nel suo atto parlamentare questa kompagna dai fastidi obesi: Il pari trattamento linguistico di persone trans e non binarie può essere reso usando forme di genere neutre o astratte e caratteri tipografici (ad es. asterisco, due punti, trattino basso). Mentre le due prime possibilità di linguaggio non sessista (sic!) nell’Amministrazione federale sono previste già oggi, la Cancelleria federale ha stabilito nelle sue istruzioni del 15 giugno 2021 di vietare l’uso dell’asterisco nei testi della Confederazione. Questo approccio non è al passo con i tempi e non risponde all’esigenza di un pari trattamento linguistico per tutti i generi”.Per fortuna, il governicchio federale, in un raro sprazzo di lucidità, ha replicato che di usare la lingua gender non se ne parla. Vedremo per quanto tempo verrà mantenuta la posizione.

In italiano non esistono parole che terminano in asterisco. In effetti, non esistono in nessuna lingua. Sempre in italiano, come pure in altri idiomi, i generi sono due: maschile e femminile. Sostenere che questo sarebbe “sessismo”, significa essersi bevuti il cervello. Anche in natura, peraltro, i generi sono due. Questo è un dato di fatto che la politichetta gauche-caviar non può cambiare con i suoi espedienti grotteschi.

Certo che questi $inistrati se le inventano davvero tutte pur di non difendere i lavoratori! Il costo della vita esplode, rischiamo di restare senza gas e corrente, ma per i $inistrati la priorità è la lingua “trans-inclusiva”! Poiché conosciamo i nostri polli, se in un futuro (c’è da temere) nemmeno troppo lontano dovessero arrivare, da parte di enti pubblici, delle comunicazioni con gli asterischi, i documenti in questione andranno rispediti al mittente ridotti in coriandoli.

 

Il nuovo organo

Altro esempio, questo proveniente, per “par condicio”, dal partito-fotocopia del P$, ossia i Verdianguria.

Questa volta a dilettarci è tale Léonore Porchet (Léonore chi?) consigliera nazionale vodese. Secondo costei, dopo l’introduzione del congedo federale di paternità, i padri subirebbero “pressioni sul posto di lavoro” affinché non lo prendano. A parte che il congedo paternità non ha nulla a che vedere con la parità di genere o con la “divisione dei ruoli all’interno dell’economia domestica, ma è semplicemente una vacanza aggiuntiva, cosa ti va a pretendere la kompagna Verde-anguria tramite mozione? Che “occorre creare un’autorità statale alla quale siano conferite competenze di indagine e di intervento (raccomandazioni) in materia di parità nelle imprese”. Ah, ecco! Avanti, continuiamo a gonfiare lo Stato come una rana! Rendiamolo ancora più invasivo inventandoci sempre nuovi compiti e soprattuttosempre nuovi e strapagati burocrati! Creiamo ulteriori uffici, gremi, autorità! Tanto il conto lo paga il solito sfigato contribuente!

I cittadini non sanno più da che parte voltarsi per arrivare alla fine del mese, ma i kompagni ro$$overdi non trovano di meglio che tentare di rapinarli per pompare ulteriormente la burocrazia bernese, sempre più simile a quella romana! Grazie, $inistrati!

 

Lorenzo Quadri