Meno prodotti indigeni e molto più cari? NO all’iniziativa sull’allevamento intensivo!
Il 25 settembre i cittadini saranno chiamati a votare, tra l’altro, sull’iniziativa popolare “No all’allevamento intensivo in Svizzera”: ennesima iniziativa svalvolata concepita da animalisti da salotto urbano. Costoro vorrebbero introdurre in Svizzera restrizioni che non esistono da nessun’altra parte al mondo. Le conseguenze sul settore agricolo sarebbero deleterie. E quindi anche sull’approvvigionamento alimentare della popolazione.Inutile dire che i $inistrati appoggiano l’iniziativa. Non contenti di lasciarci al buio ed al freddo, i kompagnuzzi vorrebbero lasciarci pure senza cibo!
Un non-problema
In Svizzera l’allevamento intensivo evocato dall’iniziativanemmeno esiste. Il nostro Paese, e non c’era da dubitarne, dispone di una delle leggi sulla protezione degli animali più severa del mondo. Il benessere degli animali da reddito non dipende peraltro dalla dimensione dell’azienda agricola. Semmai, dallo spazio a disposizione del singolo capo.
Ad esempio: oggi, un’azienda agricola è autorizzata a tenere 18’000 galline ovaiole. Con l’iniziativa, sarebbe permesso un massimo di 2’000 galline ovaiole per pollaio e un massimo di due pollai per azienda. E’ quindi evidente che l’eventuale accettazione dell’iniziativa costringerebbe molte fattorie a chiudere i battenti. Ela Svizzera, negli ultimi 30 anni, ne ha già perse ben 30mila.
L’iniziativa vorrebbe introdurre nella Costituzione (!) l’obbligo dimarchio Bio non solo per tutti i prodotti indigeni, ma anche perquelli importati. Il che, tra l’altro, sarebbe incompatibile con gliaccordi internazionali in vigore. Hai capito? Per i $inistrati la deleteria libera circolazione delle persone non si tocca; però vogliono mandare a ramengo trattati commerciali vantaggiosi!Ecco come costoro difendono gli interessi del Paese!
Sempre contro il ceto medio e basso
I requisiti Bio varrebbero anche per le singole componenti di un alimento: ad esempio, in Svizzera non sarebbe più autorizzata l’importazione di pasta all’uovo se l’uovo non è bio. Ben si comprende il delirio. Il risultato sarebbe una drastica riduzione della produzione autoctona con massiccio aumento dei prezzi a carico del consumatore. Si stima che gli alimenti di origine animale costerebbero tra il 20% ed il 40% in più. Mangiare carne (e formaggio, e uova,…) diventerà un lusso per ricchi. Alcuni prodotti spariranno dagli scaffali. Ed i $inistrati sostengono questa ennesima eco-fonchiata.
Secondo i ro$$overdi, dunque, i cittadini devono far fronte:
Fino a quando la gauche-caviar, imbesuita dall’ideologia, pensa di poter tirare la corda ai danni del ceto medio e basso che non sa più da che parte voltarsi per arrivare a fine mese? (I ricchi possono anche permettersi di pagare di più per le cibarie).
E’ manifesto che i $inistrati sognano di costringere la popolazione a diventare vegana: secondo costoro, consumare prodotti di origine animale (non solo carne, ma anche latte, uova e derivati) è immorale.
Ma finiamola di dare retta a questi esagitati che stanno portando il Paese dritto nel baratro!
Le geniali politiche di $inistra
I ro$$overdi hanno mandato a ramengo l’approvvigionamento energetico della Svizzera con la disastrosa Strategia (?) energetica 2050. Con la collaudata complicità, ça va sans dire, del sedicente “centro” PLR-PPD sempre a rimorchio.
E’ “grazie” alle politiche di $inistra se, nell’anno di disgrazia 2022, ci sentiamo dire di fare scorta di candele e di legna da ardere (che tra l’altro producono polveri fini e gas serra in grandi quantità: come la mettiamo, ecotalebani?).
Adesso i kompagnuzzi ro$$overdi vorrebbero mandare in paltaanche l’approvvigionamento alimentare.
Sempre più dipendenti
L’iniziativa contro l’allevamento intensivo, che in Svizzera come detto nemmeno esiste, rappresenterebbe una calamità per molte famiglie contadine. La sua più ovvia conseguenza sarebbe unadiminuzione della produzione indigena ed una maggiore dipendenza dall’estero. Del resto, il disegnino dei kompagni è proprio quello di rendere la Svizzera sempre più dipendente dalla fallita UE in settori fondamentali (vedi anche l’energia) per poi farci aderire alla medesima: una volta che dipenderemo dalla DisUnione europea in tutto e per tutto, saremo integralmente ricattabili. E quindi addio autonomia e sovranità!
Il lupo non bastava
Non ancora contenti, i ro$$overdi si accaniscono contro le famiglie contadine sostenendo ad oltranza il lupo, le cui predazioni porteranno molti agricoltori a gettare la spugna. La Consigliera federala P$ Simonetta “Penuria” Sommaruga non vuole modificare le regole sull’abbattimento del lupastro perché, a suo dire, non c’è alcun problema.
Meno contadini significa meno prodotti locali, ma anche meno gestione del territorio. Con tutto quel che ne consegue. L’iniziativa sull’allevamento intensivo, se approvata, costituirebbe il colpo di grazia al settore primario.
Siamo qui in troppi
Le crisi internazionali ben ci dimostrano l’importanza di essere il più possibile autosufficienti. Le politichette di $inistra vanno invece nel senso esattamente opposto. A seguito dell’immigrazione incontrollata, generata dalla devastante libera circolazione delle persone, la popolazione residente in Svizzera è aumentata del 21% in due decenni. Una percentuale che non ha uguali (in Germania l’aumento è stato di poco più dell’1%). Siamo qui in troppi: ovvio che la produzione locale (di cibo, di energia,…) non è sufficiente per tutti.
Morale
I ro$$overdi vogliono ridurre drasticamente la produzione alimentare elvetica, aumentarne i costi e fare impennare ilconsumo tramite immigrazione scriteriata. Con l’energia è accaduta la stessa cosa. E adesso vediamo i risultati. Basta con la politica tafazziana per rincorrere ideologie del piffero!
Il prossimo 25 settembre, tutti a votare NO all’iniziativa contro l’allevamento intensivo!
Lorenzo Quadri