Trasformare il panorama mediatico svizzero in quello dell’URSS: ecco il sogno del P$

La direttora doppiopassaporto della SRF, Nathalie Wappler (Nathalie chi?) dalle colonne di una recente edizione della NZZ am Sonntag, piagnucolava senza ritegno a causa delle irrisorie misure di risparmio cui l’emittente di regime si deve sottoporre. Alla faccia della solidarietà. Tante testate spariscono (come ama denunciare l’area politica di riferimento della SSR,  ma soltanto quando a cessare le pubblicazioni sono giornali del partito giusto). Però la TV di Stato, che ogni anno si cucca 1.3 miliardi di canone, frigna per qualche taglietto. Non solo rifiuta di risparmiare, ma vorrebbe spendere ancora di più. Naturalmente invocando la sua presunta missione di “spiegare la realtà”. E tralasciando il fatto che per “spiegare” intende “indottrinare”.

I $inistrati, ça va sans dire, assecondano. E vagheggiano di gonfiare ulteriormente la TV di Stato.

Il nuovo hobby

I kompagnuzzi ro$$overdi e la loro catastrofica ministra Sommaruga (quella che va in giro a strillare che “La Terra brucia”, come una Gretina qualunque) hanno infatti un nuovo hobby: lamentare lo strapotere di colossi mediatici americani o cinesi. Questi cattivoni stabilirebbero “cosa il pubblico svizzero può vedere” danneggiando la pluralità e la “formazione delle opinioni” (uella). In più, troppi giovani non sono abbonati ad un giornale e soprattutto – orrore! – non guardano i TG di regime propinati dalla SSR. Preferiscono informarsi (?) tramite canali quali Instagram, Tiktok, eccetera. Oltre che via portali online.

Chi credono di prendere per il lato B questi kompagnuzzi? Ma quali americani e cinesi. La loro preoccupazione è di tutt’altro genere. Ovvero che l’influenza della SSR possa diminuire. Infatti la SSR, farcita di giornalai $inistrati, fa politichetta ro$$overde. Quindi campagna elettorale per la gauche-caviar. E poi ha ancora la faccia di tolla di spacciare questa politichetta per servizio pubblico. E di farsela pure finanziare come tale, tramite il canone più caro d’Europa.

In sprezzo del ridicolo

Adesso, in sprezzo del ridicolo, i kompagnuzzi blaterano di trasformare la SSR in – udite udite –  un “bastione contro le fake news”. Oh la Peppa! E’ già Carnevale? Tentare di spacciare la propaganda partigiana della TV di Stato per “bastione contro le fake news” significa credere che la gente sia scema.

Nel concreto, i $ocialisti sfruttano squallidamente il pretesto dei “colossi americani e cinesi” per trasformare il panorama mediatico svizzero in quello dell’Unione sovietica. E poi hanno ancora il coraggio di sciacquarsi la bocca con la pluralità!

La NZZ del 7 dicembre ha infatti svelato alcuni dettagli su come il P$ – ovviamente con l’appoggio entusiasta della $ua ministra – intende pompare la radiotelevisione statale al suo servizio (altro che “servizio pubblico”).

Due modi

Secondo i $inistrati, l’emittente di regime deve (?) disporre di più mezzi. Il che è fattibile solo in due modi.

1) Aumento del canone. Eccoli qua, i tassaioli ro$$i! Avanti con la mungitura delle tasche dei contribuenti, ed in particolare di quelli a reddito medio-basso: vedi la fallimentare nuova legge sul CO2, per fortuna asfaltata dalle urne. E poi costoro hanno ancora il coraggio di cianciare di  “difesa del reddito dei cittadini”?

2) La SSR deve poter inserire più pubblicità, anche nell’online. Ma bene! Già la monopolista SSR intasca il canone più caro d’Europa. Secondo i $inistrati, dovrebbe venire autorizzata a razziare il mercato pubblicitario in modo ancora più intensivo di quello odierno. Tradotto significa: sempre più concorrenza sleale di Stato  a danno dei media che devono stare in piedi con le proprie gambe. Senza entrate miliardarie estorte ai cittadini.  A questi media, secondo i $inistrati, la SSR dovrebbe togliere letteralmente il pane di bocca.  E poi i kompagnuzzi hanno la lamiera di blaterare che loro sosterrebbero la pluralità? Ma andate a scopare il mare! Se i ro$$overdi sostenessero la pluralità, proporrebbero di ridurre le immense risorse a disposizione della SSR per ridistribuirne una parte agli altri. Invece, vogliono fare proprio il contrario.

Senza ritegno

I deliri statalisti non sono finiti. Quale contropartita per i maggiori mezzi accordati, la SSR dovrebbe mettere a disposizione gratuitamente a privati e media muniti di un’apposita licenza i propri contenuti su determinati argomenti. Un regalo? Sì certo: un regalo avvelenato. Si affama la concorrenza che non beneficia del canone (vedi sopra) e poi le si rifilano i contenuti da diffondere. Altro che pluralità: i media ridotti a pappagallare la propaganda di $inistra della SSR!

La risposta a simili piani indecenti più essere una sola: avanti con l’iniziativa per il canone a 200 Fr, che sono ancora troppi! Che nessuno si sogni di gonfiare ulteriormente la macchina propagandista ro$$overde denominata SSR; perché bisogna fare proprio il contrario. E’ chiaro il messaggio, o ci vuole un disegno?

Lorenzo Quadri