I contrari al traforo di risanamento del San Gottardo cominciano a sentirsi mancare la terra sotto i piedi. Ed infatti, si stanno agitando assai, con iniziative e prese di posizioni sempre più bislacche e scomposte. Capita, quando non si hanno argomenti concreti ma solo ideologia. Il guaio è che a finire sacrificato sull’altare delle paturnie ideologiche ro$$overdi sarebbe, ancora una volta, il Ticino. Le stesse cerchie che hanno devastato il nostro Cantone con la libera circolazione delle persone, adesso vogliono tagliarlo fuori per tre anni dal resto della Svizzera.
In due giorni abbiamo sentito due fregnacce monumentali. Una bella prestazione!
La prima
La prima è il tentativo di rivalutare il fallimentare sistema di trasbordo con le navette in caso di chiusura triennale del tunnel autostradale attuale. Si tratterebbe di caricare auto e camion sul treno. Un sistema inefficiente, costoso, che devasterebbe centinaia di migliaia di metri quadri (alla faccia dell’ambiente!) e che, oltretutto non funzionerebbe. Il risultato sarebbero 1,8 miliardi di franchetti polverizzati senza la creazione di alcun valore aggiunto. Visto che questa opzione, e se ne sono accorti benissimo anche a Berna, non sta né in cielo né in terra, ecco che la $inistra ro$$overde tenta il solito trucchetto: sedicenti “autorevoli esperti” che – dall’alto della loro “autorevolezza” – sostengono l’insostenibile.
Il trucco c’è, e si vede. Infatti si tratta di esperti di partito, che abusano delle proprie credenziali accademiche per spacciare ideologia di partito per realtà scientifica. Avete presente i professorini tesserati P$ che starnazzano contro la richiesta del casellario giudiziale? Ecco, è la stessa cosa.
La seconda
La seconda fregnaccia la si è sentita ieri, durante la grottesca manifestazione che un gruppuscolo di contrari al traforo di risanamento ha inscenato presso il sasso del Diavolo. Secondo questi illuminati personaggi, il secondo tubo (senza aumento di capacità) sarebbe un patto col Diavolo. Quindi, evitare al Ticino tre anni di isolamento sarebbe un atto diabolico. Ma bravi, dieci e lode! Questi signori faranno bene a starsene dall’altra parte del Gottardo e a non sognarsi di attraversarlo. Nemmeno in treno.
Ma ecco la loro brillante argomentazione: “Se la capacità stradale raddoppia con un secondo tunnel, presto raddoppierà anche il numero dei camion”.
Difficile spararla più grossa. Infatti:
1) La capacità stradale NON raddoppia con traforo di risanamento che, infatti, non prevede alcun aumento di capacità: ci sarebbe un solo tubo per senso di marcia.
2) I camion di sicuro non raddoppiano, perché già adesso la capacità del Gottardo è sfruttata solo per due terzi, a seguito del cosiddetto sistema a contagocce. Se gli eurofalliti volessero esercitare pressioni per far transitare più camion sotto il Gottardo, potrebbero già farle ora. Perché non le fanno? Forse perché l’UE non necessita di più camion sotto il Gottardo?
3) A proposito: chi ha svenduto la Svizzera ai TIR stranieri in transito applicando ai bisonti UE tasse sul traffico pesante che fanno ridere i polli? Forse il kompagno Moritz Leuenberger?
Lorenzo Quadri