Sì a Frontex: i contrari vogliono fare entrare in Svizzera tutti i finti rifugiati!

La votazione federale del prossimo 15 di maggio non è propriamente di quelle atte a suscitare grandi entusiasmi.

Uno dei tre temi sottoposti al giudizio dei cittadini è il “recepimento del regolamento UE relativo alla guardia di frontiera e costiera europea (sviluppo dell’Acquis di Schengen)”.

Si tratta in sostanza del potenziamento della famosa agenzia Frontex a cui la Svizzera partecipa in quanto membro di Schengen.

Confini esterni sicuri

Il titolo della votazione – “Recepimento del regolamento UE” – suona ben poco sexy. Idem lo “sviluppo dell’Acquis di Schengen”. Sembrerebbe facile l’equazione no a Schengen ugualeno al recepimento eccetera. Ma, come recita il proverbio, l’apparenza inganna.

Il tema su cui siamo chiamati a decidere è infatti il rafforzamento dei confini esterni dello spazio Schengen contro l’immigrazione clandestina.

La Svizzera fa parte di Schengen dal 2005. Visto che purtroppo ci siamo dentro, è nel nostro interesse che la sicurezza delle frontiere esterne venga potenziata a dovere, per fronteggiare le prossime ondate di caos asilo. Come il “muro sul confine” dell’Ungheria torna anche a vantaggio della Svizzera, lo stesso vale per Frontex. Si pensi in particolare ai controlli costieri contro i finti rifugiati che non scappano da nessuna guerra e che approdano nel Belpaese, per poi spostarsi verso nord raggiungendo la Confederazione (Ticino in primis).

Non c’è più trippa per gatti

Anche la Svizzera, come altri paesi europei, è confrontata con un afflusso epocale di profughi ucraini. Alla storiella che questi torneranno rapidamente in patria non ci crede ormai più nessuno. Il rischio che vada a finire come con l’ex Jugoslavia è reale.

Già non ci sarà possibile accogliere tutti i rifugiati ucraini che busseranno alle nostre porte; è pertanto evidente che di spazio per migranti economici in arrivo da “altre culture” proprio non ce n’è. Anzi, diventa sempre più urgente procedere ai rimpatri dei finti rifugiati, proprio perché occorre accogliere quelli veri. E bisogna anche seguire l’esempio della Danimarca, la quale ha annunciato che i soldi utilizzati per i profughi ucraini verranno tagliati dal budget degli aiuti all’estero, poiché “ci sono delle priorità”.

L’esigenza di potenziare i controlli esterni dello spazio Schengen – come pure di rinforzare i nostri confini – è dunque prioritaria. Delle sue l’una: o si accolgono i profughi ucraini (che dalla guerra scappano davvero) o si accolgono i migranti economici. Entrambe le cose assieme, “sa po’ mia”.

Chi ha lanciato il referendum?

In concreto, il recepimento del potenziamento di Frontex, cui il nostro paese già partecipa, implica un maggiore impegno finanziario. La quota svizzera rimane al 4.5%.

Se su questo tema si vota, come si immaginerà, è perché qualcuno ha lanciato un referendum. E questi “qualcuno” non sono affattodei sovranisti. I promotori del referendum sono, al contrario, gli spalancatori di frontiere immigrazionisti: i giovani $ocialisti, iVerdi, il Gruppo per una Svizzera senza esercito, i fankazzisticlimatici, il parlamento dei profughi e compagnia brutta.

Bref: le organizzazioni che mirano a fare arrivare in Svizzera il maggior numero possibile di finti rifugiati.

Del resto, basta leggere le farneticanti argomentazioni del comitato referendario per rendersi conto di cosa vogliono coloro che rifiutano il nuovo regolamento Frontex.

Scrivono costoro sul libretto di votazione ufficiale: “Frontex, l’Agenzia della guardia di frontiera dell’area Schengen, è cofinanziata dalla Svizzera per barricare l’Europa”; “I profughi vengono privati dei loro diritti, picchiati (sic!) ed espulsi”; “Frontex è complice di violazioni dei diritti dell’uomo e di respingimenti illegali”. Ed avanti con le fregnacce.

Morale

Votare no a Frontex significa spalancare le frontiere dello spazio Schengen, e quindi della Svizzera, ai finti rifugiati con lo smartphone.

Votare no vuol dire schierarsi dalla parte di quei $inistrati secondo i quali gli svizzerotti “chiusi e gretti” devono fare entrare tutti i migranti economici, mantenerli, e chiaramente non espellere nessuno!

Schengen ha una sola cosa positiva, che occorre pertanto potenziare: la protezione delle frontiere esterne. Ed è su questoche dovremo decidere.

Per cui, il 15 maggio bisogna votare Sì a Frontex.

Lorenzo Quadri