AvenirSuisse al servizio degli spalancatori di frontiere partorisce un nuovo studio
Era un po’ che i soldatini di Avenir Suisse non ci deliziavano con le loro impareggiabili fetecchiate, ed in effetti cominciavamo a preoccuparci. Non avranno mica chiuso bottega? Non saranno mica stati acquisiti dal circo Barnum? Invece, ad inizio settimana, abbiamo potuto tirare un sospiro di sollievo: non ci hanno abbandonati, ci sono ancora.
Ma, prima di tutto, cos’è Avenir Suisse? Trattasi (autodefinizione) di un “Think tank” ovvero un “serbatoio di pensiero” vicino all’economia. C’è da chiedersi, visti i risultati, se il “serbatoio” in questione sia pieno di pensiero o piuttosto di qualche superalcolico. Che entusiasmerebbe il presidente non astemio della Commissione UE Jean Claude “Grappino” Juncker almeno al pari delle allucinate teorie di Avenir Suisse.
Le perle
Nella sua presa di posizione divulgata una decina di giorni fa, il “serbatoio di pensiero” diletta la nazione con elucubrazioni sul mercato del lavoro in regime di devastante libera circolazione delle persone e sulle misure accompagnatorie.
Tra tante fregnacce, una più paradossale dell’altra, è difficile stabilire una graduatoria. Eccone alcune:
- “La paura della pressione sui salari si è dimostrata ampiamente infondata”;
- “Stando a numerose ricerche (sic!) l’immigrazione si è rivelata favorevole per l’occupazione locale”;
- “Le misure accompagnatorie presentano grossi svantaggi”
- “Va soppressa l’estensione facilitata del campo d’applicazione dei contratti collettivi di lavoro (CCL)”.
Quali studi?
Cosa dire davanti ad un tale profluvio di boiate?
Mancano solo un paio di frasi sugli asini che volano, sulla terra piatta che gira attorno al sole, e sugli unicorni che passeggiano per i giardinetti pubblici.
Sarebbe poi interessante capire quali sono le “numerose ricerche” attestanti che l’immigrazione si sarebbe rivelata “favorevole per l’occupazione locale”. Le indagini dell’IRE sul frontalierato, realizzate da ricercatori frontalieri? Gli studi farlocchi della SECO? I libri di Lewis Carroll? Quelli di Carlo Collodi? Le pubblicità del Mulino Bianco?
Tempistica sospetta
“Immigrazione uguale ricchezza”, si ostinano dunque a strillare i soldatini di Avenir Suisse al servizio dei padroni della grande economia, quella che vuole le frontiere spalancate per poter disporre di quantitativi illimitati di manodopera straniera a basso costo con cui sostituire i lavoratori svizzeri per massimizzare i propri profitti. E la $inistra internazionalista e multikulti, con questi padroni ci va a manina; altro che difendere i lavoratori.
Non è certo un caso che il nuovo rapporto dei soldatini di Avenir Suisse sia uscito ad un paio di settimane di distanza all’annuncio del lancio di un’iniziativa contro la libera circolazione delle persone (che va sostenuta ad ogni costo: avanti con la Swissexit!). L’obiettivo dei soldatini è infatti quello di ripetere in modo ossessivo, come un mantra, che la devastante libera circolazione è una benedizione. Quando per la maggioranza degli svizzeri è, invece, proprio il contrario. Ma è allarmante che, in un autoproclamato “serbatoio di pensiero”, non si “pensi” che continuando a pappagallare fregnacce avulse dalla realtà si ottengono solo due risultati: 1) esacerbare ulteriormente gli animi e 2) dimostrare che ormai i fautori delle frontiere spalancate sono alla frutta: smentiti tutti gli argomenti realistici, sono costretti a ricorrere a favolette da acido lisergico.
La situazione ticinese
Non stiamo a ripetere tutti i dati ticinesi a conferma che quanto scritto dal “serbatoio di pensiero” è un accumulo di scandalose balle. Dall’esplosione del numero di frontalieri in Ticino a quella, contemporanea, dei casi di assistenza, dei working poor e dei sottoccupati. Dal fatto che i frontalieri (sempre in Ticino) con la libera circolazione sono quadruplicati proprio nel terziario (ossia in quel settore in cui vanno a soppiantare la forza lavoro residente), al continuo aumento del divario salariale tra il Ticino e la Svizzera interna. Dal degrado delle condizioni di lavoro in questo sempre meno ridente Cantone (le peggiori della Svizzera, secondo un recente studio Transfair) al tasso di disoccupazione ILO che nel terzo trimestre 2016 era addirittura superiore di quello della Lombardia. E cosa dire dell’ultimo studio dell’Ufficio federale di statistica da cui emerge che il Ticino è il cantone più povero della Svizzera, con un tasso di povertà reddituale del 17%, ossia 10 punti in più del dato complessivo a livello nazionale?
Non ancora contenti, i sedicenti “studiosi” al servizio dei padroni mettono la ciliegina sulla torta e si scagliano contro i contratti collettivi di lavoro.
Contro i diritti popolari
Riassumendo: limitazione della libera circolazione NO, misure accompagnatorie NO, contratti collettivi di lavoro NO, frontiere spalancate SI’: il Think Tank vuole semplicemente svendere la Svizzera all’estero.
Per fortuna che a sputtanare le fregnacce di Avenir Suisse ci pensano personaggi del calibro dell’ex vicepresidente della Banca nazionale svizzera Jean-Pierre Danthine il quale ha affermato che la libera circolazione incontrollata nuoce all’economia. Oppure del professor Reinhard Eichenberger dell’Università di Friburgo, che ha detto la stessa cosa, aggiungendo che i bilaterali non sono indispensabili per la Svizzera e che è opportuno introdurre una tassa d’entrata per i frontalieri.
Tanto per chiarire ulteriormente il livello dei signori di Avenir Suisse: sono quelli che hanno pure proposto di rendere più difficile l’esercizio dei diritti popolari d’ iniziativa e di referendum, perché “il popolo becero vota sbagliato”.
Una benedizione
D’altra parte, le esternazioni di questo sedicente “gruppo di riflessione” (al servizio dei padroni) che si autoerotizza cerebralmente con la globalizzazione spinta, a modo loro sono una benedizione: ogni volta che i galoppini di Avenir Suisse aprono bocca, i consensi per la futura iniziativa contro la devastante libera circolazione delle persone salgono. Per cui, prepariamoci ad una battaglia storica per il futuro del paese!
Lorenzo Quadri