La città è molto attiva su questo fronte. Anche senza bisogno degli emendamenti rossi

E’ deludente (ma non certo sorprendente) che polemichette politico-mediatiche finiscano col dare una visione distorta della realtà.

Lunedì sera in Consiglio comunale di Lugano, durante il dibattito (che si sarebbe già dovuto svolgere in dicembre) sul Preventivo 2022, è improvvisamente sorta una lunga ed animata discussione (al limite del circense) su un emendamento presentato dalla sinistra. Con esso si proponeva di aprire i due centri giovanili quattro sabati al mese, invece degli attuali due a Viganello ed uno a Breganzona. Il costo aggiuntivo sarebbe stato di 33 mila Fr all’anno (22mila a carico della città).

Il Consiglio comunale ha respinto la proposta a stretta maggioranza (24 voti contro 23).

Da che pulpito

Questa decisione ha dato la stura ad interventi – sui media, sui social – alquanto sopra le righe. In alcuni casi la malafede è evidente.

La sinistra accusa gli altri di respingere le sue proposte perché arriverebbero dalla parte politica sbagliata: da che pulpito! Chi, tanto per dirne una, è stato in prima fila nell’affossare la tredicesima AVS solo perché veniva dalla Lega? Chi ha imposto ai suoi esponenti il divieto ufficiale (sic) di rispondere a domande del Mattino? E poi lorsignori hanno ancora il coraggio di parlare di pluralità?

Al di là delle schermaglie di basso cabotaggio, disturba il tentativo – dettato da ovvi motivi di politichetta partitica – di imporre lanarrazione farlocca secondo cui Lugano non si interesserebbe ai giovani.

70mila Fr in più

Se il municipio ha proposto al CC di respingere l’emendamento sulle aperture dei centri giovani tutti i sabati sera, non è certo per motivi di principio o di preclusione politica (?). Forse qualcuno non si è accorto che nel Preventivo 2022 la spesa per i centri giovanili aumenta di 70mila Fr rispetto all’anno precedente. Tentare di far credere che esista una volontà di “smantellamento” è ridicolo. Nel corso del 2021 il municipio ha deciso di aprire i centri giovanili sull’arco di tutto l’anno, mentre in precedenza erano chiusi nei mesi di luglio ed agosto. Presto, inoltre, il centro di Viganello – che è dotato di una sala insonorizzata – verrà messo a disposizione, quando non è occupato, di gruppi di giovani che necessitano di spazi per le prove musicali o altro.

Il municipio avvierà inoltre, tramite un’associazione esterna, uno studio sugli spazi per i giovani sul territorio cittadino. Particolare attenzione verrà dedicata alla parte sud, che rimane scoperta malgrado ci sia una certa richiesta.

Un altro progetto in corso è la ricerca di un’ubicazione più centrale per l’ufficio degli operatori di prossimità giovani, che attualmente si trova nel centro giovanile di Viganello. In questo modo si potrà aumentare la visibilità del servizio e facilitare la presa di contatto.

A proposito di operatori di prossimità giovani (quelli attivi sul territorio, quindi al di fuori dei centri) va ricordato il ruolo pionieristico di Lugano, che si è dotata di queste figure professionali da oltre un decennio, mentre altre realtà urbane ci stanno pensando solo ora. E nel 2022 ci sarà un operatore in più.

Il settore delle politiche giovanili della città ha in cantiere anche altre iniziative per coinvolgere e sostenere i ragazzi in questo periodo difficile.

Fake news

In considerazione di quanto sopra, è il colmo che la sinistra tenti di far passare la fake news che la città non farebbe nulla per i giovani solo perché il Consiglio comunale ha respinto il suo emendamento.

Qualcuno è perfino arrivato a tirare in ballo i midnight sport, ovvero le aperture delle palestre il sabato sera, come se Lugano non aderisse a questa iniziativa. Invece lo fa da svarianti anni; e questo, tra l’altro, non è certo a costo zero.

Mischiare poi i ragazzi (spesso giovanissimi) che frequentano i centri giovanili con quelli che si scontrano con la polizia a Villa Saroli o con chi okkupa illegalmente spazi pubblici (in quest’ultimo caso gli okkupanti spesso e volentieri non sono né giovani, né luganesi) significa due cose: o non si hanno le idee molto in chiaro, oppure si vuole strumentalizzare a tutti i costi a scopo di politichetta (o magari entrambe le cose assieme).

Lorenzo Quadri