Nuova legge sull’energia e fetido balzello: l’importante è essere consapevoli

 

Come ci si poteva attendere, vista la disparità delle forze in campo, la scorsa domenica alle votazioni cantonali e comunali è passato il doppio sì. Sì alla legge sull’energia e sì al fetido balzello cantonale sul sacco del rüt. Non si può, ovviamente, che prenderne atto (fossero passati i due No, a $inistra pretenderebbero di rifare la votazione). C’è tuttavia spazio per alcune considerazioni conclusive.

  • Gli svizzeri ed i ticinesi hanno democraticamente deciso di aumentarsi tasse e balzelli. Il sì alla strategia energetica comporterà inoltre ulteriori limitazioni della libertà, misure dirigistiche e burocrazia. Vedremo poi che fine faranno i posti di lavoro nel settore dell’olio combustibile e delle centrali nucleari. I costi a carico dei cittadini e dell’economia saranno pesanti. Già domenica il Consigliere di Stato P$ se ne è uscito giubilante a dichiarare che “aumenteranno un po’ le bollette” (evidentemente a qualcuno ogni nuovo prelievo dai sempre più esausti borsellini dei ticinesi provoca il massimo godimento). Quell’ “aumenteranno un po’” sta ovviamente ad indicare aumenti massicci.
  • Che gli esponenti dell’economia, a partire dall’AITI, abbiano potuto sostenere la strategia energetica 2050, è incomprensibile. O forse è fin troppo comprensibile: leggi “ordini di scuderia”.
  • C’èda sperare che il sì al fetido balzello sul sacco del rüt sia stato depositato nell’urna nella consapevolezza che per la raccolta e lo smaltimento rifiuti con la nuova legge si pagherà complessivamente di più e non certo di meno. Perché la legge di fresca approvazione prevede una copertura del 100% di questi costi tramite tasse causali (tassa di base più tassa sul sacco). E solo pochissimi comuni raggiungono oggi tale grado di copertura. In tutti gli altri, siamo ben lontani dal 100%. Ciò vale, nota bene, anche per svariati comuni dove il fetido balzello è già in vigore. La vecchia Bellinzona, ad esempio, pur avendo da tempo la tassa di base e quella sul sacco, dovrà aumentare il proprio grado di copertura attuale (61%) del 39%. Ciò sarà possibile, è chiaro, solo tramite aumenti massicci del prelievo “causale” o presunto tale (perché sulla “causalità” della tassa di base, si potrebbe disquisire a lungo).
  • Il fetido balzello cantonale è stato approvato in sostanza dai comuni dove è già in vigore. Il che non sorprende, dal momento che un No non avrebbe portato all’abolizione dei balzelli esistenti. L’argomento che forse non è passato è che – proprio in virtù di quel tasso di copertura del 100% delle spese di raccolta e smaltimento rifiuti tramite tasse causali previsto dalla nuova legge – anche chi ha già la tassa di base e la tassa sul sacco pagherà di più. Con pochissime eccezioni (5 o 6 comuni).
  • E’ pacifico che a Lugano il moltiplicatore va abbassato per l’equivalente dell’introito dei nuovi balzelli sulla monnezza, dal momento che non si può pagare due volte (con le imposte e con le tasse causali) per la stessa prestazione. Non diminuire il moltiplicatore equivarrebbe dunque a procedere ad un aggravio fiscale occulto. Questo deve essere molto chiaro.  Le maschere cadranno presto: chi si opporrà alla diminuzione del moltiplicatore confermerà che le storielle sulla legalità, sulla tutela dell’ambiente e tutti gli altri leitmotiv del politikamente korretto che ci sono stati somministrati in dosi industriali nelle scorse settimane erano emerite fregnacce: l’obiettivo era semplicemente quello di fare ulteriormente cassetta a spese del contribuente, dopo aver già aumentato il moltiplicatore del 10%.
  • Visto che il moltiplicatore deve essere approvato dal consiglio comunale, ul bel vedè…
  • Non esistono nuove tasse che fanno risparmiare e soprattutto ogni nuova tassa è destinata ad aumentare.
  • Il fetido balzello è un regalo al Consiglio di Stato: in futuro per ogni necessità il governo potrà non solo aumentare i balzelli causali già esistenti, ma inventarsene di nuovi per mungere il cittadino senza toccare le aliquote fiscali (ma il risultato è lo stesso). Ovviamente i nuovi balzelli causali verranno presentati con motivazioni all’insegna del politikamente korrettissimo: quindi “non si potranno rifiutare”, pena la messa alla pubblica gogna come beceri populisti.
  • I contrari al fetido balzello hanno trionfato a Lugano (quasi il 65% dei voti) e hanno ottenuto il 42% a livello cantonale. Il risultato è senz’altro importante se si considera a) lo sparuto gruppetto di promotori e b) il fatto che il margine d’azione esisteva in pratica solo nei comuni dove non c’è la tassa sul sacco. Che infatti l’hanno massicciamente respinta. In questo senso, dunque, il referendum è stato un successo.
  • Lo schiacciante No dei luganesi al fetido balzello andrà evidentemente tenuto in considerazione. Ciò significa: giù il moltiplicatore.
  • Impareggiabili le pippe mentali dei commentatori della stampa di regime (controllata dalla partitocrazia) su presunte lotte di potere (uhhh, che pagüüüüraaaa!) tra la corrente movimentista e quella istituzionale della Lega. Per questo pattume mediatico non si paga la tassa sul sacco?

Lorenzo Quadri