Ma guarda un po’! Era da qualche tempo che Avenir Suisse  non ci sollazzava con le sue pensate. Avenir Suisse è l’autoproclamato “laboratorio di idee” del mondo economico svizzero. Ma sarebbe meglio dire di una parte del mondo economico: quello dei “poteri forti”. Quello  dei padroni delle ferriere spalancatori di frontiere perché vogliono la manodopera straniera a basso costo, con cui sostituire i lavoratori locali. Non certo quello delle piccole e medie imprese e degli artigiani, che sono la spina dorsale dell’economia svizzera.

 La precedente pensata

Prima di arrivare all’ultima trovata di Avenir Suisse, vale la pena ricordare la precedente. I grandi pensatori (?) al soldo dei padroni del vapore hanno infatti spinto la faccia di tolla fino all’anatema contro i diritti popolari. Bisogna rendere più difficile la riuscita di iniziative e referendum, sproloquiavano lorsignori. La plebe non deve decidere: perché altrimenti ci mette i bastoni tra le ruote quando si tratta di spalancare le frontiere.

Ai galoppini di Avenir Suisse va tuttavia fatto presente, senza possibilità di equivoco, che i diritti popolari non si toccano. Il giochetto dei “pensatori” di Avenir Suisse è fin troppo facile: si sabotano i diritti popolari per sabotare la sovranità popolare di cui sono espressione. Meno potere al popolo! E quindi – perché è lì che si vuole andare a parare – affossamento del maledetto voto del 9 febbraio! Comandano le lobbies!

In linea

Anche l’ultima presa di posizione di Avenir Suisse è in linea con quanto sopra. Il direttore, tale Peter Grünefelder (chi è costui per permettersi di montare in cattedra?) sentenzia: “Nessun contenimento della spesa sulla formazione, credere a Guglielmo Tell non aiuta a creare impieghi”. Apperò, simpatico come un cactus nelle mutande, questo Peter. Che infatti prosegue con i soliti sciocchi apprezzamenti su quelli che vogliono una “Svizzera chiusa”. Peccato che, ma guarda un po’, nemmeno la libera circolazione aiuta a creare impieghi. Certamente non in Ticino per i ticinesi, dove genera invece soppiantamento. Anche se gli amici di merende di Grünefelder negano l’evidenza.

Cos’altro inventarsi?

Ma cosa escogitare ancora – devono essersi detti i pensatori del “laboratorio di pensiero” –  per fare il lavaggio del cervello agli svizzerotti pro  libera circolazione e pro sudditanza nei confronti dell’UE? Questo: Avenir Suisse scende in campo a difesa della nuova vacca sacra, diventata il grimaldello per scassinare le frontiere: la formazione. E così ci si sciacqua la bocca con concetti politikamente korrettissimi quali la ricerca, le eccellenze e avanti  con i fumogeni. Peccato che ricerca ed eccellenza non vadano necessariamente di pari passo; il concetto di eccellenza viene pervertito per contrabbandare cose che con l’eccellenza non hanno nulla a che vedere. In altre parole: anche in ambito di ricerca si fanno, per dirla con Fantozzi, delle cagate pazzesche. Ma adesso le quotazioni, il “goodwill” della ricerca sono elevate.  Per cui, la si può utilizzare come pretesto passepartout per estorcere tutto quel che si vuole. Il classico coperchio per tutte le padelle.

 Coperchio per tutte le pentole

Ecco quindi che la ricerca e la formazione vengono sfruttate per montare la panna ad oltranza sul famigerato programma Horizon 2020, che negli ultimi tempi si è gonfiato come una mongolfiera. Visto che i funzionarietti di Bruxelles minacciano di escludere la Svizzera dal citato e sopravvalutato programma (uhhh, che pagüüüüraaaa!) in caso di mancata estensione della devastante  libera circolazione delle persone alla Croazia, ecco servito sul piatto d’argento l’argomento principe agli spalancatori di frontiere. Che infatti subito partono col terrorismo ed il ricatto morale (altri mezzi non ne conoscono): bisogna calare le braghe, bisogna violare la Costituzione, ne va di mezzo la formazione! E chi sarà mai così becero, oltre che razzista e fascista, da mettere in pericolo (?) i fondi per la ricerca?

 Strada spianata

E’ evidente che, se si viola il nuovo articolo 121 a in nome della formazione, la strada è spianata per violarlo in futuro nelle occasioni più svariate: si troverà sempre – o alla bisogna si inventerà – un qualche pretesto irrinunciabile (?) su cui ricamare ricatti e populismi. Così, con la tattica del salame (una fetta alla volta) si rottama il “maledetto voto”.  E proprio questo è l’obiettivo dei  “poteri forti” e dei loro soldatini di Avenir Suisse. Altro che formazione, altro che eccellenze, altro che ricerca di punta! Ad interessare sono le frontiere spalancate, l’immigrazione scriteriata e il sabotaggio del 9 febbraio. Quindi sarà bene evitare di farsi menare per il lato b.

Lorenzo Quadri