E secondo la partitocrazia, questi legulei sarebbero indispensabili alla Svizzera?
Vergognoso: gli azzeccagarbugli di Strasburgo rottamano la libertà d’espressione e si inventano il reato di blasfemia, ma solo per l’islam. Il 25 novembre, tutti a votare sì all’iniziativa contro i giudici stranieri!
Eccoli qui, gli illuminati giudici stranieridella CEDU (Corte europea dei diritti dell’uomo)! Quelli di cui – stando alla partitocrazia PLR-PPD-P$$, alla stampa di regime, agli intellettualini da tre e una cicca e compagnia cantante – noi beceri svizzerotti non potremmo fare a meno! In caso contrario, blatera la casta, i diritti umani in Svizzera sarebbero in pericolo! Perché si sa che il popolazzo elvetico è composto tendenzialmente da nazifascisti! Se non arriva l’establishment internazionalista a metterli sotto tutela, chissà cosa combinano!
I giudici stranieri della CEDU nei giorni scorsi ci hanno fatto vedere di che pasta sono fatti.
In una sentenza – chiamiamola piuttosto: una fatwa – sono infatti riusciti a riconoscere il reato di blasfemia, ma naturalmente solo nei confronti dell’islam.
Il caso austriaco
Nel 2009 una donna austriaca, Elisabeth Sabaditsch-Wolff , in un seminario sui “Rudimenti dell’islam” ha osato affrontare lo spinoso tema del matrimonio di Maometto con Aisha, una bambina di 6 anni, unione consumata quando la baby sposa di anni ne aveva 9. Al proposito la Sabaditsch-Wolff ha pronunciato la seguente, scandalosa (?) frase: “Come lo chiameremmo, se non un caso di pedofilia?”.
La semplice constatazione ha provocato l’ira funesta degli spalancatori di frontiere multikulti e degli islamisti. La donna è stata condannata nel 2011 dalla giustizia austriaca ad una multa di 480 euro più spese legali. Appellandosi alla libertà d’espressione, la Sabaditsch-Wolff si è rivolta alla CEDU. Nei giorni scorsi tale Corte ha emesso la sua sentenza: la condanna è confermata. La giustificazione? Semplicemente vergognosa. Roba da far rizzare i capelli in testa. Secondo i giudici stranieridella CEDU, nel suo giudizio il tribunale austriaco avrebbe sapientemente equilibrato (?) “il diritto alla libertà d’espressione con il diritto degli altri a veder tutelato il proprio sentimento religioso ed ha servito il legittimo scopo di preservare la pace religiosa in Austria”.
Ecco qua le improponibili pippe mentali con cui i legulei della CEDU si schierano dalla parte degli islamisti. La libertà d’espressione in Occidente va rottamata. Certe verità non possono essere dette. Bisogna censurare per non offendereil sentimento religioso di migranti– spesso e volentieri migranti economici: ovvero, li dobbiamo pure mantenere – in arrivo da “altre culture”. Migranti che non sono né integrati, né integrabili.
Sentenza vergognosa
Da notare che, secondo i giudici stranieridella CEDU, solo gli islamisti hanno il diritto alla protezione del loro sentimento religioso. La stessa Corte ha infatti sentenziato nei mesi scorsi che usare le immagini di Gesù e Maria, anche in pose irriverenti, negli spot pubblicitari è perfettamente legittimo. Hai capito? Sfottere il nostro Dio si può. Dire verità scomode su Maometto no. E’ reato penale. Ma siamo a Strasburgo o siamo in Pakistan?
Questa sentenza dei giudici stranieridella CEDU è talmente vergognosa che già da sola basterebbe per far disdire alla Svizzera la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che ci sottomette alla giurisdizione di simili legulei: atto parlamentare a Berna in arrivo.E questo indipendentemente dalla votazione del prossimo 25 novembre sull’iniziativa “per l’autodeterminazione” (tutti a votare Sì!).
Altro che Corte europea dei diritti dell’Uomo. La CEDU i diritti dell’Uomo – tra cui si iscrive a pieno titolo la libertà d’espressione – li calpesta senza vergogna per fare spazio al multikulti, calando pavidamente le braghe davanti agli islamisti.
L’ennesima capitolazione
La sentenza sul caso austriaco manda un chiaro messaggio di capitolazione agli invasori musulmani: l’Occidente, ormai imbesuito senza rimedio dal multikulti e dal politikamente korretto, è disposto ad applicare a geometria variabile non solo le leggi, ma addirittura i diritti fondamentali. L’importante è non offendere migranti in arrivo da altre culture. Solo questo conta. Invece di stabilire che, se un cittadino musulmano si sente offeso dalla libertà d’espressione caratteristica delle democrazie occidentali vuol dire che in Europa non è al suo posto e quindi deve tornare a casa sua (“camel e barcheta”, come diceva quel tale), i legulei della CEDU si inventano il reato di blasfemia. Ma solo contro l’Islam. Corte “europea”? Europea dove??
Come ha commentato il giornalista e saggista italiano Stefano Magni su La nuova bussola quotidiana, la sentenza della CEDU si può riassumere così: “L’unica cosa che conta è preservare la pace religiosa. Se si insultano i cristiani pazienza, non metteranno bombe. Gli islamici sì. Quindi meglio adottare, solo nei loro confronti, un codice apposito in cui offendere Maometto è reato”.
Sì il 25 novembre
Ecco, questi signori della CEDU sono i giudici stranieri di cui, stando al triciclo PLR-PPD-P$$, la Svizzera non potrebbe fare a meno; in caso contrario, ci trasformeremmo in una dittatura nazifascista. Ma andate a Baggio a suonare l’organo!
Un motivo in più per votare un Sì convintissimo, il prossimo 25 novembre, all’iniziativa per l’autodeterminazione.
Altro che diritti dell’Uomo. I giudici stranieri difendono gli islamisti CONTRO i nostri diritti fondamentali. Il prossimo passo della CEDU quale sarà, l’introduzione della Sharia?
La stampa di regime tace
E chissà come mai, dalle nostre parti, la stampa di regime (quella autocertificata “indipendente”) non ha fatto un cip a proposito dell’ultima “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) dei giudici stranieridi Strasburgo? Elementare, Watson: il 25 novembre si avvicina. Le schede di votazione sono già giunte nelle case. Mica vorremmo fornire elementi a sostegno dell’aborrita iniziativa per l’autodeterminazione (contro i giudici stranieri), vero? Sicché, citus mutus!
Lorenzo Quadri