Il TAF ci costringe a tenere in Svizzera gli asilanti che andrebbero mandati in Italia!
Scusate ma ci scappa da ridere! In funzione della votazione del prossimo 19 maggio sul Diktat disarmista dell’UE, i burocrati federali stanno pompando alla grande l’accordo di Dublino sulla riammissione dei finti rifugiati: grazie ad esso, la Svizzera registrerebbe il record di rinvii di migranti economici. L’operazione di marketing rientra nella tattica della partitocrazia, che vuole farci credere che gli accordi di Schengen/Dublino sarebbero in pericolo nel caso in cui i votanti rifiutassero di sottomettersi al citato Diktat di Bruxelles. Inutile dire che trattasi di una balla di fra’ Luca: Schengen non è affatto in pericolo!
Paese incivile?
Proprio quando i burocrati bernesi pretendono di venirci a raccontare storiella che la Svizzera sarebbe uno dei paesi che rinviano più finti rifugiati – e lo crediamo bene: è anche uno dei paesi che si trova in casa più migranti economici, per rapporto alla popolazione residente! – ci pensano i legulei del Tribunale amministrativo federale (TAF) a dimostrare il contrario.
Costoro infatti sono riusciti a decidere che due richiedenti l’asilo senegalesi, madre e figlia, non possono venire traferite non già in Senegal, bensì in Italia, Paese dove hanno depositato richiesta d’asilo e a cui andrebbero dunque assegnate in base al testé magnificato accordo di Dublino!
E perché le due asilanti non possono venire mandate nel Belpaese? Perché, secondo i legulei immigrazionisti del TAF, a seguito dell’entrata in vigore del decreto Salvini del 5 ottobre 2018, l’Italia “non assicurerebbe una presa in carico dei casi vulnerabili conforme alle disposizioni ed alla giurisprudenza internazionale”.
Il business ro$$o
Cosa, cosa? Sicché, secondo i giudici politicizzati del TAF, l’Italia sarebbe un paese incivile che maltratta gli asilanti, e di conseguenza la Svizzera non potrà più rinviargliene nessuno. Alla faccia di Dublino! Perché è chiaro che si comincia col bloccare la riammissione dei casi cosiddetti “vulnerabili”, per poi estendere la regola a tutti!
Ohibò, ci piacerebbe proprio sapere quali altri Stati, oltre la Svizzera, hanno già preso decisioni del genere. C’è come il vago sospetto che non ce ne se sia nessuno!
E ci piacerebbe anche sapere quali studi approfonditi, quali verifiche “in loco” hanno svolto i legulei immigrazionisti del TAF per tacciare l’Italia di Paese incivile nei confronti delle rifugiate “vulnerabili” ed impedire così alla Svizzera di rinviargliene!
Noi che come noto siamo beceri populisti e razzisti, abbiamo il sospetto che semplicemente i magistrati lottizzati stiano reggendo la coda al business ro$$o dell’asilo,grazie al quale tante associazioni contigue al P$ incassano fior di soldoni. Ed infatti – ma tu guarda i casi della vita – a presentare il ricorso contro il rinvio in Italia di madre e figlia senagalesi, poi accolto dal TAF, è stata un’esponente di una di queste associazioni: ovvero di SOS Ticino!
Lorenzo Quadri