Petizione online degli spalancatori di frontiere: sempre contro la Svizzera e gli svizzeri

Eccola qui la crème de la crème dello yoghurt degli spalancatori di frontiere: dopo aver strillato all’iniziativa d’attuazione “disumana”, col risultato che adesso tutto il mondo sa che gli svizzerotti si tengono in casa i criminali stranieri (e, va da sé, li mantengono pure una volta usciti di prigione, perché questi signori mica lavorano…) tornano a deliziarci con le loro pensate.
L’ultima della serie è l’appello affinché la Svizzera accolga rapidamente 50mila (sedicenti) rifugiati. L’appello non specifica se si intenda 50mila in totale o in aggiunta a quelli che comunque verranno registrati nel corso dell’anno di disgrazia 2016 (che comunque saranno altrettanti). E’ però chiaro che si intende in aggiunta: dobbiamo aprirci!

Gli esperti di terrorismo
Ma tu guarda questi kompagnuzzi. Gli esperti di terrorismo (non il Mattino populista e razzista) dicono in sostanza due cose. 1) Tra i migranti economici si nascondono i terroristi islamici e 2) i servizi d’intelligence sono indispensabili per prevenire gli attentati. E cosa ti vanno a fare i rossi spalancatori di frontiere?
1) lanciano il referendum contro la nuova legge sui sistemi informativi, perché bisogna tutelare la privacy: sicché per la nostrana $inisitruccia la privacy dei terroristi islamici conta di più della sicurezza dei cittadini svizzeri; e
2) s’inventano appelli a sostegno dell’accoglienza scriteriata ed indiscriminata ai finti rifugiati.

70… cosa?
A promuovere la petizione, lanciata online nei giorni scorsi, sono i sindacati di $inistra. Che non sono certo immuni dal sospetto di lucrare con l’industria dell’asilo. I firmatari dell’appello vengono pomposamente descritti come “70 personalità della politica, della scienza e della kultura”. La realtà è un po’ meno “glamour”. I 70 sono i soliti politicanti ro$$o-verdi (curiosamente manca l’Addolorata Marra di Botrugno, non dubitiamo che si aggiungerà in un secondo tempo, ma il livello è quello). A fare da contorno, qualche strasussidiato intellettualino, naturalmente sempre di $inistra.
Niente di nuovo sotto il sole. Utilizzando la tradizione d’accoglienza svizzera (che è diretta ai veri perseguitati e non ai migranti economici) come strumento di ricatto morale, gli spalancatori di frontiere vogliono costringere gli svizzerotti ad accogliere di tutto e di più, accusandoli di razzismo e fascismo se non si piegano.

Si voterà
Per fortuna che in giugno si voterà sul referendum contro l’ennesima riforma dell’asilo. Riforma che viene venduta come un giro di vite, ma in realtà è proprio il contrario. Non serve a far arrivare meno migranti economici, serve ad aumentare la capacità d’accoglienza. Ed infatti a sostenerla sono proprio gli stessi politicanti che poi lanciano gli appelli per far entrare 50mila finti rifugiati subito. A proposito: quanti asilanti sono pronti ad ospitare in casa propria i 70 firmatari.

Verso il flop
Interessante notare, sul sito online della petizione, i commenti dei blogger. C’è chi dice: “è nostro dovere, siamo così privilegiati” e addirittura un utente chiosa: “la Svizzera è corresponsabile della miseria del mondo in quanto piazza finanziaria internazionale”. Davanti a queste perle, ogni commento diventa superfluo.
Ma l’iniziativa degli antisvizzeri si appresta a diventare un flop. In effetti, in una settimana non ha raccolto nemmeno 3000 firme virtuali. E i promotori sono poi quelli che sfottevano la petizione per il canone radioTV a 200 Fr, che negli anni scorsi aveva raccolto 140mila (!) sottoscrizioni online: dicevano che questo risultato non si significava nulla; che via internet chiunque è in grado di raccogliere valanghe di firme per qualsiasi fregnaccia. Evidentemente, chiunque tranne loro.

Le minoranze…
Ultima osservazione. La petizione affinché la Svizzera accolga rapidamente 50mila asilanti viene definita petizione nazionale. Però il testo è solo in tedesco ed in francese. Per i kompagnuzzi e per gli strasussidiati intellettualini rossi, dunque, la Svizzera italiana non esiste. Prendiamo nota, quando lor$ignori verranno da noi a spacciarsi come “difensori delle minoranze”.
Lorenzo Quadri