Questa foffa va allontanata per sempre dal nostro Paese! Altro che processarli qui!

L’estremismo islamico sta dilagando in Svizzera. La megaoperazione che nei giorni scorsi ha portato al fermo di 11 persone, tra cui anche 5 minorenni, dimostra che la situazione è allarmante. Siamo giunti a questo punto perché la partitocrazia non ha mai fatto un tubo per impedire agli islamisti di prendere piede anche dalle nostre parti. Già, perché la principale preoccupazione dei politicanti del triciclo, imbesuiti dal multikulti, non è di certo la sicurezza del nostro Paese e dei suoi abitanti: ma quando mai! La preoccupazione è “non discriminare”! Così, quando a suon di “non discriminazioni” e di politikamente korretto elevato a sistema, cominceranno a scapparci i morti, qualcuno dovrà assumersi pesanti responsabilità.

Inoltre, più vicino a noi, anche a Viganello l’Imam Jelassi è finito nell’occhio del ciclone: come ha rivelato il quotidiano italiano Libero nei giorni scorsi, la SEM, Segreteria di Stato per la Migrazione, gli ha rifiutato la cittadinanza elvetica in quanto ritiene possa avere legami con il terrorismo islamico.

L’ex Procuratora…

E nel bel mentre che tutto questo accade Carla Del Ponte, già Procuratora capa del Tribunale penale internazionale per i crimini nell’ex Jugoslavia, pensa bene di uscirsene a dire che la Svizzera dovrebbe far rientrare i jihadisti con passaporto rosso per poi processarli da noi!

Qui davvero si sta passando il limite.

  • I jihadisti presunti svizzeri sono, poco ma sicuro, svizzeri di carta, col passaporto ancora fresco di stampa. Beneficiari di quelle naturalizzazioni facili che tanto piacciono al triciclo PLR-PPD-P$$.
  • Questa foffa islamista non deve mai più rimettere piede in Svizzera, per nessun motivo! Quali sarebbero, infatti, le conseguenze di un ritorno? Elementare, Watson: i jihadisti verrebbero processati a nostre spese; condannati a pene irrisorie (conosciamo la nostra giustizia buonista-coglionista, inflessibile solo nei confronti degli automobilisti); incarcerati per breve tempo, sempre a spese del contribuente. Dopodiché, lorsignori verrebbero rimessi in libertà. E, sul nostro territorio, avrebbero tutto l’agio di tornare a radicalizzare o a fiancheggiare il terrorismo. Magari nel bel mentre che si fanno mantenere dalla pubblica assistenza!

E’ evidente che di creare situazioni del genere non se ne parla nemmeno! Ma siamo usciti di melone?

Lorenzo Quadri