Mentre le casse federali e la Banca nazionale svizzera letteralmente scoppiano di soldi
Ah beh, certo che questa ci mancava! Ecco che i balivi dell’OCSE, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, pretendono di comandare in casa nostra, e di venirci pure a prescrivere a che età dobbiamo andare in pensione. Ovviamente, ad un’età più avanzata di quella attuale. Per la precisione, a 67 anni. Se non ci fosse da piangere, qui ci sarebbe davvero da ridere! Ecco cosa succede a continuare a calare le braghe davanti ad ogni e qualsiasi organismo internazionale del piffero: questa gente pretende poi di schiacciarci gli ordini in ogni ambito! Ma mandiamo finalmente affan… questi funzionarietti!
Solo un assaggio
Sono anni ed annorum che i politicanti elvetici discutono di AVS e di età di pensionamento. Il tema ha animato la campagna elettorale scorso 20 ottobre e sarà uno dei tormentoni (anche) della prossima legislatura.
Ma è inutile che ci stracciamo le vesti. Perché, se si continua a lasciare mano libera al triciclo che svende la Svizzera all’UE, presto saranno i balivi di Bruxelles a stabilire l’età cui potranno andare in pensione gli svizzerotti. Le ingerenze dell’OCSE sono solo un primo assaggio.
L’ex partitone si accoda
Naturalmente, e come poteva non essere così, a correre dietro all’OCSE ci pensa l’ex partitone. I giovani PLR hanno pensato bene di lanciare un’iniziativa popolare per chiedere che l’età della pensione venga innalzata a 66 anni per tutti!
Questa sì che è un’idea geniale, come no!
Hai capito questi liblab? Prima spalancano le frontiere all’invasione da sud, col risultato che i lavoratori ticinesi vengono soppiantanti da frontalieri in casa propria. Risultato: già a 45 anni si è a rischio di esclusione definitiva dal mercato del lavoro. E lo dicono le statistiche federali, non il Mattino populista e razzista. Poi i signori dell’ex partitone vorrebbero posticipare l’età per ottenere l’AVS! Così gli ultracinquantenni che perdono il lavoro devono rimanere più a lungo nel limbo dell’assistenza!
Per fortuna, alla balzana idea dei giovani PLR hanno prontamente replicato i giovani leghisti, ribadendo che di alzare l’età della pensione non se ne parla proprio.
Certo che l’ex partitone con sortite come l’iniziativa per l’AVS a 66 anni sembra proprio fare apposta a sabotare la campagna elettorale di Giovanni Merlini!
Regali all’UE
Il bello è che i liblab, che vogliono aumentare l’età AVS per tutti, sono poi gli stessi che smaniano per regalare all’UE il contributo di coesione da 1.3 miliardi. Non solo: l’ex partitone sogna pure di sottoscrivere lo sconcio accordo quado istituzionale (che i vertici PLR hanno definito “l’accordo della ragione, da firmare subito”). Questo trattato coloniale, oltre a portarci le notorie sciagure, renderà automatici i contributi miliardari di coesione!
Asfaltare senza tante storie
Ma soprattutto: è evidente che l’aumento a 65 anni dell’età AVS per le donne al momento “sul tavolo” dei politicanti federali è solo il preludio della pensione a 67 anni per tutti. Ma una simile ipotesi va respinta senza tante storie. Infatti:
– Da una dozzina d’anni la Confederazione chiude sistematicamente i consuntivi con attivi miliardari;
– La Banca Nazionale nei primi 9 mesi del 2019 ha realizzato 51.5 miliardi utili;
– La partitocrazia (come detto) smania per regalare 1,3 miliardi di Fr di proprietà dei cittadini elvetici alla fallita UE;
– ogni anno si spendono miliardi per i finti rifugiati e per aiuti all’estero;
… Però i lavoratori svizzeri dovrebbero andare in pensione a 66 o 67 anni? Ma anche NO!
OCSE e giovani PLER: andate a Baggio a suonare l’organo!
Lorenzo Quadri