Poche storie: ad imporlo è il principio di causalità che tanto piace ai Verdi-anguria

La città di Zurigo, pur essendo a maggioranza ro$$overde (o forse proprio per questo) è particolarmente colpita dalle manifestazioni dei delinquenti climatici. Questi tamberla bloccano le strade limitando la libertà di movimento dei cittadini e creando delle concrete situazioni di pericolo. Infatti anche i mezzi di soccorso rimangono imbottigliati, col rischio di non arrivare in tempo.

I delinquenti climatici commettono dei reati penali che come tali vanno sanzionati. Visto che mettono in pericolo la vita e l’integrità fisica delle persone, è evidente che il criterio di valutazione non può essere meno rigido di quello utilizzato per i cosiddetti “pirati della strada” tramite il bidone Via Sicura. Gli articoli di legge ci sono: basta applicarli.

Però ci sono dei legulei esaltati, che qualcuno (ovvero la politichetta) ha incadregato nei tribunali, i quali si rifiutano per principio di condannare i delinquenti climatici. Simili azzeccagarbugli violano il proprio mandato istituzionale e quindi vanno licenziati in tronco. Cosa succederebbe se – tanto per fare un esempio – un giudice si rifiutasse per principio (?) di condannare i reati pecuniari?

Paccate di soldi

Oltre all’aspetto penale c’è anche quello finanziario. I blocchi stradali dei criminali climatici costano alla collettività una paccata di soldi.

Ad esempio, quello organizzato nell’ottobre del 2021 a Zurigo da Extinction Rebellion nella centralissima Uraniastrasse ha provocato spese di polizia per 300mila franchi, e scusate se sono pochi.

Di recente il TagesAnzeiger (che non è certo un quotidiano di “destra” essendo anzi radikalchic) ha realizzato un’inchiesta tra la popolazione di Zurigo, coinvolgendo circa 9000 persone. Ne è emerso che l’80% degli interpellati è d’accordo di far pagare questi costi ai manifestanti. Perfino tra quanti si dichiarano “di $inistra” la proposta trova una maggioranza (il 58% di chi vota P$ e comunque il 52% degli elettori dei Verdi). Inutile dire che a “destra” si incontrano  percentuali vicine al 90%.

Causalità a senso unico?

Se i ro$$overdi fossero coerenti – ma ovviamente non lo sono – dovrebbero essere i primi a sostenere che i delinquenti climatici che bloccano le strade vanno chiamati alla cassa. Ciò infatti risponde al magnificato principio di causalità, con cui i $inistrati ci tirano regolarmente la testa come un lampione. Attualmente infatti i cittadini che incappano in uno di questi blocchi, oltre a restare imbottigliati per ore, devono pure sopportare i costi di sgombero (tramite le imposte). Cornuti e mazziati! E’ chiaro che non sta in piedi.

Naturalmente i kompagnuzzi obiettano che intervenire in caso di manifestazioni non autorizzate fa parte dei compiti di base della polizia e quindi è giusto (?) che il conto lo paghino tutti i cittadini. Ah, ecco. Ci permettiamo di ricordare ai $inistrati –  ed in particolare proprio ai Verdi-anguria – che anche la raccolta e lo smaltimento del rüt è una prestazione di base. Però dobbiamo comunque versare a parte i fetidi balzelli sulla monnezza: in nome appunto del principio di causalità. Sicché, secondo i $inistrati, il principio di causalità va bene per bastonare gli onesti cittadini con fetidi balzelli, ma quando si tratta di chiamare alla cassa i fankazzisti climatici… contrordine compagni, la causalità non vale più?

Al danno si aggiunge la beffa se si pensa che i tamberla che bloccano le strade nella stragrande maggioranza dei casi di tasse proprio non ne pagano. Spesso e volentieri sono anzi beneficiari di sussidi. Non danno soldi allo Stato; al contrario, attingono alle casse pubbliche. Quindi a sopportare i costi delle loro manifestazioni (?) del piffero sono davvero solo quelli che già le subiscono! Il mondo che gira al contrario.

Raccolta firme

Il TagesAnzeiger informa inoltre che lo scorso novembre nel Canton Zurigo sono state consegnate le firme di un’iniziativa popolare che chiede per l’appunto di creare la base legale affinché l’ente pubblico possa andare a batter cassa presso gli organizzatori di manifestazioni non autorizzate per coprire (almeno in parte) i costi che esse provocano. Una simile possibilità esiste di principio anche in Ticino: nella futura Legge sulla polizia verrà ulteriormente esplicitata. Non risulta tuttavia che sia mai stata applicata.

Alcuni Cantoni e città della Svizzera interna (non Zurigo), invece, non solo hanno la legge, ma la applicano pure. Il guaio è che ciò avviene in modo arbitrario, a scopi di politichetta. Ad esempio: la città di Berna ha chiamato alla cassa i cosiddetti “Coronascettici” che hanno organizzato una manifestazione non autorizzata nell’autunno 2021. Non risulta però che abbiano mai fatto lo stesso con i fankazzisti climatici.

Due pesi e due misure, a seconda dell’ideologia!

Lorenzo Quadri