Un diplomatico propone di introdurre le Green card USA: entri solo per lavorare
Asfaltati anche gli aiuti all’estero: “è illusorio pensare che dissuadano gli africani dal lasciare il loro continente”
Chi ha detto che in Svizzera c’è una marea di finti rifugiati eritrei perché costoro fanno venire i loro compatrioti raccontando quanto è bello il nostro Paese e quanto sono generose ed abbondanti le prestazioni sociali pagate dagli svizzerotti fessi?
Chi ha detto che eritrei e somali non arrivano in Svizzera per lavorare ma perché sanno che non verranno rispediti indietro, ed infatti in 8 anni il numero degli eritrei a carico dell’assistenza è aumentato del 2282% (sic)?
Chi ha detto che i somali che stanno arrivando ora vanno respinti?
E chi ha detto che “è un’utopia credere che ampliando l’aiuto allo sviluppo si possa dissuadere gli africani dal lasciare il loro continente”?
E’ forse stato un becero leghista populista e razzista? No. E’ stato nientemeno che un ex ambasciatore svizzero. Trattasi di Dominik Langenbacher, che si è espresso nei termini sopra citati in un’intervista rilasciata al Blick. E Langenbacher, quando dice che: “spesso valutiamo gli africani in maniera sbagliata: hanno una strategia di sopravvivenza e sono molto creativi” sa di cosa parla. Diversamente dalla ministra del “devono entrare tutti” kompagna Simonetta Sommaruga. La quale però, pur non sapendo, monta in cattedra con piglio da maestrina a calare sentenze. Ad esempio, quella secondo cui l’islam non può essere messo “sotto sospetto generale” malgrado sia manifestamente incompatibile con la società occidentale. Manca solo che Sommaruga aggiunga che l’islam deve diventare religione ufficiale in Svizzera. Poco ma sicuro che la sua posizione è quella!
Cosa ne pensa la Simonetta?
E chissà cosa pensa la ministra del “devono entrare tutti” delle affermazioni dell’ex ambasciatore Langenbacher che la sbugiardano (per usare un termine casto) in modo integrale. Lei e le sue politiche di accoglienza, tanto il conto lo paga il contribuente.
Del resto l’ex ambasciatore non è mica l’unico ad aver detto che le prestazioni sociali elvetiche, eccessivamente generose con i migranti economici, ci attirano in casa ogni sorta di foffa. La stessa cosa l’ha detta l’esperto di estremismo islamico Thomas Kessler, tra l’altro un ex parlamentare verde (quindi: uno di $inistra!) a proposito degli estremisti islamici. Costoro arrivano in Svizzera perché il nostro è uno dei paesi dove un furbetto straniero può attaccarsi alla mammella pubblica con la maggiore facilità. Senza dover compiere alcuno sforzo per integrarsi e per rendersi autosufficiente.
Green card
E chissà cosa pensa la ministra del “devono entrare tutti” della proposta concreta avanzata dell’ex ambasciatore Langenbacher, il quale suggerisce di modificare radicalmente il sistema dell’asilo, passando al modello americano delle Green Card. In sostanza, secondo questa proposta, il migrante per entrare in Svizzera deve disporre di un importo di partenza di 20mila Fr. Dopodiché, avrà sei mesi di tempo per trovare un lavoro, durante i quali non potrà usufruire delle prestazioni sociali. Se non l’avrà trovato, dovrà lasciare la Svizzera. Più semplice di così!
Non osiamo immaginare la faccia che farebbe la kompagna Sommaruga, e non solo lei, davanti ad un’ipotesi di questo genere. Non c’è più religione se nemmeno gli ex ambasciatori osano asfaltare il sacro pensiero unico dell’accoglienza indiscriminata, e perorare l’introduzione di modelli fascisti e razzisti come le Greencard USA!
Noi, già che ci siamo, proponiamo di considerare anche il modello Giapponese: il paese del Sol Levante nei primi tre mesi dell’anno corrente ha riconosciuto 3 domande d’asilo su 8560! E allora piantiamola di farci menare per il naso…
Asfaltati gli aiuti all’estero
Degna di nota anche l’affermazione di Langenbacher secondo cui non è continuando a scialacquare miliardi in aiuti allo sviluppo che si convincono gli africani a rimanere nel loro continente. Peccato che invece sia proprio questa la scusa che da anni ed annorum viene propinata al popolino rossocrociato per giustificare come mai miliardi dei nostri soldi partono per lidi esotici invece di rimanere qui e venire spesi per le nostre necessità. E’ quindi evidente che sugli aiuti all’estero bisogna tagliare, ma e alla grande, e allo stesso modo bisogna chiudere i rubinetti dello Stato sociale ai finti rifugiati. Se lo propone un ex ambasciatore…
E ripetiamo: il Giappone, che non è la Germania degli anni Quaranta, fa entrare tre asilanti in sei mesi; e noi dovremmo farci dei problemi a chiudere i rubinetti? Ma non sta né in cielo né in terra!
E intanto…
E il colmo è che, mentre si inviano miliardi all’estero con la scusa che questi prevengono il caos asilo quando sono tutte balle di fra’ Luca; mentre altri miliardi vengono bruciati per mantenere finti asilanti che arrivano per attaccarsi alla mammella pubblica, i sette camerieri dell’UE hanno il faccia di palta di venirci a dire che non ci sono i soldi per procedere al promesso potenziamento delle guardie di confine per aumentare la sicurezza del nostro territorio, ed in particolare delle regioni di frontiera!
Vergognoso. Evidentemente in quel di Berna credono di potersi permettere qualsiasi cosa. Ma ancora più vergognoso è che questo sia tollerato.
Lorenzo Quadri